La voce rotta dall’emozione, quasi non fosse abituato a un così grande riconoscimento, invece Ennio Morricone di premi, onorificenze e statuette ne ha collezionate decine e decine in una carriera costellata di successi.
Eppure le immagini che ci arrivano di lui sul palco del Dolby Theatre mostrano un uomo che a 87 anni è ancora capace di emozionarsi e commuoversi, di stupirsi del suo talento e di non dare nulla per scontato.
Un grande artista che, impugnato il suo Oscar, lo ha dedicato alla moglie Maria, come il più giovane degli attori in gara.
Lei, scarpe basse e capelli argentati, si è ormai abituata a sfilare in mezzo alle star d’Oltreoceano.
Sessant’anni di matrimonio, celebrato nell’ottobre del 1956, e la capacità di amarsi ancora, emozionarsi e condividere i successi di una carriera incredibile.
Quando pronunciarono quel sì Ennio e Maria non sapevano cosa la vita di lì a poco gli avrebbe riservato.
Non è la prima volta che Morricone parla della moglie, riconoscendole il merito di parte de suo successo.
“È lei che giudica prima di tutti. Nel passato capitava che spesso i registi mi fregavano: di tutti i brani che proponevo sceglievano i più brutti“, aveva dichiarato tempo fa in un’intervista,”Ora non accade più. C’è mia moglie“.
Sì perché Maria è il suo primo critico, nonché il modello di ascoltatore a cui Morricone si vuole rivolgere, non quello tecnico, ma quello comune che sa emozionarsi per delle note: “Non ha una conoscenza tecnica della musica. Ma giudica come farebbe il pubblico. È severissima“, aveva raccontato il maestro.
E a dimostrare il loro legame indissolubile nella vita così come nel lavoro è stato persino Quentin Tarantino, che ha spiegato di aver fatto leggere la sceneggiatura del suo “Hateful Eight” a “Ennio e alla signora Maria”. Insomma l’ennesima prova del detto: “dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna”.
Certo Maria non è quella che si suol dire la casalinga di Voghera, ma ha un’esperienza di anni e anni ormai al fianco di un uomo dall’incredibile talento musicale, tanto da essere diventata autrice di testi importanti, come di uno temi d’amore di Nuovo cinema paradiso, oltre ad aver adattato insieme al marito un brano di C’era una volta il West; infine compare anche nella discografia di Vinicio Capossela, autrice sempre assieme a Morricone e allo stesso Capossela di Dove siamo rimasti, anno 2006.
L’anno seguente, nel 2007, l’Academy di Hollywood consegnò a Morricone la prima statuetta, e già allora, egli riservò parole emozionate e commosse alla sua compagna di una vita: “È un atto di giustizia. Mentre io componevo lei si sacrificava per la famiglia e i nostri figli”.
Eh si perché tra un componimento per Sergio Leone e una melodia per il cinema italiano Maria diede alla luce e crebbe quattro figli, facendo quasi tutto da sola.
“Per cinquant’anni ci siamo visti pochissimo: o ero con l’orchestra o stavo chiuso nel mio studio a comporre”, ha confessato il grandissimo compositore.
Due Oscar, un Leone d’Oro alla carriera, tre Golden Globe, cinque Grammy, undici Nastri d’Argento, sei Bafta, 10 David di Donatello e la capacità, fatta di umiltà, grandezza d’animo e talento, di emozionarsi ancora e dire grazie all’amore di una vita: questo è l’orgoglio tutto italiano di chi sa creare e amare allo stesso tempo.