Il matrimonio del mio migliore amico… a Milano lo celebro io

Farsi sposare da un amico di vecchia data, un lontano parente o un collega di lavoro cui si e’ particolarmente legati? A Milano sta diventando un’abitudine sempre più diffusa: nel 2010 infatti i riti civili celebrati con questa formula erano quasi il 7%, percentuale replicata anche lo scorso anno. “Consentire a una coppia di sposi la scelta di chi deve unirli in matrimonio -afferma l’assessore ai Servizi civici Daniela Benelli- e’ un diritto che il Comune di Milano tutela con convinzione. Un amico nel ruolo di celebrante contribuisce, inoltre, a rendere piu’ gioioso e condiviso il rito”.

Tuttavia questa tendenza non è diffusa in tutta Italia, in molte altre Amministrazioni comunali, come ad esempio Roma, non è infatti possibile sposarsi con riti celebrati da esterni ma solo da interni come personale del Comune, consiglieri comunali, assessori e Sindaco

Nel 2010 su 1.585 matrimoni 108 sono stati celebrati da amici e parenti, 586 da personale interno all’Amministrazione, 878 da consiglieri e 13 da assessori. Lo scorso anno i numeri sono però cambiati, pur non variando la percentuale del 7%: 117 su un totale di 1.758, mentre 1.257 cerimonie sono state officiate da interni, 365 da consiglieri, 19 da assessori e sindaco. Considerando il solo mandato Pisapia, sono state unite in matrimonio dalla Giunta 11 coppie, di cui nove dal Sindaco, una dall’assessore alla Mobilita’ Pierfrancesco Maran e una dall’assessore al Bilancio Bruno Tabacci.

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