A Palazzo Morando per riscoprire “Le delizie del matrimonio”

Il matrimonio? Croce e delizia di ogni uomo. E per riscoprirne l’essenza ecco una mostra da non perdere a Palazzo Morando a Milano intitolata proprio “Le delizie del matrimonio“.
Un titolo che è un programma per dirla tutta; infatti a farla da padrone sono oltre centocinquanta stampe risalenti al XVIII fino ai primi anni del XX secolo in cui vengono raccontate con cinismo, ironia e acutezza le differenti visioni del matrimonio nelle diverse epoche.
Il Comune di Milano | Cultura, Polo Raccolte Storiche e Case Museo in collaborazione con la Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”,ha infatti allestito questa mostra, visibile sino al 30 marzo, regalando ai visitatori quasi trecento anni di immagini per una storia d’amore a cura di Alberto Milano.

Al primo piano di Palazzo Morando, in via Sant’Andrea 6, lato via Bagutta ecco prender vita così un’esposizione incentrata su una delle principali tematiche della società moderna: il matrimonio, osservato e testimoniato attraverso le immagini prodotte in Europa tra l’inizio del Seicento e l’inizio del Novecento. Dalla selezione in mostra emerge il ritratto di tre secoli di storia del costume e della civiltà europei che nella città ambrosiana trovano il proprio centro elettivo, emblematico di quella vocazione che il Palazzo di via Sant’Andrea reca nel nome.

Le oltre 150 opere esposte permettono di apprezzare da un punto di vista iconografico la permanenza e la diffusione di situazioni di coppia entrate nella proverbialità in tutte le nazioni europee, fra cui la “lotta per i pantaloni”.

In particolare il tema del conflitto fra i sessi anima il dibattito al cuore della mostra e ispira la scelta dell’immagine guida che meglio la rappresenta: l’incisione in rame colorata dal titolo fortemente evocativo Grande querelle entre le mari et l’épouse à qui portera la culotte (Parigi, 1810 circa).
Le stampe in mostra – italiane, francesi, inglesi, tedesche, russe, olandesi – raccontano, nell’arco temporale di tre secoli, lo sviluppo di soggetti come le “singeries” caricaturali del XVIII secolo, le immagini d’amor cortese dell’inizio del XIX secolo o, ancora, le cromolitografie di carattere idilliaco che nei primi decenni del XX secolo venivano appese alle pareti di casa. Oltre al corretto
inquadramento storico, il catalogo edito da Mazzotta presenta saggi firmati dal curatore e un testo di Marie-Dominique Leclerc, legati alla storia della rappresentazione del rapporto tra i sessi.

“Nelle stampe a larga diffusione è stato variamente rappresentato in modo romantico o umoristico, satirico o moralistico tutto l’arco sentimentale che va dal corteggiamento al matrimonio con le vicissitudini della vita coniugale” – commenta Alberto Milano. – “Amori contrastati, sogni di innamorati, biglietti e tabacchiere galanti, sposi felici vengono seguiti dalle rappresentazioni delle incomprensioni e delle lotte per il ruolo all’interno della famiglia. Gioie e dolori di una storia sempre attuale, testimoniata in un’ampia gamma di situazioni di cui spesso si sorride, ma nelle quali ognuno si riconosce facilmente. Per questo le immagini, storicamente destinate a un’ampia platea di acquirenti, hanno un’immediata evidenza e colpiscono anche lo spettatore di oggi. Può darsi che la contemporaneità abbia vesti diverse, ma la vita quotidiana dei sentimenti non sembra essere molto mutata.”

Una mostra interessante, capace di far riflettere su uno dei momenti più importanti della vita di ciascuno, specchio però anche dei tempi e delle usanze di un popolo.

Una risposta a “A Palazzo Morando per riscoprire “Le delizie del matrimonio”

  1. Morando Sergio Crocefiesci Genova Malpotremo Lesegno Italia Argentina San Morando Vico Morando Vico Belin il scrive:

    Eppure non tutti sanno che un certo nobile Morando di Genova con altrettanto Palazzo Morando in Vico antico omonimo della Serenissima Repubblica di Genova ovvero in ” Vico Morando” vicino all’edificio dell’antica borsa in Piazza Banchi,il nobile Morando donava alle cameriere una dote per sposarsi .
    Sergio Morando

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