Ore 14 di sabato 9 febbraio: appuntamento per la prova costumi.
Non sto per raccontarvi il backstage di uno spettacolo teatrale, anche se per molti aspetti potrebbe esserlo, ma dell’evento più esclusivo ed atteso in laguna ad ogni carnevale: il Ballo del Doge, la grande serata che ogni anno l’artista ed imprenditrice veneziana, Antonia Sautter, organizza a Palazzo Pisani Moretta. Solo pochi e selezionatissimi invitati per un evento imperdibile che riesce a stupire anche gli habituè di feste del jet set più estremo per la sua accuratezza nei dettagli, la maestosità e la complessità nell’organizzarlo.
Quest’anno, in occasione del XX anniversario, ho avuto il piacere di essere tra i nomi di quella ristrettissima lista d’ingresso. Ma come ci tiene a precisare lo staff di Antonia Sautter il Ballo del Doge non è una delle tante feste in maschera in laguna e proprio per questo il dress code deve essere in linea con lo stile impeccabile ed attento della serata.
Ecco allora che nel primo pomeriggio di sabato l’appuntamento è all’Hotel Bauer nel cuore di Venezia: uno degli alberghi più esclusivi in città e che al suo interno al primo piano ospita in questo periodo l’Atelier Venetia di Antonia Sautter.
Mettere piede all’interno di questo spazio in questi giorni è fare un salto in un vero e proprio backstage teatrale: uno staff numeroso di sarte ed esperte di immagine accompagnano i clienti nella scelta dell’abito perfetto per la serata.
Indossare un abito di Antonia Sautter è un’esperienza unica, coronamento perfetto di un evento da vivere appieno perchè pensato nei minimi dettagli da una squadra di esperti e dalla mente creativa di questa imprenditrice del mondo della moda che tanto fa per la cultura del made in Italy e del lusso italiano nel mondo. Una combinazione di materiali preziosi e grande creatività, dall’elaborazione di velluti e sete che tinge e stampa a mano, declinate in mille nuances per realizzare un prodotto che non si pieghi alla moda di un momento, nel quale storia e modernità, tradizione e scoperta si fondono in perfetta armonia: sono questi gli elementi distintivi dei capi creati da Antonia Sautter.
Appena entrati ecco quindi che, metro alla mano, subito prendono le misure a me, a mio marito e alla mia troupe e in un frenetico andirivieni di sarte, addetti ai lavori e altri invitati in attesa di provare i costumi ecco arrivare le prime proposte.
A me è andata bene: al primo colpo la sarta ha indovinato l’abito, proponendomi un vestito in velluto e raso nero dei primi dell’800. A me ricorda tanto Via col vento e l’indossarlo ancora di più, quando, come la Mami del celebre film, la mia sarta mi stringe la vita con lacci stretti per evidenziare la vita come d’uso all’epoca.
In breve tempo tutti e quattro siamo agghindati per la grand soirée.
In una saletta a parte grandi tavoli accolgono maschere e accessori di ogni tipo: parrucche, bastoni, cappelli, gioielli e tanto altro. Tutto per essere assolutamente perfetti.
Pronti per il grande evento come tante moderne Cenerentole ecco allora che, dopo aver scelto l’abito dei sogni, ci si appresta a vivere un sogno, un’esperienza indimenticabile nata dalla mente sognatrice di Antonia Sautter che ogni anno a centinaia di persone regala una notte magnifica e che di certo non si scorderà mai.
Credit foto: Michele Dell’Utri e archivio Antonia Sautter