E’ passato ormai più di un mese dal giorno del mio matrimonio… Mi scuso se vi ho fatto attendere così tanto tempo prima di pubblicare le foto delle nozze, ma ora l’attesa è terminata.
Ho pensato di suddividere il servizio in puntate per farvi apprezzare al meglio le favolose fotografie di Massimiliano Morlotti, che ha immortalato con la solita bravura e maestria gli istanti più emozionanti e toccanti della giornata, e per raccontarvi tutto quello che è successo, certa che potrà essere utile per ogni futura sposina. Nei vari appuntamenti quindi che seguiranno sul tema ho voluto raccontare il mio giorno più bello, così da poter essere valido spunto da cui poter partire per tutti coloro che si accingono a compiere il grande passo.
Prima di iniziare però devo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alle mie nozze, genitori, amici e parenti che sono stati vicini a me e a mio marito (fa ancora strano chiamarlo così), e tutti coloro che hanno lavorato dietro le quinte di questo matrimonio.
Un team affiatato e di grande professionalità ha infatti speso energie e fatto di tutto per realizzare ogni mio desiderio di quel giorno.
Grazie quindi a Silvia dei Fiori per l’allestimento (ma anche per il supporto psicologico nei momenti “difficili” che hanno preceduto quel giorno), a Donatella Lorato per la magnifica wedding cake ed il favoloso spettacolo di luci realizzato in collaborazione con SG Lighting.
Grazie anche ad Angelo Garini, a Massimiliano Morlotti, a Nitrato d’Argento che ha effettuato le riprese delle nozze, alle musiciste di Ensamble Diapason e al duo jazz capitanato dalla seducente voce di Sally. Grazie a tutti insomma, man mano che vi racconterò questo giorno mi verranno in mente anche tutte le altre persone, tantissime, che hanno fatto sì che tutto fosse semplicemente perfetto.
A distanza di un mese posso dire alle future spose con assoluta certezza, ora che l’ho vissuto sulla mia pelle, che il giorno delle nozze è un momento davvero speciale, unico, ma che tuttavia vi scivolerà via dalle dita alla velocità della luce senza neanche rendervene conto.
Non pensiate di poter governare qualsiasi possibile tragedia del catering o dell’animazione, né di poter essere freddamente lucide per tutta la giornata. Ciò che caratterizza il giorno delle nozze è infatti il caos, il frastuono. Tutto passa molto velocemente e in men che non si dica vi ritroverete a tu per tu con il vostro nuovo maritino, stanchi, assonnati e con un gran mal di piedi.
E’ successo così anche a me: sono arrivata in villa, nella bellissima San Carlo Borromeo di Senago, ad ora di pranzo accompagnata da mamma, zia e le mie quattro emozionatissime damigelle.
Non vi dico l’emozione nel vedere Silvia dei Fiori all’opera nelle sale della villa, mentre l’allestimento prendeva forma e trasformava la location in un vero e proprio sogno fatto di luci e bellissimi addobbi floreali.
Vi devo confidare che ero piuttosto calma quel giorno, forse troppo calma come mi hanno detto alcuni.
Nella sofisticata cornice della suite Elisa io e le mie damigelle abbiamo iniziato a prepararci. In pochi mq nel giro di breve si respira un’aria di fermento e di trepidante attesa, con le damigelle intente a vestirsi, mamma e zia pronte a cucire e ritoccare gli abiti, attente che ogni minimo dettaglio fosse perfetto, ed io occupata a farmi truccare e pettinare dal mio parrucchiere di fiducia di sempre, Angelo Tomei, hair stylist di Too Much a Milano.
Con l’arrivo di Massimiliano Morlotti, della sua assistente e dell’operatrice di Nitrato d’Argento nella stanza il caos ha preso davvero il sopravvento. Intorno a me, immobile a farmi truccare, solo voci spesso indistinte ed un gran via vai di amiche e cugine occupate a vestirsi.
Il momento della mia “vestizione” è stato uno tra i più intensi. Aiutata da mia madre ho infatti indossato l’abito e gli accessori che l’accompagnavano. Davanti ad una grande specchiera vedevo finalmente avverarsi quello che per tanto tempo avevo desiderato.
A rendere il tutto ancora più emozionante il mio abito. Pur potendo scegliere tra molti dei bellissimi abiti che vedo per lavoro ho infatti deciso sin dall’inizio di indossare quello di mia madre. Mi è bastato provarlo una volta per innamorarmene e sentire che era quello giusto. Di questi tempi è una scelta anticonvenzionale, ormai sono poche le giovani che fanno questo tipo di scelta.
Parlando noto sempre un certo snobismo delle future spose nei confronti degli abiti da sposa delle madri, considerati spesso demodè e dai modelli improbabili. Non nego che gli anni ’70-’80 possono aver regalato linee troppo distanti dal gusto moderno e spesso troppo ridondanti, ma non tutte hanno ceduto alle spalle larghe ed agli impegnativi volant.
L’abito di mia mamma infatti non ha nulla a che fare con la moda dell’epoca. Si trattava di un vestito completamente di tulle, dalla gonna molto ampia e impreziosita da un delicato ricamo di foglie e fiori di tulipano. Per renderlo un po’ più attuale ho solo fatto modificare dalla sarta la parte superiore dell’abito, prima più accollata, creando un bustino.
Il consiglio che quindi posso darvi è quello di provare l’abito di vostra madre e se ve lo sentite addosso di non esitare ad indossarlo nel giorno del sì. Stoffe e tagli di qualche anno fa non hanno infatti nulla a che fare con quelli di oggi. Ma se al momento della prova non doveste proprio vedervi non esitate a correre in boutique ad acquistarne un altro. Vostra madre capirà. Ricordate che quel giorno è unico e non potete quindi scendere a compromessi.
L’idea di avere delle damigelle adulte, usanza tipica anglosassone, oltre ad essere di grande effetto scenografico al momento dell’ingresso in chiesa, trovo sia interessante anche perché permette alla sposa di avere al suo fianco le amiche di sempre e le cugine più vicine in uno dei momenti che in pochi potranno condividere con voi.
Le mie mi sono state vicine, facendomi ridere e aiutandomi in tutto ciò di cui potevo aver bisogno.
Le ore precedenti il matrimonio sono infatti fondamentali ed avere le persone che più vi vogliono bene è l’ideale. Un mare di emozioni e sensazioni infatti passano tra quelle quattro mura.
Per quanto riguarda il trucco e la pettinatura state tranquille. Quel giorno ogni cosa andrà a posto, ma rassegnatevi fin d’ora all’idea che la prova fatta in salone sia attendibile al 100%. Non sarà così.
Un minimo di improvvisazione da parte del vostro parrucchiere è assolutamente comprensibile e anzi riuscirà a sorprendervi anche quel giorno.
C’è un momento poi che precede l’avvio vero e proprio della giornata che è davvero magico. Il momento dell’arrivo del proprio papà: un istante che porterete per sempre nel vostro cuore e a cui penserete sempre con grande emozione. Io e lui eravamo molto tranquilli e rilassati. Nulla a che vedere con le scene del film “Il Padre della Sposa”.
I due consigli che mi sento di darvi infine sono questi: chiedete ad una persona di fiducia di aiutarvi quel giorno a far sì che tutto sia perfetto e, se potete, chiedete ad un prete che conoscete di celebrare le nozze.
Il primo consiglio credo sia fondamentale. Qualche mese prima del fatidico giorno ho infatti “investito” l’amica di famiglia di sempre, l’insostituibile Carla, che ha pensato davvero a tutto e che ha anche dato una mano a Silvia dei Fiori nella riuscita della giornata. Una persona che conosce la famiglia infatti è fondamentale per tutti quei momenti di potenziale crisi che possono verificarsi quel giorno.
Sarà lei infatti a far entrare tutti gli invitati in chiesa al momento del vostro arrivo e sarà sempre lei a controllare che ogni cosa sia al suo posto.
Nel mio caso Carla è stata preziosa anche per dare il via a damigelle e garcons d’honneur nel momento dell’ingresso.
Per quanto riguarda invece il celebrante vi ricordo che è fondamentale per la riuscita di una bella cerimonia. Io ho ricevuto moltissimi complimenti per la S.Messa che tutti hanno trovato personale, emozionante e sentita. E’ volata davvero in un attimo.
Dopo la camminata al braccio di vostro padre per percorrere la navata della chiesa tutto si svolgerà in brevissimo tempo, tanto da non farvi rendere conto di nulla. Durante la cerimonia non vi sembrerà vero di avere centinaia di persone alle vostre spalle. Ci sarete solo voi col vostro futuro sposo, il celebrante, e i testimoni.
Se la chiesa non è grande, ma raccolta come la mia, vi permetterà di mantenere l’atmosfera davvero intima avendo vicini genitori, nonni, damigelle, garcons e testimoni.
Il momento forse più caotico e frastornante arriva proprio al termine della celebrazione con l’uscita dalla chiesa.
Il lancio del riso ed i saluti sul sagrato saranno un vero e proprio turbinio di emozioni.
Volti più o meno noti, abbracci, baci e complimenti si susseguiranno alla velocità della luce non facendovi capire più nulla.
Cercate di godere di ogni istante di quel giorno. Non tornerà più e il ricordo rimarrà sempre nei vostri cuori.
E soprattutto fate in modo di passare la maggior parte del tempo coi vostri genitori ed neosuoceri, che emozionati, vedranno finalmente realizzare il sogno dei propri figli.
A me è successo così, poche lacrime, ma tanta gioia da parte dei genitori, che ci sono stati vicini nei mesi precedenti le nozze con grande affetto e sostegno.
Alla prossima puntata con i dettagli delle nozze e i momenti più importanti di quel giorno.
A presto, Chiara Besana