San Valentino: come rendere ancora più dolce la festa degli innamorati

Pasticceria Marlà

Non c’è San Valentino senza dolce, che si tratti dell’immancabile cioccolato, diventato nel tempo il cadeux simbolo di questa festa, magari confezionato in una grande scatola a forma di cuore come voleva la tradizione americana, o di una torta golosissima e dall’aspetto romantico e irresistibile. Non c’è festa che regali maggiore ispirazione a pasticceri e maitre chocolatier, di San Valentino e allora facciamo una carrellata tra le proposte di quest’anno. Avviso importante: difficile resistere!

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Marlà: una pasticceria innamorata che a San Valentino porta amore nelle nostre case

In città c’è una pasticceria che sta facendo parlare di sé ormai da diverso tempo. Merito dei suoi maritozzi davvero irresistibili, delle monoporzioni che sembrano vere e proprie opere d’arte e del profumo inebriante che il suo laboratorio sprigiona nell’aria ogni giorno. Sì è merito di tutto questo ma anche di molto altro. Sto parlando di Marlà, un indirizzo imperdibile per ogni amante del dolce (ma anche del salato), in Corso Lodi 15. Dietro ai suoi maritozzi, alle brioches che rendono speciale ogni mattina e alla pasticceria mignon dall’estetica curatissima, ci sono due giovani ragazzi dallo straordinario talento, dal sorriso contagioso e dalla passione che si respira in ogni loro creazione.
E’ una passione professionale, ma anche personale, quella che lega Marco Battaglia e Lavinia Franco, anima e cuore pulsante di Marlà: un progetto nato da un sogno comune che pian piano sta riscuotendo un meritatissimo successo che li ha fatti conoscere in tutta Milano e non solo per le doti professionali che ne fanno due nomi che da qui ai prossimi anni illumineranno certamente la storia della grande pasticceria italiana. Marlà, acronimo dei due, Marco e Lavinia, è proprio questo, l’unione indissolubile di due anime piene di grinta, di energia, di vita e tutto questo si esprime in maniera meravigliosa assaggiando i loro dolci.
Per San Valentino i due, assieme ad un team affiatatissimo e bravissimo, hanno realizzato una proposta più buona e bella dell’altra. Mattatore della festa degli innamorati è il lampone, ma in realtà il vero indiscusso protagonista è l’amore, che si respira nell’aria da Marlà e che dà vita a dolci incredibili. Tutti da assaggiare e da amare a prima vista.

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Un amore di dolce: le proposte più buone ( e belle) per San Valentino

Da sempre non c’è festa più dolce di San Valentino, che si tratti di messaggi d’amore pieni di tenerezze, che di dolci leccornie da assaporare. Ecco allora che per la festa degli innamorati i migliori pasticceri d’Italia si sono dati da fare per racchiudere in una torta o in un biscotto tutto quell’amore, ricoprendolo di deliziosa cioccolata, colorata glassa o irresistibile panna montata. Difficile scegliere e allora ve li mostro uno ad uno per poter capire qual è il vostro dolce di San Valentino. Avete ancora qualche giorno di tempo per farlo vostro e donarlo alla persona che amate.

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E’ un delizioso Cuore Innamorato, quello pensato dai fratelli Cerea di Da Vittorio per la festa di San Valentino.
Una scultura a forma di cuore tra le nuvole di finissimo cioccolato al latte che all’interno custodisce piccanti bombon di cioccolato e peperoncino.
Tante altre le proposte: dai biscotti di pasta frolla decorati ai mini magnum di cioccolato fondente fino ai lollipop ricoperti rigorosamente a forma di cuore. Un gioco divertente così com’è in fondo l’amore. Qui tutto lo speciale San Valentino nello store online.

E’ un irresistibile plumcake al cioccolato che al suo interno racchiude però una sorpresa. E’ il dolce pensato dallo chef Carlo Cracco per il 14 febbraio. All’interno del dolce glassato al cioccolato fondente un rosso cuore al lampone.
Perfetto per un fine pasto goloso o per una merenda ricca di dolcezza.
Su Cracco Express, lo store online dello chef, e presso il bistrot min Galleria potrete trovare questo e molti altri dolci realizzati dal pastry chef Marco Pedron.

E’ un maritozzo innamorato quello che la pasticceria Marlà propone per questo San Valentino. Uno dei dolci più amati degli ultimi tempi, soprattutto nella città meneghina che li ha riscoperti, e che i due pastrychef di grandissimo talento Marco Battaglia e Lavinia Franco sanno esaltare dando ad essi un gusto inconfondibile, è il protagonista per il 13 e 14 febbraio della pasticceria di Corso Lodi 15.
Il maritozzo in questione si veste di rosa per accogliere la star del San Valentino di Marlà: il lampone! Il cuore della soffice brioche custodisce infatti per l’occasione una crema di lamponi, realizzata con purea di frutta, ed è sigillato da panna al lampone.
Non sarà però la sola proposta; infatti a fargli dolce compagnia ci penserà la torta Saint Honorè, anch’essa innamorata, composta da una croccante sfoglia caramellata, una bavarese alla vaniglia e una bavarese al pistacchio, una gelatina al lampone, una corona di bignè craquelin ripieni di crema pasticcera e per finire decorata con una ganache montata al lampone e vaniglia. Una meraviglia per gli occhi e anche per la gola!
Potrete acquistare questi dolci direttamente in pasticceria o ordinarli su Cosaporto.it

Non una semplice crostata ma veri e propri capolavori di dolcezza. Le torte realizzate infatti da Atelier Strati sono uno spettacolo per gli occhi e una dolce sorpresa al gusto. Meravigliose quelle dedicate ai più piccoli, che sembrano uscire da antichi libri di favole, ma anche per San Valentino c’è di che innamorarsi, tra teneri cupido e cuori variopinti. Potete ordinarle su Cosaporto.it

A Milano i suoi cupcake stanno facendo il giro dei salotti più eleganti e raffinati: bellissimi da vedere, curatissimi nei dettagli tanto da sembrare gioielli e dal gusto che conquista. Sto parlando di Simona Gusmeroli, conosciuta da tutti però come Queenly. Le sue dolcezze fanno innamorare e si può dire che sia amore a prima vista!

E’ uno dei dolci più golosi del mondo e ora a Milano è possibile da qualche tempo assaporarne tutta la bontà, proprio come se fossimo a Vienna, grazie a La mia Sacher.
A preparare questa delizia Barbara, un’autentica donna austriaca, che ha pensato di portare in città la torta simbolo del suo Paese, inutile dirlo è stato subito un successo.
Due strati di soffice pasta al cioccolato, al cui interno è racchiuso un ripieno di marmellata di albicocche. Il tutto è ricoperto da una abbondante copertura di glassa al cioccolato fondente di primissima qualità. E’ questa la vera ricetta della Sacher. In occasione di San Valentino è possibile ordinarla a forma di cuore e persino personalizzata con le iniziali dei due innamorati.

Un San Valentino che sa di rinascita per Giulia Liu, proprietaria del ristorante Gong di Milano, e per il suo executive chef Guglielmo Paolucci. Quest’anno infatti la festa degli innamorati arriva qualche giorno dopo quella del Capodanno Cinese (12 febbraio). Per questo motivo c’è di che festeggiare e per farlo Gong ha pensato ad un dolce meraviglioso e a una proposta gourmet pensata apposta per questi giorni di festa.
Ma parliamo di questo stupendo cuore con base di pasta frolla alla mandorla, dolce e friabile, colorata dall’estratto di succo di lampone, che accoglie un biscotto morbido per un piacevole contrasto di consistenze.
La parte cremosa è composta da una mousse di vaniglia naturale, che svela, a sorpresa, un inserto di confettura al lampone.
Per rendere la torta ancora più bella, viene completata con una glassa rossa a specchio.
Il dolce sarà disponibile da mercoledì 10 febbraio a mercoledì 17 febbraio e sarà possibile degustarlo sia al ristorante (aperto a pranzo dal martedì alla domenica dalle 12.00 alle 15.00), oppure ordinarlo grazie al nostro servizio di delivery.

Si chiama Bon bon Box ed è una scatola che racchiude al suo interno deliziosi biscotti a tema San Valentino. A proporla Love Day che già a Natale ci aveva conquistati con la sua box natalizia.
Perfetti per la colazione del 14 febbraio (magari da gustare a letto in tutto relax) o per una meravigliosa merenda gustosa.

E’ meraviglioso nell’aspetto ma a stupirne è il gusto: una sfera di cioccolato che al suo interno racchiude un cuore rosso. E’ questo il dolce di San Valentino pensato da Nicola Cominoli de Il Pastaio Gastronomia di Ponte di Legno.

E che San Valentino sarebbe senza una red velvet? Una delle torte più amate è infatti la proposta firmata da Ernst Knam per questa festa degli innamorati.
Base red velvet (formaggio cremoso, zucchero), ciuffi di crema di formaggio spalmabile aromatizzata al limone e vaniglia, lamponi freschi. Deliziosa e imperdibile!
La potete acquista nel negozio milanese del pastry chef o su Cosaporto.it

Si veste di rosa la Pasticceria Clivati di Milano e per San Valentino propone un dessert più bello e buono dell’altro.
Protagonista la torta di San Valentino (anche in versione monoporzione), a forma di cuore, con una base di frolla alla mandorla e frangipane, un sottile strato di bianco mangiare al profumo di limone e il cremoso a forma di cuore ai frutti tropicali;
Deliziose poi le monoporzione Coppia di cuori con una base di frolla alla mandorla, i cuori sono una mousse al cioccolato bianco con un inserto cremoso ai frutti tropicali.
La chicca? La colazione (o il brunch) romantico. Ma di questo vi parlerò domani. Da non perdere!

Csaba dalla Zorza e la magia del Natale: in libreria arriva Christmas Baking

Sono una donna molto tradizionalista e per me il Natale è il periodo più bello dell’anno. Ovviamente il Natale fatto di riti, di usanze, di ricordi che vengono tramandati, di oggetti, sapori e profumi che non devono mancare per nulla al mondo. Quindi così come il panettone deve avere lo zabaione accanto, i ravioli devono essere preparati rigorosamente in casa e le note dello Schiaccianoci devono risuonare nell’aria, sulla credenza non può mancare il libro Merry Christmas, scritto da un’amica e una grande professionista come Csaba dalla Zorza.
Lo so quasi a memoria, ma non c’è anno che non lo rilegga. E quindi potete immaginare la mia gioia nel sapere che questo Natale in libreria torna Csaba e lo fa con un nuovo volume dedicato al Natale “Christmas Baking” edito da Guido Tommasi Editore. Sono passati diversi anni da un libro all’altro e così è cambiato anche il modo di vivere il Natale di uno dei volti più noti in Italia in fatto di lifestyle, bon ton e buona cucina. Quello che non è cambiato è il suo garbo, la sua raffinatezza e quell’amore per il cibo, le tradizioni e la famiglia che in ogni pagina si respira. Ho incontrato Csaba a pochi giorni dall’uscita del suo libro in uno dei luoghi che entrambe amiamo in città, il ristorante dell’amico e chef Filippo La Mantia, e lì tra un cappuccino caldo e un cannolo siciliano mi ha raccontato il suo Natale, i suoi ricordi e le sue emozioni. E naturalmente con noi c’era anche un ospite speciale, una persona che per entrambe ha un fascino irresistibile sin da quando eravamo bambine, e che ancora oggi ci fa battere il cuore. Chi? Babbo Natale! Perchè questo libro, così come la sua autrice, è colmo di amore e di incanto!

Di cosa parla?

Di Babbo Natale. Era tanto tempo che volevo fare un libro dedicato al Natale perché il mio primo , Merry Christmas, (che è stato quello ha avuto più successo in assoluto), era uscito nel 2008. In un certo senso a quell’epoca era stato il primo libro sul Natale in italiano. C’erano sì quelli di Martha Stewart ma erano in inglese. Quindi a distanza di più di dieci anni volevo proporre di nuovo un volume sul Natale, ma senza fare una copia del primo. Ho pensato allora di fare un libro sui biscotti e mentre lo facevo, a metà circa, ho pensato che non avrei non potuto inserire alcuni dolci per me immancabili a Natale, ecco allora che da Christmas Cookies è diventato Christmas Baking. Ho inserito tanti biscotti, un po’ di salato, il pane di Natale… insomma tutto quello che viene cucinato nel forno di casa mia. L’idea è stata accolta subito molto bene. Quando ho pubblicato sul mio blog l’introduzione al primo capitolo ho visto che tante delle mie lettrici ne sentivano il bisogno. E’ un po’ una coperta di Linus: chiunque abbia voglia di cucinare a Natale non sa rinunciare ai dolci e devono essere dolci di un certo tipo. Poi da gennaio si va più sul good food.

Qual è il tuo primo ricordo di un dolce di Natale?
Non sono stata una bambina che è cresciuta con delle tradizioni così fisse, però il primo ricordo è a casa di mia zia, che è svedese, che faceva la casetta di Pan di zenzero, proprio quella delle favole, e poi i dolci di Santa Lucia con lo zafferano. Avevo sette anni. E poi ricordo che per mia zia era assolutamente normale che io, mia sorella e i miei cugini potessimo conciare la sua cucina come il pavimento di un mugnaio. Avevamo libero accesso a tutte quelle cose che i bambini sognano come tutti gli stampini natalizi che lei aveva e che qui in Italia non era ancora così facile trovare. Sono stati dei pomeriggi indimenticabili!

Quando hai iniziato a pensare alla tavola di Natale?
Intorno ai 23-24 anni, quando ho iniziato ad avere una mia casa, con una persona con cui condividerla. Prima erano tavole di Natale molto diverse da quella che è la mia idea, seppur con mia mamma e mia nonna ci fosse tutto, dall’albero al presepe… Avevo però voglia di un Natale più all’americana, più raccontato. All’inizio mi sono cimentata facendo da sola, ma la grande svolta è stata quando ho visto il lavoro di Martha Stewart. Nel 1995 ho avuto la fortuna di partecipare ad un suo workshop dedicato alla stampa straniera, quando lei aveva appena aperto la casa editrice a New York. Quando ho visto la sua stanza dei props mi son detta: “Io da grande voglio fare questo!” Era un Natale più raccontato, forse più pacchiano, ma meraviglioso. Da lì è stato un crescendo. Io oggi ci impiego due giorni a fare l’albero e ad addobbare tutta la casa, perché ogni dettaglio è sempre più curata. La mia svolta è stata questa!

Che tipo di Natale è il Natale di Csaba dalla Zorza?
Un po’ nordico e un po’ mediterraneo. Sul panettone ad esempio ad anni alterni ci metto il marzapane siciliano in stile Dolce e Gabbana oppure minimalista tutto bianco. Il libro infatti non è rosso (classico come era invece Merry Christmas), ma è più minimal, più sobrio.

Come sei cambiata da Merry Christmas a Christmas Baking?
E’ un Natale sicuramente più adulto. Nonostante io creda ancora a Babbo Natale, lo faccio ancora come all’epoca, ma la tavola è un po’ più rigorosa e meno affollata. Mi concedo anche degli spazi vuoti, di cui prima invece avevo paura. E’ cambiato sicuramente tanto il menù perché, a parte il Filetto alla Wellington che per me è immancabile, ora ho meno l’ansia da prestazione di fare tanto, come mi succedeva prima. I dolci sono sempre tanti e come dice mia figlia Ludovica “non è Natale senza cioccolatini, Panettone…”. Mi è passata la voglia di strafare.

Secondo te cosa stai trasmettendo ai tuoi figli?
Bella domanda! Non so mica se sto facendo bene o male perché loro credono come me a Babbo Natale. Ricevono ancora il sacco di iuta con dentro i doni che hanno chiesto. Magari non tutti, o magari cose diverse! Babbo Natale lo senti col cuore, come l’amore, e quindi anche se non lo vedi, puoi comunque crederci. Un giorno magari racconteranno le stesse cose ai loro figli, o forse diranno che ho fatto male a farlo, però c’è tanta gente che ci crede! Tu ci credi vero Chiara? (Assolutamente sì!)

Fai ancora i biscotti con i tuoi bambini?
Sì sempre! Quelli che abbiamo fatto per il libro li ho preparati con Ludovica che ormai è in grado di farli da sola. Poi ogni tanto mi porta a casa qualche sua amica che vuole imparare a farli e facciamo scuola di cucina casalinga. Con lei ed Edoardo devo dire che cucino spesso. Loro si appassionano! Christmas Baking è un po’ anche per i bambini perché facendo un po’ di impasti, biscotti e tanto altro si ritrova un po’ quel tempo che diciamo sempre di non avere.

Che valore ha l’atto di cucinare nella tua vita e nella tua quotidianità?
Molto importante perché secondo me è quello che ti permette di tramandare le tue radici (quando ad esempio faccio con mia figlia la torta di mele che mi ha insegnato mia mamma so che le sto regalando un pezzo di passato, in cui io faccio da ponte, da tramite), poi in generale per me è forse l’unico modo che ho per esternare l’amore. Credo che ognuno abbia un modo tutto suo di amare, c’è chi lo dice, chi si sacrifica, chi spende tanti soldi, io lo esprimo nella cucina. Uno dei primi post che ho scritto sul mio blog quando l’ho aperto è stato “Io che amo con il mestolo”. Lì tante donne si sono riconosciute.

Il libro è corredato da foto meravigliose. Dove sono state scattate?
Moltissime da Raw – cabinet de curiosites, un negozio a cui sono molto affezionata, che si trova in Corso Magenta a Milano. Un capitolo invece è stato interamente scattato in un posto bellissimo che è La Stazione a Paratico sul Lago d’Iseo e di proprietà di due persone speciali, Alberto Marini e sua moglie Ulrika. Le ricette le ho invece tutte cucinate a casa con il mio forno. Le fotografie sono state scattate da Stefania Giorgi.

La ricetta a cui sei più legata?
La Pavlova di Natale ovviamente non poteva mancare. Però in realtà la mia preferita di quelle inserite è quella dei Kanelbullar, che sono dei dolci svedesi incredibilmente buoni. E’ meglio non farli perché una volta fatti non ci si riesce a fermare nel mangiarli. C’è tanto di tutto ed è per quello che sono così buoni.

In cosa ti assomiglia la Pavlova, visto che è un po’ il tuo dolce?
E’ un po’ una leggenda metropolitana, nel senso che io ho fatto la prima Pavlova quando nessuno sapeva che cosa fosse. E’ stato all’epoca anche un po’ frustrante. All’epoca la proposi al direttore di una rivista per cui scrivevo e lui mi rispose: “Ma no è un dolce australiano, chi se ne importa! E’ solo una meringa con la panna”. Io l’avevo inserita nel mio libro e ne ero molto fiera. Ho iniziato a farla e chiaramente la moda è arrivata. In televisione l’ho fatta nel 2008 e ha iniziata a prendere piede. Fu così che a Elle mi nominarono “la Signora della Pavlova”, ma non perché io la facessi meglio di tutti. In fondo comunque è un dolce facile. E’ diventata il mio dolce perché questa leggenda è cresciuta più di me. La faccio a Natale, ai compleanno… ma in fondo è solo perché sono stata la prima a farla in televisione.

Che Natale sarà il tuo quest’anno?
Sarà sui toni del blu e del verde. Ci sarà ovviamente il Filetto alla Wellington e altre due cose immancabili per me: i tartufi al cioccolato e le friandises. Penso sarà un Natale in cui sarò molto stanca ma molto felice. Ma senz’altro intimo. Il botto lo faremo a Capodanno.
Quello che ogni Natale mi manca è che non ci sia più mio nonno e quando c’era lui era diverso.

Ecco qui le date delle prossime presentazioni:

ERBUSCO (BS) | domenica 1 dicembre POSTI ESAURITI
dalle 11.00 alle 12.30
L’Albereta Relais & Chateaux
Via Vittorio Emanuele 23, Erbusco

Domenica durante il bellissimo Souk a L’Albereta, oltre a poter fare i vostri acquisti per i regali di Natale, potrete partecipare alla presentazione del libro in quello che è per me davvero un luogo del cuore. Venite a L’Albereta per immergervi dal vivo nel profumo del Natale. La presentazione è gratuita – si potrà acquistare il libro con dedica e autografo.
Entrata gratuita su prenotazione. I posti sono limitati, per accedere alla sala è necessario prenotare chiamando il numero 030 7760550 (oppure scrivendo a: eventi@csabadallazorza.com)

FIRENZE | sabato 7 dicembre POSTI ESAURITI
Villa Cora
Viale Machiavelli 18 – Firenze

Una Villa incastonata come un gioiello nella bellissima Firenze – ma anche un hotel molto speciale, che ci aprirà le sue magiche porte per un pomeriggio dedicato a due appuntamenti distinti: un intimo tea time e la presentazione di Christmas Baking.

dalle 19:00 alle 20:00 CHRISTMAS BAKING
La presentazione del libro ha entrata gratuita (chi lo desidera potrà acquistare le copie e ricevere autografo e dedica personalizzata). L’ingresso è solo su prenotazione perchè i posti sono limitati: prenotatevi telefonando in hotel allo 055 228790 (oppure scrivendo a eventi@csabadallazorza.com).
dalle 16:30 alle 18:30 TEA TIME
Il Tea Time è organizzato in collaborazione con La Via del Té e Richard Ginori. Sarà un appuntamento di 2 ore, durante le quali approfondiremo insieme il mondo dei thé neri in blend e assaggeremo alcune preparazioni realizzate dal pastry chef di Villa Cora. L’entrata è riservata a 20 persone al costo di 40€ (pagabile in hotel al momento del vostro arrivo). Solo su prenotazione telefonando in hotel allo 055 228790

Renato Ardovino, il boss delle torte italiano, pensa a nuove creazione spettacolari e ad un sogno nel cassetto

 

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Renato Ardovino è il boss delle torte italiano amato tanto dai bambini, quanto dalle spose, oltre che dagli appassionati di cake design che lo seguono come un guru.
Lui che di torte ne ha realizzate tante in una carriera costellata di successi ora pensa ad un nuovo libro, ad un programma in tv per i più piccoli e poi ad un sogno nel cassetto: realizzare una torta specialissima per Mina. Ecco i suoi prossimi progetti, le tendenze in fatto di cake design di questa stagione e tanto tanto ancora.

Italiani ancora pazzi per il cake design o si è trattato solo di una moda?
Il Cake Design, in Italia, ha conosciuto il boom circa 4 anni fa. Non si tratta di una moda ma è una naturale evoluzione della pasticceria tradizionale. In Inghilterra sono passati quasi due secoli dalla prima wedding cake di design (il matrimonio della regina Vittoria nel 1840) e in America quasi un secolo è trascorso dall’apertura della prima scuola di pasticceria e decorazione di torte (la scuola Wilton a Chicago). In questi paesi, come in tanti altri, il cake design è diventato tradizione. Anche in Italia, per gli eventi e le cerimonie più importanti, oramai, non si può prescindere da una torta che, per spettacolarità, bontà e bellezza, sia il momento culminante di una giornata che debba rimanere indimenticabile. In tutti i campi il design si arricchisce e si evolve nutrendosi di nuovi stimoli. Io credo che, oggi, non sia più pensabile ritornare, per gli eventi e le cerimonie più importanti, alle vecchie torte ad un piano alte 7 cm. Continua a leggere

A Milano nasce la prima Colomba Rainbow contro l’omofobia e già si pensa alle wedding cake a tema

Tempo di Pasqua e già sugli scaffali di negozi e supermercati è un tripudio di uova di cioccolato e leccornie, ma c’è chi quest’anno ha pensato a dare un tocco in più al dolce della tradizione.
E’ nata infatti in una storica e frequentatissima pasticceria ai bordi della periferia di Milano la prima Colomba Rainbow: diversa non nel gusto o negli ingredienti, ma semplicemente nell’incarto decorato con gli ormai noti nastri color arcobaleno divenuti protagonisti già a Sanremo e simbolo della campagna a favore del Decreto Cirinnà.
Un dolce contro l’omofobia insomma nato dall’idea della Sommelier Diana Zerilli e da Gianni Paci, anima e motore della Pasticceria Graziano di Baggio.

Erano ancora in forno e già facevano parlare di sé queste colombe, tanto che tv, giornali e blog si sono interessati a questo laboratorio di dolci che ogni giorno produce brioche e torte capaci di far arrivare da lontano centinaia di affezionati.

La Colomba Rainbow entra di diritto nelle novità di questa Pasqua 2016, perchè, oltre ad essere prodotta artigianalmente con ingredienti di primissima qualità , ha un impasto davvero particolare grazie all’aggiunta di Vernaccia di San Gimignano della Cantina Mormoraia, che conferisce al dolce un sapore unico e una fragranza eccezionale. Continua a leggere

Tecniche… dolci


Vi siete mai chiesti come realizzare una torta all’americana? Se infatti realizzare sculture dolci è già complesso, creare torte a piani perfette utilizzando materie di qualità è veramente capacità di pochi. Roberto Ramperti, primo maestro pasticcere di CakeCouture, marchio italiano leader nel cake design, ci spiega in modo semplice ed efficace le sue tecniche realizzative passo dopo passo. Continua a leggere