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La casa sta cambiando: i consigli di stile di Les Ottomans che porta il mondo nel salotto

La casa, al centro delle nostre vite ormai da tempo, con il lockdown lo è diventata ancora di più. In quei mesi abbiamo imparato a conoscerla, a riscoprirne gli spazi e ad apprezzarla molto più di quanto fatto in passato, capendo davvero cosa ci fa star bene tra ambienti, colori, luci ed esigenze quotidiane.
Ricordiamo tutti la corsa all’arredo d’esterni di quei giorni per abitare i tanti dimenticati balconi e terrazzi, tanto da mandare sold out e-commerce d’interni, e ora che quei tempi sono un ricordo, guardiamo la casa con un altro sguardo.
Sì perché se da un lato il fatto di stare a casa forzatamente non ci è piaciuto, dall’altro abbiamo capito quanto sia piacevole viverla e renderla il più confortevole e simile a noi possibile.
Ecco allora che tanti stanno mettendo in cima alla propria to do List l’acquisto di arredi funzionali ma anche di complementi belli, di tendenza e affini alla nostra vita.
Le parole d’ordine? Colore, divertimento e qualità.
Interprete dei gusti sempre più esigenti degli italiani e non solo in fatto di home decor Bertrando di Renzo , cuore, anima e mente di Les Ottomans, ha da tempo capito come rendere uniche le case dei propri clienti, in un viaggio tra Occidente e Oriente da farsi comodamente tra le mura di casa, con tappeti, piatti, cuscini e quant’altro rendendo uniche le stanze che più viviamo e amiamo.
Una home collection che parte dalla passione per una terra magica come la Turchia per arrivare a ispirazioni fantastiche, ancestrali e che attingono anche dai ricordi.
“Questa casa non ha più pareti, ma alberi infiniti” canta Gino Paoli, con Les Ottomans le pareti diventano le finestre del mondo dagli ambienti più esotici, a quelli orientali, sino alle calde atmosfere dell’inverno.


Che tipo di collezione e’ quella nuova di Les Ottomans? A cosa ti sei ispirato?
Les-ottomans, come brand, nasce 6 anni fa dopo la mia permanenza di circa un anno a Istanbul.
Io sono un grande amante della Turchia e di Istanbul in particolare e quando ho scoperto l’ikat sono rimasto affascinato dai colori e dalla tecnica manuale di tessitura della seta
Quei tessuti mi trasmettevano l’idea di un mondo che avevo in testa da tempo ma che non riuscivo a esprimere. Un mondo in cui il colore domina e scalda le nostre case e la nostra vita.
Tutte le mie collezioni partono dal colore – che cambia a seconda delle stagioni – e l’ultima non è da meno.


I tre pezzi della collezione che ti piacciono di più ?
I piatti delle collezione “: Menagerie Ottomane” che per l’inverno ho declinato anche nella versione “Menagerie D’hiver”
Gli animali sono rappresentati su fondi esotici ma sempre colorati e che arricchiscono la tavola.
Poi turri i prodotti delle collaborazioni con i designer.
Per me è un onore e un piacere che designer più o meno affermati decidano di interpretare il mio mondo e dare la loro visione de Les-ottomans.
Per l’autunno/inverno ho ampliato la collaborazione con Matthew Williamson – con una serie di oggetti dipinti a mano – e presento la collaborazione con un designer emergente Domenico Tammaro che ha realizzato dei magnifici tappeti.

Cosa secondo te non deve mai mancare in una casa? E su una bella tavola?
Il colore!
I colori scaldano l’ambiente e anche le tavole e chi non vuole sentirsi benvenuto in una casa ‘calda’ e accogliente.


Il lockdown ci ha fatto ripensare allo spazio casa, alcuni addirittura lo hanno scoperto essendo sempre in giro per lavoro. Secondo te ha assunto un ruolo diverso la casa nelle nostre vite ora?
È vero la casa è stata ripensata e rivista.
Non sempre in maniera benevola e questo ha spinto molte persone che – probabilmente per i troppi impegni – non l’avevano curata come avrebbero dovuto. Quindi hanno deciso di migliorare un ambiente che, dopotutto, è il nostro guscio.
E quali spazi verranno maggiormente ripensati e valorizzati alla luce di quello che abbiamo vissuto?
Quelli comuni e le cucine che sono poi flu ambienti in cui le famiglie hanno passato (e passano) la maggior parte del loro tempo.
Questo significa che anche la tavola è stata ripensata.


All’interno della tua collezione ci sono tantissimi elementi decorativi che si susseguono tra animali, geometrie, cromatismi, volti di un tempo passato… Da cosa trai ispirazione e cosa ti emoziona maggiormente tanto da arrivare poi sulle tue creazioni?
Io mi ispiro un po’ a tutto.
La cultura e l’eredità storica della Turchia è spesso la base di partenza di molte collezioni (i sultani, i tessuti e anche la menagerie ottomane che parte dal fatto che ai sultani venivano spesso regalati degli animali esotici)
i viaggi hanno, poi, fatto il resto. È sorprendente come il Mediterraneo sia un grande fil-rouge che ha untito popoli e culture.


Autunno alle porte: che colori consigli per gli arredi e i decori? Tra i tuoi pezzi quest’anno anche una collezione di piatti con funghi vero?
Il mio autunno è arancio e blu scuro. Ma anche bordeaux e oro.
Io ho puntato su decori semplici e artigianali.
Molte delle mie nuove collezioni per la tavola sono dipinte a mano in Italia e ce n’è una ‘Le Bois’ che ha funghi, castagne e melograni. Per me la quintessenza dell’autunno.


Mancano 100 giorni al Natale, la ricorrenza che forse celebra più di ogni altra la tavola. Cosa secondo te dovrà esserci in casa quest’anno per dare un tocco unico ai festeggiamenti?
Io amo il Natale e per la prima quest’anno ho creato una collezione di palle di Natale per decorare il mio e i nostri alberi.
Sulla tavola natalizia a me piace l’oro. Anche solo un dettaglio oro – sottopiatto, nella decorazione, nel centro tavola).

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