Bastava dire no: quando un matrimonio non finisce con E vissero felici e contenti

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Quest’oggi non vi parlo di un libro sul matrimonio, uno di quei classici manuali su come organizzare le proprie nozze dall’a alla z o un di mieloso romanzo sul grande giorno di una sposina come tante, ma della fatica letteraria di Chiara Maffioletti, una giovane giornalista, nota per il suo blog su Corriere.it, da cui periodicamente racconta l’Italia dei giovani di oggi, fatta di storie, di fatica, di rinunce ma anche di tanti talenti e promesse del Bel Paese.
Dopo decine e decine di racconti sul seguito blog Solferino 28 ecco che la più giovane penna del Corriere della Sera ha deciso di scrivere un libro, ma per farlo non ha attinto dalle tante storie con cui ogni giorno ha a che fare, ma dalla sua.
Bastava dire no è, così come ha definito Beppe Severgnini: “La parabola di un matrimonio. Non un matrimonio qualunque: il suo. Un racconto utile, ironico, malinconico, senza sconti. Uno sguardo chiaro come il suo nome“.

E come sempre la penna attenta e sincera di Severgnini fa segno e coglie tutta l’essenza di 124 pagine che si leggono tutte d’un fiato grazie allo stile fresco e vivace della scrittura, ma anche al tono scanzonato, ironico e giovane dell’autrice.
Il racconto parte proprio dal giorno delle nozze di Chiara, un giorno simile a quello di tante altre ragazze della sua età, fatto di speranze, umori, gioie, ansie e batticuori che amplificano ogni tipo di emozione tanto da farti vivere quegli istanti in maniera frastornata e convulsa.
Chiara è figlia del suo tempo e così come la maggior parte delle spose vede il giorno del sì come un grande traguardo sognato sin da bambina, in cui ha messo se stessa persino nei minuziosi preparativi che ha voluto seguire personalmente e su cui ha scommesso tutto.
Ecco allora una cerimonia all’aperto dal sapore bucolico ed elegante studiata in ogni singolo dettaglio per mesi e mesi, un giorno meraviglioso che la stessa autrice però si domanda se sia davvero il giorno più bello della vita di una donna.

Da quel momento parte il racconto della vita a due di Chiara e Di, il marito che tante volte sembra assomigliare in tutto e per tutto al Mr Big di Sex and The City.
Dopo il frastuono del giorno del sì e un periodo di gioia post matrimonio della nuova vita a due, Chiara si rende conto però che forse le sue attese non sono del tutto soddisfatte e che, proprio per la sua giovane età, la consapevolezza di non volere un figlio dal proprio compagno è il motivo per cui dire basta o comunque mettere tutto in discussione.

E’ uno di quei momenti in cui ogni donna vorrebbe in cuor suo ritrovare la dolce metà di cui si è innamorata perdutamente, sentendola ancora più vicina, per affrontare ancora più saldamente e uniti i dubbi che ogni persona può avere.
Eppure non è così e da questo momento Chiara si trova a dover fare i conti con la fine del suo matrimonio, un lungo martirio fatto di incontri paradossali con preti, psicologi e imbonitori, ma soprattutto il difficile compito di dover fare i conti con una fitta rete di rapporti umani a cui dire, spiegare, perfino giustificarsi a volte. Primo fra tutti il difficile momento di doverlo dire ai propri genitori, con la consapevolezza che probabilmente non capiranno del tutto le ragioni di un simile gesto.

A tratti tragicomico Bastava dire no non rinuncia a momenti di riso amaro, come la descrizione dell’irruzione di Chiara nella propria casa per recuperare qualche abito, un paio di libri e qualche altro effetto personale.
Più di una volta l’autrice punta il dito sul lato economico di tutta questa faccenda: dire basta costa, costa emotivamente ma anche economicamente.

Bastava dire no è però prima di tutto una storia in cui molti lettori possono facilmente identificarsi. E infatti sono già tanti coloro che dopo aver letto il romanzo scrivono a Chiara per raccontare la propria esperienza, per avere conforto e scambiare qualche parola con una che ha già vissuto le loro stesse emozioni.
Tuttavia al termine del racconto ci si rende conto che la trentenne protagonista di queste pagine non ha mai smesso di sperare in quell’amore a cui ogni donna vorrebbe abbandonarsi con tutta sè stessa, perchè probabilmente dire no avrebbe evitato tante lacrime, tanti soldi e tanto dolore ma tornare a sognare i fiori d’arancio, anche se difficile, sembra essere ancora possibile.

Credeva che l’amore potesse bastare per superare le difficoltà. Non è stato così. Sarebbe bastato poco perché le cose andassero diversamente. Sarebbe bastato poco anche tornando a quel momento, davanti al sacerdote. Bastava dire no. E invece ha detto sì” si legge sulla quarta di copertina e quel sì, a volte detto con troppa non curanza, con eccessivo entusiasmo o forse con un’incredibile speranza nel cuore, ci porta a vivere quel turbinio di emozioni che il matrimonio rappresenta, sia che suggelli un amore eterno sia che finisca in un batter d’ali.
Ma proprio a tutto questo non sappiamo dire no, prendendoci tutto il rischio di quell’affermazione.

Chiara Besana