Il vero biglietto da visita di un matrimonio è la partecipazione di nozze. Molti sposi sottovalutano questo aspetto. E’ opinione diffusa, infatti, che chi riceve l’invito non lo legga con particolare attenzione o che, addirittura, lo cestini, trascrivendo la data del matrimonio in agenda.
Questo sarà vero per i più distratti, ma una persona attenta, dal tipo di partecipazione ricevuta, oltre che dalla location e dall’ora fissata, trae diverse considerazioni sul tono del matrimonio, su cosa dovrà indossare e, perché no, su quanto dovrà destinare al regalo degli sposi.
Una partecipazione in carta a mano di Amalfi, possibilmente con iniziali degli sposi incise a secco o in rilievo in oro, prelude a un matrimonio elegante, tradizionale e formale. Una partecipazione, invece, colorata, magari con disegni spiritosi, annuncia un matrimonio giovanile e informale.
Un invito dai materiali ricercati, assemblati in maniera originale, fa immaginare un matrimonio anticonformista, probabilmente trendy o stravagante.
Secondo lo stile della partecipazione, va scelto il carattere e il colore di stampa. Senza alcun dubbio, il “corsivo inglese” è il più elegante e ben si adatta a delle partecipazioni tradizionali. Il colore da preferire in questi casi è il seppia (marrone scuro), il grigio o il dorato. E’ qui possibile però orientarsi anche su altri colori di stampa come il blu, il verde o il viola, sicuramente meno formali.
Ci sono varie formule per annunciare il matrimonio. La più tradizionale prevede che a partecipare il matrimonio siano i genitori degli sposi. Al giorno d’oggi, però, questa formula è in disuso. Gli sposi preferiscono, infatti, annunciare il loro matrimonio da sé. Tuttavia alcuni giovani, legati alle tradizioni e che desiderano un matrimonio elegante, continuano a preferire l’annuncio dei genitori, che è, comunque, da sconsigliare sia nel caso in cui quest’ultimi siano risposati o vedovi, sia nel caso in cui i figli non vivano più con loro.
Secondo il galateo nuziale, è buona norma invitare lo stesso numero di persone in chiesa e al locale.
D’obbligo la gentile richiesta di conferma: perfetta la discreta sigla R. S. V. P. (dal francese, répondez s’il vous plaît).
Le partecipazioni vanno spedite circa tre mesi prima la data del matrimonio. Possono anche essere consegnate a mano dagli sposi o dai genitori di quest’ultimi (se si è scelto la formula con annuncio dei genitori).
E’ importante che i nomi sulle buste non siano battuti a macchina o stampati. Vanno sempre trascritti a mano, in bella calligrafia. Assolutamente da evitare tutti i titoli (Dott., Ing., Prof. ecc…) davanti al nome degli invitati, a meno che non si tratti di appartenenti all’Arma o al Clero. Tutti i nomi degli invitati devono essere preceduti dalla formula Gent.mo, Gent.ma o Gent.mi.
Nel caso di una famiglia, si indichi semplicemente: “Famiglia Rossi”. Se i figli non vivono più con i genitori, si preveda una partecipazione apposita. Nel caso di una coppia sposata senza figli, si scriva: “Mario Rossi e Signora” oppure, meglio, “Mario e Maria Rossi”.
E’ obbligatorio, in data successiva al matrimonio, inviare dei biglietti di ringraziamento ai parenti e agli amici che abbiano fatto un regalo agli sposi. Questa pratica, quanto mai cortese, è, purtroppo, caduta in disuso. Il biglietto va scritto a mano e personalizzato. Mai frasi generiche del tipo: “Anna e Paolo ringraziano per il regalo”. Va assolutamente specificato il regalo che si è ricevuto e il gradimento, accompagnando il tutto con una frase carina creata ad hoc per l’invitato che la riceve. Se il regalo è in denaro, è consigliabile accennare all’utilizzo che se n’è fatto.
I libretti da messa
Una menzione meritano i libretti per la messa, i cosiddetti messalini. Dalle innumerevoli fogge, si rivelano assai utili durante il rito. Consentono una maggiore attenzione; evitano imbarazzo a chi non frequenta abitualmente la messa; assolvono anche ad una funzione affettiva, come gentile ricordo del matrimonio. La copertina può essere personalizzata in vari modi: con i nomi o le iniziali degli sposi, con una foto della chiesa oppure con delle immagini tratte da celebri dipinti raffiguranti scene di matrimoni. All’interno vengono citati i nomi dei testimoni, del sacerdote che presiede il rito e degli eventuali paggetti e damigelle. Possono essere menzionate le musiche previste, esattamente nell’ordine in cui verranno eseguite. La scelta delle letture va effettuata fra quelle consigliate dalla chiesa cattolica (La Messa degli Sposi – Il nuovo Rito del Matrimonio Ed. San Paolo). E’ anche possibile inserire una poesia o preghiera in apertura o conclusione di libretto come ulteriore personalizzazione.
I messalini vanno disposti sulle panche della chiesa in maniera ordinata e simmetrica affinché ce ne sia uno ogni due/tre invitati. Una raccomandazione su tutte, ma sempre doverosa: evitare il “fai da te”. I libretti vanno realizzati con gusto e secondo procedimenti tipografici. Evitare l’inchiostro nero, meglio il grigio. Altri colori possibili sono il blu, il seppia e il dorato. Fra i caratteri di stampa a disposizione, si consiglia il già citato elegante e intramontabile corsivo inglese.
Volendo creare un coordinato partecipazioni/messali, si possono individuare delle partecipazioni di un adeguato formato che possano fungere anche da copertina di libretto oppure, più semplicemente, uniformare i caratteri e il colore di stampa degli uni e degli altri.
Menù e segnaposto vanno, anch’essi, uniformati alle partecipazioni.
Se, per i Menù, si è scelto la carta pergamena, li si arrotoli con un fiocco, altrimenti, se si è scelto un formato a libretto, vadano collocati sui tavoli in numero adeguato. I Menù vanno stampati utilizzando la stessa carta, carattere e colore di stampa della partecipazioni.
I segnaposto vanno scritti a mano e in bella calligrafia. Ognuno deve contenere un solo nome o una sola famiglia. Mai accorpare più famiglie o più singoli in un unico cartoncino!
La cura di questi dettagli che, forse apparentemente a qualcuno potrebbe sembrare esagerata, fa sì che il matrimonio sia improntato alla ricercatezza e all’estrema eleganza.
Altre attenzioni doverose per i propri ospiti:
I “response cards”, di gran moda negli ultimi tempi, sono biglietti, in formato ridotto rispetto alla partecipazione, con busta coordinata, che l’invitato dovrebbe compilare per confermare o non confermare la propria presenza al matrimonio.
Nel caso in cui il luogo del ricevimento sia poco conosciuto o difficilmente raggiungibile, si consiglia di allegare una mappa, che sarà di norma stampata su un cartoncino o su un foglio della stessa grandezza dell’invito, con gli stessi colori e lo stesso carattere di stampa, ma su un supporto cartaceo diverso per distinguerla dall’invito vero e proprio. E’ consigliabile undisegno esplicativo con annesso testo.
Consiglio:
• Una delle tipografie più chic d’Italia è sicuramente Pineider, la quale oltre ad offrire una vastissima gamma di proposte per partecipazioni, inviti, messali ecc, ha anche creato una speciale guida per gli sposi, messa a disposizione per districarsi tra le complicate regole del galateo. Inoltre Pineider propone ai futuri sposi una linea dedicata al giorno più bello. Da non perdere!
• Altro nome storico per le partecipazioni a Milano è quello di Pettinaroli, scelto da migliaia di sposi fin dal 1881.
Le loro partecipazione o “fair part” alla francese sono semplici, pulite ed eleganti, senza fronzoli o disegni. Alle volte alcuni clienti ci chiedono “… ma è tutto qui” riferendosi probabilmente alla pulizia delle nostre partecipazioni.
Punta di diamante delle proposte di Pettinaroli è rappresentata dalla partecipazione stampata da incisione litografica. Una chicca della tipografia Pettinaroli è il“Libro della sposa”, creato e stampato in esclusiva, che vi permetterà di suddividere in ordine alfabetico tutte le persone che verranno coinvolte nel vostro matrimonio.
• La più elegante e raffinata delle partecipazioni è sicuramente quella in carta d’Amalfi. LSe quindi desiderate quel tocco in più la tipografia giusta è sicuramente la Scuderia del Duca, una bottega-laboratorio che si trova a pochi passi dagli antichi Arsenali della Repubblica ed è gestita da Andrea De Luca e Giovanna Fusco dal 1980. E’ stata definita il ” Paese delle meraviglie ” dove la pregiata carta di Amalfi dai bordi intonsi regna sovrana. Raffinate sono le incisioni a secco e in oro, particolari ed esclusivi i cartoncini con i capilettera, le acqueforti e la carta decorata a mano dove ogni foglio resta un esemplare unico e irripetibile.