Re Giorgio entra di diritto nella storia del costume del principato di Monaco. Sarà infatti la sua linea Armani Privè, quella sartoriale che sfila a Parigi, a confezionare l’abito da sposa per Charlene Wittstock il giorno delle nozze con Alberto II di Monaco nel prossimo luglio.
Per lo sposo invece, come impone la tradizione, l’ uniforme di gala perché capo delle forze armate.
“Stiamo lavorando duro dietro a quel vestito” si lascia scappare un ragazzo dello staff Armani mentre re Giorgio conferma, soddisfatto, di avere sbaragliato la concorrenza nel vestire una delle spose più attese dell’anno. L’ex nuotatrice sudafricana, destinata a diventare la nuova ‘princess Grace’, ha già mostrato in più occasioni il proprio amore per lo stilista italiano: si è infatti affidata ad Armani per la maggior parte delle sue uscite ufficiali prima e dopo il fidanzamento: della maison Armani l’abito lungo grigio con cui partecipò alle nozze di Victoria di Svezia, di Armani i completi indossati con cappello a falde larghe nelle sue recenti attività nel Principato.
E sempre di Re Giorgio gli abiti portati ai balli di beneficenza che costituiscono le principali uscite mondane estive di Montecarlo in estate. Per la bella sudafricana colori tenui, gonne stile Vionnet e, sempre, un coprispalle o una manica capaci di alleggerire il busto da nuotatrice della ragazza.
Una sola nota: sia Grace che Caroline vestivano esclusivamente maison francesi: Grace si faceva confezionare gli abiti da Marc Bohan per Dior, Caroline veste Chanel.
Charlene mostra quindi di voler rompere gli schemi della casa monegasca per un matrimonio in mondovisione che farà di certo sognare le donne di tutto il Mondo.
Giorgio Armani ha davanti a sè mesi di duro lavoro per realizzare due abiti d’eccezione, degni di una principessa: uno per la cerimonia civile che precede quella religiosa e uno bianco, classico.