Intervista a Patrizia di Carrobio, autrice del nuovissimo libro “Diamanti” di Astraea Editrice


C’è chi li ha definiti “i migliori amici delle donne” e chi al loro luccichio proprio non sa resistere: ora i diamanti sono al centro di un nuovo libro, dall’omonimo titolo, edito da Astraea Editrice. A scriverlo una profonda conoscitrice di queste gemme, Patrizia di Carrobio, una delle prime banditrici d’asta da Christie’s a New York, dove in pochi anni è diventata responsabile del reparto gioielli. Oggi vive a New York, ma ha lasciato Christie’s per dedicarsi al commercio di diamanti, gioielli e pietre preziose, che “racconta” con passione e competenza, rendendoli accessibili ma lasciandone inalterato il fascino.
Diamanti vi conduce attraverso le storie, le leggende, i luoghi, le regole e i segreti di un mondo, incantato, ma reale, narrato in punta di piedi con spirito e divertimento, da una donna che dei diamanti ha fatto la sua professione. Questo piccolo libro offre inoltre molte informazioni pratiche, come le regole per la conservazione delle pietre, i consigli per trovare le occasioni più interessanti, i segreti del Diamond District e molto altro ancora.
Diamanti è il primo titolo della nuova collana Little Book. Il volume è arricchito dalle tavole illustrate di Paolo Orlandi. Ecco qui per voi in esclusiva l’intervista all’autrice per scoprire tutto ma proprio tutto su questo favoloso mondo dei diamanti.

1)L’importanza di sognare. Così si apre il suo libro nella dedica. Cosa lega i diamanti ai sogni? Da cosa è dato secondo lei questo legame secolare?

I diamanti sono legati ai sogni perché riportano alla mente il mondo delle fiabe, dove le protagoniste si sposano e la loro vita è sempre meravigliosa. Spesso nella vita reale le cose non vanno così, ma il sogno c’è. Così come ci sono fiabe di tutti i tipi, con regine, principesse e cenerentole e ambientate ovunque, in paesi lontani e vicini. Pensiamo a Tavernier che nel 1600 girava il mondo cercando e vendendo pietre. Un mondo affascinante, difficile, esotico, raro. E la cosa rara, unica, è sempre legata ai sogni. Sogniamo sempre cose che pensiamo di non poter riuscire ad avere, ma vi prometto che moltissimi dei vostri sogni si avvereranno.

2)Secondo lei da cosa nasce questo amore innato delle donne per il diamante rispetto ad altre pietre? Semplice devozione per la bellezza di una pietra eterna o normale conseguenza di un legame con ciò che questa pietra rappresenta per l’universo femminile?

Nasce dalla lucentezza, dallo scintillio. Ci sono pietre di colore che valgono sicuramente di più, anche se non luccicano tanto quanto un diamante. Io credo che per il grande pubblico il luccichio, lo sfavillio sia importante. Il diamante, poi, colpisce anche quando è molto piccolo. Anzi, forse in questo caso rende più facile intrattenerci un rapporto. Tutte noi poi vogliamo brillare, dentro e fuori. E brillare fuori ci consente di stare meglio e di brillare anche dentro. E’ un circolo vizioso: stare bene con noi stesse ci fa apparire anche più belle esteticamente e ci fa comportare in modo più positivo.

3)L’emancipazione femminile ha tentato di sradicare questo legame delle donne verso i diamanti. Alcune donne dicono di non volerli e altre affermano di volerseli comprare da sole. Ciò nonostante il diamante resta un chiodo fisso delle donne. Sarà sempre così?

Forse non sono la persona più obiettiva per rispondere a questa domanda, ma onestamente non vedo perché le donne per emanciparsi debbano non portare diamanti. Il punto fondamentale è che non per forza i diamanti debbano essere regalati.
Anche se, diciamoci la verità… quando è un uomo a regalare un diamante di solito la donna che lo riceve si “squaglia”. Ci sono sicuramente cose più importanti nella vita, ma indossare, acquistare o ricevere un diamante è un piacere e non vedo perché ci si debba rinunciare. E soprattutto è un piacere che non deve essere vissuto come impossibile ed è declinabile in infiniti modi senza dover per forza dissanguare il proprio conto in banca.

4)Consapevolezza di cosa si sta per comprare. Quanto è importante? C’è tanta ignoranza nel settore?

La consapevolezza nell’acquisto è sempre importante, qualsiasi cosa si compri. Fare una scelta giusta è indispensabile. Perché dovrebbe essere diverso per l’acquisto di un diamante? Probabilmente dopo aver letto il mio libro si avrà un’infarinatura che, anche inconsciamente, permetterà di fare una scelta più consapevole. E’ necessario però non essere subissati di informazioni, per non confondere ulteriormente chi non è troppo esperto in materia. E’ bene capire cosa è importante per sé e quali sono le proprie esigenze. A quel punto fare un acquisto diventerà molto più semplice.

5)Quando ha scoperto il suo amore per i diamanti?

Onestamente è una domanda che non mi sono mai fatta! Non ho una risposta ben precisa. Certo è che ho sempre ammirato i gioielli di mia madre, ma fino ai vent’anni, e oltre, non ho mai pensato che avrei lavorato con i preziosi. La passione è nata da una scelta pragmatica: mio marito avrebbe dovuto viaggiare molto per lavoro e io ho pensato che un mestiere che avesse a che fare con i gioielli me lo sarei sempre potuto “portare dietro”, in ogni parte del mondo. E’ stato quindi facendo una scelta razionale prima e lavorandoci poi che ho scoperto dentro di me un amore e una passione fino a quel momento latenti. E’ stata una decisione improvvisa, ma ammantata di razionalità. E si è rivelata la scelta giusta perché quello con i gioielli è stato il mio primo e unico mestiere.


Foto di Pucci Scafidi

6)Come è nata questa passione e qual è stato il suo percorso di formazione nel settore?

Ho studiato scienze politiche, materia che in realtà non c’entra nulla con il mio lavoro, ma la formazione universitaria mi ha fornito una base di culturale generale così come un metodo di studio e di pensiero. La cosa fondamentale è stato poi “mettre les mains à la pâte”. Ho creduto fosse necessario comunque avere un minimo di formazione in materia e ho quindi seguito un corso di gemmologia molto breve al GIA. Ma è stato lavorando, toccando con mano le pietre e ascoltando chi mi stava intorno che ho davvero imparato il mio mestiere.

7)Lavora nel mondo dei diamanti già da 30 anni. Ha la stessa passione per i diamanti che aveva all’inizio? Che cosa li rende sempre interessanti?

La mia passione aumenta sempre di più, così come la voglia di condividerla. Per me tutto questo è un gioco, anche se serissimo. E’ interessante sapere e comprendere come non esistano due pietre identiche, anche se a prima vista lo possono sembrare. E poi di assolutamente affascinante per me c’è il rapporto con chi il diamante lo compra, commerciante o privato che sia. Come dico anche nel libro la gente mi piace e mi incuriosisce. Amo dare consigli sugli acquisti che faranno e soddisfare di conseguenza le loro richieste e le loro esigenze. I diamanti e il proporli ai miei clienti mi hanno insegnato molto di quello che so sulle persone e sul loro animo.

8 ) Quali consigli si sente di dare a chi vuole affacciarsi a questo lavoro?

Come dico sempre: “everything is possible”. Se veramente si è decisi nel prendere una direzione o una decisione, l’universo saprà presentarti la situazione migliore.
Per lavorare nel mondo dei diamanti e dei gioielli in generale è comunque indispensabile una conoscenza della materia, ovviamente, e poi tanta, tanta voglia di impegnarsi. Niente deve poi sembrare troppo umile o troppo noioso, anche fosse semplicemente prendere una pietra e portarla a qualcun altro: tutte le situazioni posso rivelarsi occasioni per conoscere e imparare qualcosa di nuovo e utile, per arricchirsi, sia professionalmente, sia umanamente.

9)Diamanti sempre e comunque: a qualsiasi età e in qualsiasi occasione. E’ questo il suo motto?

Sì, sicuramente. Un diamante lo si può rendere importante o lo si può sdrammatizzare e, sapendo questo, è veramente possibile fare qualsiasi cosa. Il diamante poi è davvero adatto e accessibile a qualsiasi età: le ragazze più giovani, per esempio, portano minuscoli bottoncini alle orecchie o come piercing.
Io, per esempio, ho un diamante dal quale non mi separo mai, nemmeno al mare. Sono la prima a mettere in pratica il mio motto, sempre. Indossare un diamante è un piacere dal quale cerco di non separarmi mai.

10)Ha lavorato per anni per Christie’s. Che cosa ha imparato e che cosa porta sempre con sé da quell’esperienza?

Da Christie’s ho imparato che lavorare tanto è fondamentale così come ho capito che non ci sono momenti precisi in cui imparare qualcosa: si conosce e si apprende nelle occasioni più strane, quelle in cui meno te lo aspetteresti. Si impara per osmosi, stando accanto a chi ti può insegnare qualcosa, ascoltando e assorbendo dall’ambiente che ti circonda. E’ importante quindi essere sempre aperti alle novità, essere curiosi, attenti, flessibili e, soprattutto, umili.
Si impara per osmosi.

11)Passando a qualcosa di più frivolo… Taglio e colore preferito?

Domanda molto difficile! In genere preferisco colore alto (cioè più bianco possibile) e purezza bassa, addirittura con inclusioni visibili a occhio nudo, purché non fastidiose. Come colore preferisco il più bianco possibile. Oggi, per esempio, non vorrei un taglio a goccia, che va bene solo per gli orecchini e opterei invece per un anello cushion. Ma magari domani cambio idea!

12)Ovviamente consiglio a tutti di acquistare il libro perché interessante e ricco di informazioni a molti sconosciute. Se però dovesse sintetizzare in poche parole quali consigli darebbe ad un giovane inesperto che si appresta a comprare un diamante?

Fissare un budget, rispettarlo e, a quel punto, scegliere d’istinto.

13)Una sezione del suo libro è doverosamente dedicata ai diamanti di sangue. Qual è la sua posizione?

Non voglio nemmeno pensare alla sofferenza di alcune persone e delle vite perse a causa dei diamanti: una vita vale, ovviamente, più di qualsiasi pietra. Sfortunatamente ritengo quasi impossibile certificare l’origine dei diamanti.

14)Durante la sua carriera avrà visto pietre di incredibile bellezza. Di quali porta con sé ancora il ricordo?

Ne ho viste a migliaia e mi sono innamorata di tante. Il ricordo più bello legato alle pietre e che amo raccontare è un expertise di tre giorni fatto in India qualche anno fa per una famiglia di maharajah: sfilavano casse e casse e casse di gioielli. Brillanti di tutti i tipi, di tutte le forme e misure. Nessun limite alla quantità. Ed ero felice di poterli toccare: l’esperienza tattile era parte integrante del godimento.
Magari nei musei si vedono cose altrettanto meravigliose, ma dietro un vetro o dentro una teca. E per me non poter toccare una pietra o un gioiello è davvero molto frustrante.

15)Anello di fidanzamento: obbligatorio il diamante o spazio anche ad altre pietre?

Spazio a tutto, anche senza pietre!

16)Il libro si chiude con una veloce e interessante carrellata tra le “Signore degli anelli”. Geniale trovata a proposito. Quale di queste non sapeva proprio rinunciare ai diamanti? Non è che siamo un po’ tutte signore degli anelli?

Probabilmente Liz Taylor. Ma siamo tutte signore degli anelli: siamo donne ed è l’istinto che ci porta ad accumulare.

Chiara Besana

DIAMANTI – Una guida personale
LITTLE BOOK
Formato 120×180 mm
pp. 160 • € 12,00
Astraea Editrice

http://www.astraeaeditrice.it/

Per conoscere meglio l’autrice visitate il suo sito http://patriziadicarrobio.com/
Per chi invece volesse assistere alla presentazione del libro non perdete l’appuntamento mercoledì 17 novembre alle ore 18 presso la Libreria Coop Statale di Via Festa del Perdono, 12 a Milano