Addio Cenerentola : ormai ci si sposa sempre più tra simili

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Noi donne siamo tutte cresciute con il mito di Cenerentola, innamorate di quella visione così romantica giusta dell’amore che non guarda al conto in banca, ma che anzi è anche riscatto sociale e umano. Dalla fuliggine al cristallo, dalle umiliazioni inferte dalle perfide sorellastre all’amore di un bel principe pronto a cercarci per tutto il mondo con la promessa di sposarci.
In tempi moderni ci siamo addirittura fatte incantare da Cenerentole più moderne e meno infantili come Pretty Woman, che dalla strada viene scaraventata in un altro mondo fatto di alberghi di lusso, shopping in Rodeo Drive e cene a lume di candela.

Ma di questi tempi Cenerentola pare essere davvero solo una favola. Dagli ultimi dati infatti pare che sposarsi con chi non appartiene alla propria classe sociale di riferimento sia qualcosa di molto lontano dalla realtà. La scelta di sposarsi con i propri simili infatti è in aumento. Brutte notizie insomma sia per le inguaribili romantiche, sia perché così facendo le disuguaglianze stanno aumentando.

L’ambiente familiare di origine e la carriera professionale sembrano essere sempre più fattori di incontri tra persone appartenenti al medesimo ceto.

A spiegare meglio questo concetto ci ha pensato l’economista Justin Wolfers: “Abbiamo più tempo, più soldi, e quindi si vuol passare il tempo con qualcuno che ci piace – dice Wolfers -. Quindi interessi e passioni simili. Lo chiamiamo “matrimonio edonistico”. Quindi uno vuole qualcuno che sia davvero considerevolmente simile a sé o che abbia passioni simili. Questo fondamentalmente cambia chi sposa chi”.

Ma a cosa si riferisce un cambiamento così? La causa è meccanica e cioè è il fatto che prima le donne studiavano di meno rispetto agli uomini ed era logico che ci fossero differenze di istruzione dentro una coppia.

Il lato negativo di tutto questo? Oltre ovviamente a mancanza di romanticismo e al dover dire addio alla tanto amata favola di Cenerentola è che ne risulta un aumento della diseguaglianza.
Del resto lo sapevamo già che nella realtà il principe avrebbe sposato la compagna di scuola, figlia di qualche nobile importante, tutta ingioiellata dalla testa ai piedi anche se meno simpatica di Cenerentola. E lei invece? Forse avrebbe accettato la proposta di nozze del figlio del fornaio, avrebbe avuto cinque figli, tutti coperti di fuliggine ovviamente, con grande soddisfazione di matrigna e sorellastre.
Va tutto bene, ma perché toglierci e togliere alle nuove generazioni il sogno?
Del resto si sa i sogni son desideri e allora continuiamo a sognare. Magari la popstar di turno si innamorerà della cassiera del supermercato o forse no, ma almeno non togliamole la speranza.

Matrimonio ma quanto mi costi? Gli italiani si indebitano per dire sì

Dopo la proposta di fidanzamento ed esattamente prima del turbinio dei preparativi, la maggior parte degli italiani fanno un pit stop d’obbligo: la banca.
Secondo un’indagine del portale PrestitiSupermarket.it, condotta su 15.000 richieste di prestito raccolte nei primi 4 mesi dell’anno, indebitarsi per il proprio matrimonio sta diventando una prassi diffusa. A chiedere un prestito non sono solamente i futuri sposi, ma anche i suoceri, che pur di non rinunciare ad un matrimonio da favola farebbero di tutto. Continua a leggere

Si finge malata terminale per avere un matrimonio da sogno: rischia 4 anni di carcere

Una vera e propria ossessione sin da bambina, deve essere stato questo il matrimonio per la venticinquenne Jessica Vega. Il sogno di avere un abito da Mille e una notte e una festa degna di una principessa tanto l’hanno assillata da farle escogitare un piano tanto diabolico quanto miserabile. Per realizzare il matrimonio dei suoi sogni, ha finto di essere una malata terminale ingannando non solo il compagno, ma anche tanti sconosciuti dai quali ha ricevuto in dono soldi e sontuosi regali. La scorsa settimana la polizia della contea di Orange, nello stato di New York, l’ha arrestata con l’accusa di aver commesso ben sei reati, tra cui quelli di furto e di frode.

Tutto ebbe inizio due anni fa, quando Jessica riuscì a convincere il proprio compagno Michael O’ Connell, dal quale aveva già avuto la figlia Lily, a sposarla dichiarando di essere malata di leucemia e di avere solo un anno di vita. Ma non era abbastanza. Perchè nei suoi piani non c’era una semplice cerimonia, modesta e raccolta con le persone più intime e gli amici di sempre, una maestosa festa degna di quelle che probabilmente sempre più vedeva sui canali televisivi o sulle riviste di gossip. Così, con lo stesso stratagemma, approfittò della generosità di tanti suoi concittadini di Newburgh, cittadina a circa 100 km dalla Grande Mela che, leggendo la sua storia sui giornali locali, fecero a gara per aiutarla economicamente ad organizzare un matrimonio da favola. Continua a leggere

La crisi aguzza l’ingegno: l’ultima tendenza decisamente poco chic è l’iban nell’invito di nozze

Sabato scorso sul Corriere della Sera è apparso un interessante articolo firmato da Grazia Maria Mottola sull’ultima tendenza in fatto di matrimoni. Non pensate a torte da Mille e una notte o ad abiti ecologici, ma ad una semplice sigla sull’invito di nozze. Aprendo infatti la busta patinata in tempi di crisi ecco la sorpresa: la presenza sotto i dettagli del matrimonio del codice iban della coppia di novelli sposi. Avete capito bene; quel timore dei tempi andati in cui i giovani sposini accettavano di buon cuore, ma non senza un velo di rossore sul viso, la busta della nonna o della prozia con dentro qualche sudato risparmio da metter via per i giorni di pioggia sembra essere stato spazzato da una ventata di strafottenza. Ebbene sì perchè i giovani di oggi, probabilmente mossi dalle difficoltà economiche di questi anni nel trovar lavoro o nell’arduo compito di voler soddisfare ogni qualsivoglia capriccio nonostante la carenza di uno stipendio fisso, prediligono i soldi ai regali della lista nozze di un tempo e non si mordono certo la lingua nel chiedere un obulo a ciascun invitato. Continua a leggere

Anche da sposati i figli possono essere mantenuti da mamma e papà


Avete sempre pensato che una volta volati fuori dal nido i vostri figli si sarebbero dovuti mantenere da soli? Errore o almeno questa non è più una certezza. Anche i figli che convolano a nozze possono infatti avere diritto ad essere mantenuti ancora dai genitori. Ad affermarlo la Cassazione, ricordando che il matrimonio di un figlio non e’ condizione “sufficiente” per fare sospendere l’assegno di mantenimento a carico dei genitori. La Corte di Cassazione ha infatti accolto il ricorso di una madre che si era vista tagliare dall’ex marito il contributo economico per la figlia maggiorenne e sposata con un giovane di Santo Domingo, ma studentessa universitaria. Leggi il resto dell’articolo sul blog Viva la Mamma