Easychic e alla portata di tutti: la sposa di Ovs guarda all’essenzialità

L’anno scorso aveva lanciato la Capsule Collection Wedding con un abito da sposa e alcune proposte per le invitate. Quest’anno Ovs rinnova l’impegno a vestire le spose e non solo con una nuova linea di questa Capsule, questa volta ancora più ricca e variegata.
Tre abiti da sposa per tre donne diverse: quella più romantica, quella dal gusto retrò e quella dal taglio maschile ma tutte accumunate dallo stesso fil rouge: la semplicità.
E’ questa infatti a delineare la collezione Piombo per Ovshttps://www.ovs.it/piombo-abito-da-sposa/001696016-038.html appena uscita in store e che potete trovare anche online.
Accanto alla sposa, l’immancabile compagno con completo blu e per le damigelle o le invitate abiti dalle linee semplici ma coloratissimi.
Vestiti che possono vivere anche al di fuori del giorno del sì, per dare così la possibilità a chi li acquista di indossarli nuovamente in altre occasioni.
Per scoprirne di più ho intervistato Massimo Piombo, Direttore Creativo di OVS, che mi ha parlato del progetto, del pensiero che lo ha ispirato e di come una sposa possa sentirsi meravigliosa con semplicità ed eleganza.

Tre abiti da sposa per tre donne diverse. Qual è stata l’ispirazione e quali sono le donne a cui avete pensato?
Ho pensato a tre donne ideali, una giovanissima, una giovane e una adulta. Per loro ho ideato una piccola collezione, tre classici, per accontentare i gusti di tutte: l’abito lungo con la coda; il tailleur pantalone; l’abito anni Trenta. L’abito con la coda è un grande classico del grande giorno. Non è lo strascico, un po’ impegnativo, ma solo un accenno. Il corpetto dell’abito disegna la silhouette che si apre in una nuvola che vola a ogni passo. Il tailleur pantalone si rifà alla tradizione sartoriale maschile: giacca doppiopetto, da portare così, senza sotto nulla, con una camicia di seta bianca o una T-Shirt e pantaloni con la piega. L’abito anni Trenta ha lo scollo all’americana: collo a lupetto e braccia nude. Corpino morbido sulla gonna arricciata in vita, in un gioco di morbidezze molto sensuali.

Semplicità. Sembra essere questo il fil rouge della nuova capsule. Può una sposa essere semplice?
Ho scelto la via della semplicità perché il matrimonio è un atto di vita eterno, e tutte le cose eterne devono essere semplici.
Secondo me deve essere semplice, perché quel giorno così importante nella vita di una donna dovrebbe essere all’insegna della sottrazione: niente barocchismi ma un’armonia all’insegna dell’essenzialità e dell’equilibrio, affinché l’abito da sposa diventi l’espressione visibile di qualcosa di più profondo.

Per le invitate invece qual è il Mood che avete seguito?
Per le amiche della sposa ho scelto i colori, fortissimi.
Una serie di abiti lunghi a sottoveste in tinta unita, verde e fucsia, a fiori grandi, rossi e rosa in campo azzurro. Semplici, con le spalline sottili. O più costruite, con una balza in sbieco, in satin o chiffon.

Rispetto alla precedente capsule quella di quest’anno è più ampia. Pensate che nel tempo crescerà sempre di più questa attenzione di Ovs per il mondo del wedding?
Manterremo per la Sposa una posizione di nicchia. Ho costruito questa collezione in modo che gli abiti possano essere indossati anche in altre occasioni: mi è sembrato bella l’idea di non chiuderli nell’armadio per sempre ma usarli ancora. E’ un servizio che diamo alla nostra cliente, che ha imparato a scegliere da OVS gli abiti per ogni occasione della giornata e della vita.

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