Il bello del mio lavoro è il fatto di poter conoscere ogni giorno persone e storie sempre nuove. A volte rincorri un’intervista per mesi, altre vai preparata all’appuntamento con una celebrità o altre ancora incroci sulla tua strada, quasi inciampandoci per sbaglio, persone che ti colpiscono sin da subito per quello che fanno o soprattutto per quello che hanno da raccontare.
L’ultimo episodio di questo tipo mi è capitato qualche settimana fa, una mattina come tante altre, andando a bere il caffè nella solita caffetteria di tutti i giorni.
Con il croissant da una parte e la tazzina dall’altra osservavo i tanti volti di persone che ogni mattina si riversano alla pasticceria Graziano di Milano, immancabile tappa per iniziare bene la giornata. Poi però d’un tratto l’occhio è caduto su di un quadro che non avevo mai visto con attenzione, attaccato sulla parete di fronte al bancone. Sulla tela il ritratto di quattro persone, così somiglianti ai proprietari del locale da sembrar veri, quasi uscissero dalla tela, in posa come li vedo ogni mattina, con il sorriso sulle labbra e la macchina del caffè alle loro spalle. L’ho osservata per diversi minuti cercando di capire se si trattasse di un magnifico ritratto del tutto somigliante all’originale o di una fotografia in bianco e nero. Poi chiedendo informazioni in merito ho scoperto che si trattava di un elegante e stupefacente mix di arte e fotografia ad opera di un artista di nome Marcello Manca.
La curiosità era troppa e così l’ho contattato per conoscerlo e farmi dire tutti i segreti di questo nuovo modo di fare arte o forse di fare fotografia. Continua a leggere