Ricordi? “La vera emozione è vederli stampati”. Parola di Settimio Benedusi


In un’epoca dove tutto è digital e niente è più tangibile e autentico la fotografia torna alla sua origine più semplice e nobile: i ritratti stampati delle persone. Ad avere questa idea che sta conquistando tutti non è fotografo che si deve far strada, che deve trovare il modo per emergere facendo notizia, ma uno dei più grandi fotografi italiani, Settimio Benedusi. Lui che ha immortalato nel corso della sua carriera capi di stato, celebrità e top model ha deciso di dedicarsi ad una nuova sfida: fotografare la gente comune e far tornare a provare nell’era digitale l’amore per la fotografia stampata.
La sua mission è partita qualche tempo fa, dando vita ad un vero e proprio tour in giro per i mercati e le piazze italiane, in cui ha scattato centinaia di ritratti di persone, lavoratori e famiglie comuni. Ora però Settimio Benedusi ha deciso di fare un regalo speciale ai milanesi, creando un appuntamento lungo tutto il mese di dicembre, in cui scatterà fotografie da regalarsi e regalare.
Un appuntamento imperdibile, che sta già riscuotendo grandissimo successo. E’ possibile prenotarsi sul sito e donarsi questo momento speciale ed unico. Ma per saperne di più ho chiesto proprio all’ideatore di tutto questo, che mi ha svelato di essere conquistato da questo nuovo aspetto del suo lavoro. Perché ciascuno è speciale nella sua unicità e perché la gente che passa davanti al suo obiettivo spesso si commuove e piange di fronte alla magia senza di tempo di una fotografia stampata su carta.

Come nasce Ricordi stampati?
Nasce dal desiderio di far ritornare la fotografia quello che è stata all’inizio, quello che è nel Dna della fotografia e cioè dare il privilegio a chiunque di poter raccontare il proprio passaggio su questo Pianeta attraverso un’immagine. Prima dell’invenzione della fotografia tutto ciò era possibile solo per coloro che potevano permettersi di commissionare un ritratto ad un pittore. Con l’avvento della fotografia nei primi del ‘900 questo è stato possibile a tutti. Questa cosa oggi si è persa per varie ragioni e io invece amerei tanto che tornasse perché ha un valore morale, etico, culturale, sociale…

Come mai un fotografo famoso che ha fotografato celebrities di tutto il mondo decide di tornare a scattare “persone normali”?
Quel mondo è finito, è morto. I giornali non li compra più nessuno e sono ormai solo pubblicazioni autoreferenziali fatte da chi le guarda per chi le guarda. Perciò mi sono stufato e volevo fare qualcosa di più vero, autentico e incisivo.

Come funziona Ricordi stampati? Fino a quando si potrà prenotare la propria fotografia?
E’ possibile andare sul sito per prenotarsi www.ricordistampati.it (o anche recarsi direttamente sul posto rischiando però di fare la coda). Siamo in Piazza XXV Aprile di fianco a Eataly. Si viene lì e io insieme al mio team facciamo il ritratto alla persona o al gruppo famigliare (ho anche fatto diversi cani bellissimi) e in pochi minuti diamo una stampa, firmata e datata.

Che reazione leggi negli occhi e nei visi delle persone normali che fotografi?
Non ci crederete, ma buona parte di quelli che vengono lì vanno via piangendo. Veramente. L’esperienza emotiva di avere una fotografia fatta bene e di guardarla non è più una abitudine. Oggi la fotografia viene utilizzata da tutti, ma malissimo, non sapendo usarla. Facciamo foto col telefonino, bruttissime, non stampandole. Ci vuole qualcuno che le sappia fare, quindi avere una fotografia fatta bene e stampata sulla carta è una cosa pazzesca.

C’è timidezza, rigidità o le persone si lasciano andare alle emozioni?
Il ruolo del fotografo è quello di prendere le persone e portarle là dove loro non sapevano neanche di voler andare. Quindi devo dire che tutto ciò avviene molto naturalmente. Si emozionano tutti.

Nell’era digitale in cui scattiamo migliaia di foto all’anno senza conservarne realmente nessuna che valore ha una fotografia stampata?
Un valore enorme. Tutte le fotografie che noi abbiamo sul cellulare prima o poi spariranno. La stampa invece è lì. Tutti noi a casa abbiamo a casa le fotografie dei nostri genitori e dei nostri nonni e quelle sono lì ancora.

Chi sono le persone che scelgono Ricordi stampati?
Non c’è un trend. E’ molto trasversale perché interessa a chiunque.

C’è qualcosa in cui celebrities e persone normali sono uguali davanti all’obiettivo? Qualcosa invece di diverso?
Le celebrities sono molto più attente alla loro immagine. Non succede quasi mai, e sarebbe forse sbagliato se accadesse, se una celebrità davanti all’obiettivo fosse realmente se stessa, autentica, perché deve rispettare un ruolo. La persona normale invece è se stessa inevitabilmente.

Il consiglio che ti senti di dare a chi arriva davanti all’obiettivo della tua macchina fotografica
Di mollare tutto, ogni difesa, e essere nudi. Quando uno fa una fotografia (sia chi la fa che chi la scatta) è necessario essere nudi, in senso metaforico ovviamente. Non è un caso però che molta fotografia sia di nudo in senso concreto perché comunque essere fotografati significa mettersi in gioco, dire “io sono qui!”. E per questo serve una bella dose di sincerità.

Uno scatto che ti ha emozionato mentre lo stavi per fare? E uno che ti ha emozionato quando hai avuto la fotografia tra le mani?
Tutti perché mentre i vip sono ognuno un’eccellenza nel suo genere, alla ricerca di un continuo miglioramento per tendere verso la perfezione, con le persone normali non c’è un meglio o un peggio, ma sono tutti assolutamente perfetti. Ognuno è perfetto nella propria unicità, quindi io sono grata a coloro che vengono lì, che si mettono in gioco, che pagano, lato non da trascurare, per una fotografia (in un momento storico in cui tutti fanno foto gratis con i cellulari).

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