I sogni son desideri e Federica Ambrosini a Monza li ha resi realtà

L’avevo intervistata a pochi mesi dalla sua decima Masterclass e lei, Federica Ambrosini , la regina italiana dei fiori, ci aveva svelato i retroscena di quello che si prospettava un evento unico nella meravigliosa cornice della Villa Reale di Monza. Oggi a pochi giorni dalla fine della masterclass possiamo affermare con assoluta certezza che la giovane flower designer ha fatto centro ancora una volta, realizzando qualcosa di unico.

I corsisti della X Masterclass di Federica Ambrosini

Due giorni di corso in cui Federica ha messo a dura prova i ragazzi che si sono iscritti alla sua masterclass monzese, facendoli lavorare su un progetto importante, ambizioso, diciamolo anche, faticoso. I corsisti hanno potuto così conoscere sul campo il metodo di lavoro, ma soprattutto la visionaria progettualità di una flower designer che non si accontenta di fare qualche composizione con i fiori, ma di trasformare lo spazio, dando vita ad un sogno, il tutto grazie al proprio talento, alla propria filosofia e all’idea di bellezza che porta in sé.
Il risultato è stato visibile agli ottanta ospiti che sono intervenuti alla serata di gala conclusiva e che sono rimasti letteralmente a bocca aperta di fronte agli allestimenti che hanno trasformato e reso ancora più bella la Villa Reale di Monza. Non un’opera di semplice esecuzione vista la location prestigiosa, vero vanto del nostro patrimonio artistico ed architettonico. Ma personalmente, io che in più occasioni sono stata qui, solo con il tocco magico di Federica posso dire di aver vissuto una Villa Reale dalla bellezza esagerata ed emozionante.

Federica Ambrosini con la madre Paola Fantozzi

Ecco allora all’indomani di questa decima masterclass le parole di chi ha compiuto la magia, tra la fatica del backstage, le lezioni per insegnare un mestiere difficile e anche un pizzico di emozione a fine serata, quando ha guardato negli occhi la compagna di ogni avventura, la mamma, Paola Fantozzi.
Il tema della serata? Il gran ballo di Cenerentola, anche se a dirla tutta Federica è stata più la fata della celebre fiaba di Charles Perrault, trasformando il sogno in realtà e regalando una notte incantata a tutti i presenti. Continua a leggere

Addio Cenerentola : ormai ci si sposa sempre più tra simili

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Noi donne siamo tutte cresciute con il mito di Cenerentola, innamorate di quella visione così romantica giusta dell’amore che non guarda al conto in banca, ma che anzi è anche riscatto sociale e umano. Dalla fuliggine al cristallo, dalle umiliazioni inferte dalle perfide sorellastre all’amore di un bel principe pronto a cercarci per tutto il mondo con la promessa di sposarci.
In tempi moderni ci siamo addirittura fatte incantare da Cenerentole più moderne e meno infantili come Pretty Woman, che dalla strada viene scaraventata in un altro mondo fatto di alberghi di lusso, shopping in Rodeo Drive e cene a lume di candela.

Ma di questi tempi Cenerentola pare essere davvero solo una favola. Dagli ultimi dati infatti pare che sposarsi con chi non appartiene alla propria classe sociale di riferimento sia qualcosa di molto lontano dalla realtà. La scelta di sposarsi con i propri simili infatti è in aumento. Brutte notizie insomma sia per le inguaribili romantiche, sia perché così facendo le disuguaglianze stanno aumentando.

L’ambiente familiare di origine e la carriera professionale sembrano essere sempre più fattori di incontri tra persone appartenenti al medesimo ceto.

A spiegare meglio questo concetto ci ha pensato l’economista Justin Wolfers: “Abbiamo più tempo, più soldi, e quindi si vuol passare il tempo con qualcuno che ci piace – dice Wolfers -. Quindi interessi e passioni simili. Lo chiamiamo “matrimonio edonistico”. Quindi uno vuole qualcuno che sia davvero considerevolmente simile a sé o che abbia passioni simili. Questo fondamentalmente cambia chi sposa chi”.

Ma a cosa si riferisce un cambiamento così? La causa è meccanica e cioè è il fatto che prima le donne studiavano di meno rispetto agli uomini ed era logico che ci fossero differenze di istruzione dentro una coppia.

Il lato negativo di tutto questo? Oltre ovviamente a mancanza di romanticismo e al dover dire addio alla tanto amata favola di Cenerentola è che ne risulta un aumento della diseguaglianza.
Del resto lo sapevamo già che nella realtà il principe avrebbe sposato la compagna di scuola, figlia di qualche nobile importante, tutta ingioiellata dalla testa ai piedi anche se meno simpatica di Cenerentola. E lei invece? Forse avrebbe accettato la proposta di nozze del figlio del fornaio, avrebbe avuto cinque figli, tutti coperti di fuliggine ovviamente, con grande soddisfazione di matrigna e sorellastre.
Va tutto bene, ma perché toglierci e togliere alle nuove generazioni il sogno?
Del resto si sa i sogni son desideri e allora continuiamo a sognare. Magari la popstar di turno si innamorerà della cassiera del supermercato o forse no, ma almeno non togliamole la speranza.

Siamo tutte Cenerentola: nove designer interpretano la celebre scarpetta di cristallo


Segue il filone che ha avuto tra i suoi predecessori Maleficent con la reinterpretazione del celebre film d’animazione La bella addormentata e promette di avere lo stesso seguito di pubblico: sto parlando ovviamente di Cenerentola, la nuova pellicola presto elle sale cinematografiche italiane che vedrà sul grande schermo Lily James e Cate Blanchett.
Per celebrare l’uscita al cinema Disney insieme a nove prestigiosi brand internazionali di scarpe ha presentato in esclusiva al Festival del Cinema di Berlino una collezione da fiaba che reinterpreta l’iconica scarpetta di cristallo di Cenerentola.
La collezione è stata svelata per la prima volta all’interno dell’esposizione presentata da Swarovski dedicata a Cenerentola.
Per questo progetto Disney ha collaborato con i più rinomati shoe designer internazionali. Questi i nomi dei prestigiosi stilisti coinvolti: Paul Andrew, Alexandre Birman, Rene Caovilla, Jimmy Choo, Salvatore Ferragamo, Nicholas Kirkwood, Charlotte Olympia, Jerome C. Rousseau e Stuart Weitzman. Continua a leggere