Arriva lo “Stile all’Italienne” raccontato da Sissiottostyle

Quando pensiamo alla moda spesso cadiamo nel tranello di farci guidare da tendenze preconfezionate, da dettami rigidi e da quelli che sono i brand più pubblicati. La moda invece è divertimento, gioco, libertà, espressione di sè.
Lo sa bene Simona Bertolotto, a tutti nota come Sissiottostyle, che sui social è amata e seguita proprio per il suo stile unico, diverso, originale.
Uno stile che fa tendenza e che ormai è inconfondibile. Ecco allora che per mettere nero su bianco cosa significhi lo stile Sissiotto e per dare consigli utili a chi vuole vivere la moda bene, senza costrizioni, e in maniera consapevole Simona Bertolotto ha pubblicato per Vallardi il libro “Stile all’Italienne“.

Simona si propone così di guidarci alla riscoperta del nostro guardaroba: impareremo a guardare i nostri abiti con occhi diversi e a creare abbinamenti inaspettati, scardinando odiosi luoghi comuni – quelli che ci dicono che è sbagliato mixare le righe con i pois, oppure abbinare il marrone con il nero, o l’animalier con i colori fluo. Un manuale imperdibile ricco di tanti esercizi di stile per padroneggiare l’accostamento di colori, stampe e texture, e rispondere alla temibile domanda «come mi vesto oggi?» con naturalezza e originalità. E una volta scelti i
vestiti, basterà un attimo per selezionare accessori, borse e scarpe e reinventarli, dando libero stogo alla fantasia e all’arte che ci sono in ognuna di noi.
Un manuale da leggere e rileggere, da consultare ogni volta che vogliamo mettere alla prova il nostro guardaroba e il nostro stile e soprattutto una guida per guardare a noi stesse con amore, consapevolezza e libertà. Continua a leggere

La Milanese in festa: Michela Proietti ci svela come sta trascorrendo il Natale la donna più chic e “copiata” del momento

Era il 2020, Milano come tutto il resto del mondo, si era fermata con il primo lockdown e lei, Michela Proietti, giornalista di costume e firma del Corriere della Sera, aveva regalato con il suo volume edito da Solferino Libri “La Milanese” una guida ironica e dettagliata, un compendio di stile per le donne milanesi e un manuale utile da seguire per chi aspirava ad assomigliare almeno un po’ alle sciure eleganti e uniche della metropoli lombarda.
Il successo è stato immediato e travolgente. La Milanese è in breve tempo arrivato sulla bocca di tutti, chi per leggerlo tutto d’un fiato e chi magari per dargli una sbirciatina veloce in cerca di quella dritta modaiola che fa la differenza.
Poi però Michela non si è fermata e qualche mese fa ha tinto Milano e l’Italia intera di verde Tiffany con la copertina del suo nuovo libro “La Milanese 2“. Non un semplice sequel, ma l’evoluzione dettata dai tempi e dagli usi che cambiano in periodo di pandemia. Una milanese a mio parere diventata grande, maturata e sbocciata per necessità, mettendo a frutto tutte le doti di cui la cittadina del mondo ai piedi della Madonnina è dotata.
Il successo allora è stato ancora più incredibile. Ora che manca un giorno alla fine dell’anno la Milanese è indaffarata tra pranzi di famiglia all’insegna della tradizione, la quiche nel forno, i tortellini fatti a mano, ma la mente già all’anno nuovo. Per organizzarsi tra i mille impegni Michela Proietti ha creato anche lAgenda della Milanese, un vero must have. E per il brindisi una fetta di panettone rigorosamente della Milanese come quello realizzato da Vergani e che trovate ancora su Cosaporto.it.
Ma la strada della milanese e di Michela è ancora lunga, come ci racconta qui in questa bellissima intervista tra mondanità, tradizioni e un cuore grande che contraddistingue tutte noi milanesi doc. Continua a leggere

Giulia Torelli, la closet organizer d’Italia, arriva in libreria: “La nuova te inizia dall’armadio”

Per chi la conosce sul web è stata prima di tutto Rock’N’Fiocc con il suo blog dedicato alla moda, poi però in breve tempo la sua personalità spiccata, il suo piglio deciso e quel carattere fuori dal comune per certi versi l’hanno fatta conoscere per quella che è, Giulia Torelli. Una ragazza che colpisce per il suo allure senza bisogno di fronzoli alla Audrey Hepburn, ma dallo sguardo deciso di chi sa cosa vuole e soprattutto che non ha peli sulla lingua per dire ciò che pensa, senza avere il bisogno di compiacere nessuno.
Esperta di moda, ma davvero, nel senso che di storia della moda e del costume ne sa eccome, e sempre alla ricerca di nuovi brand da consigliare con uno sguardo attento alla sostenibilità, al Made in Italy, ma anche a selezione capi di qualità all’interno dei brand più noti (perchè a volte bisognerebbe partire da un’etichetta per giudicare un abito), Giulia ha conquistato gli italiani grazie alla sua passione per gli armadi, diventando la prima e più famosa closet Organizer d’Italia.
Che cos’è una closet Organizer? Letteralmente una organizzatrice di armadi. Una missione per nulla semplice nell’era del consumismo e della fast fashion e così Giulia Torelli si è creata un lavoro andando a riordinare i guardaroba prima di amiche e poi di sempre più clienti. Non pensate però che il suo lavoro si limiti solo a mettere sulle grucce gli abiti in disordine e a riporre nelle scatole i capi della stagione passata. Perchè spesso, molto spesso, prima di compiere tutto questo è necessario capire cosa davvero ci occorre, cosa indossiamo e cosa invece ci ostiniamo a tenere con la scusa del “tornerà di moda” o “forse un giorno riuscirò a rimettere i jeans di quando avevo 18 anni”.

Ora Giulia da qualche settimana è uscita in libreria con il suo primo libro “ La nuova te inizia dall’armadio” edito da Vallardi, una guida utilissima per fare ordine sì, ma anche un viaggio nella moda di oggi, tra brand sostenibili e fast fashion, tra Second hand e capi che davvero non devono mancare in nessun guardaroba.
Una lettura piacevolissima che legge tutta d’un fiato, leggera e interessante, che ci fa capire quanto dietro al nostro armadio ci sia molto di noi. E che a volte togliere il superfluo ci può davvero far rinascere. Continua a leggere

“Tutti i segreti per un matrimonio perfetto”: sogni e segreti nel libro di Silvia Slitti per credere oggi al Sì, lo voglio

E’ uscito da pochissimi giorni, ma già è sulla bocca di tutti il nuovo libro di Silvia Slitti, la event planner delle star dal cuore grande, capace di emozionarsi come una bambina nel vedere la prima copia del volume tra le sue mani e allo stesso tempo di realizzare matrimoni da sogno con la determinazione di una leonessa.
E’ passato poco dalla mia intervista a lei, dove gridava con forza e coraggio la situazione italiana della sua categoria, facendosi portavoce del disagio e delle tante difficoltà, dando voce a chi nel settore magari ha meno autorevolezza o minor fama.
Ora la ritrovo al settimo cielo per l’uscita del suo libro, ma capace di dire sui social che quasi si sente in colpa di sentirsi tanto felice in un momento così. E questo fa capire chi c’è dietro all’immagine della wedding planner di successo, una ragazza partita dalla provincia con un sogno nel cassetto che passo dopo passo è riuscita a realizzare uno dopo l’altro i traguardi che si era prefissata.
Oggi che i matrimoni purtroppo non possono essere organizzati e tutti sono rimandati al 2021 per lei, così come per tutti coloro che lavorano nel settore eventi in Italia, è un momento di riflessione, di cambiamento e perchè no anche di occasione per ripensare al proprio lavoro e all’essenza stessa di un giorno tanto importante come quello del sì. Ciò che però non deve cambiare è il fatto di credere nei sogni e in quello che due innamorati condividono, progettando una vita insieme. Ecco allora che dall’esperienza personale e professionale di questo momento storico rivoluzionario e tanto complesso Silvia ha voluto raccontarsi e raccontare sé stessa, svelando segreti, aneddoti e pensieri che forse prima del Covid non avrebbe raccontato con così tanta sincerità. Merito del periodo di trasformazione che sta investendo tutti noi, di chi come Silvia crede nei sogni e di chi, come la nuovissime casa editrice, Caro Diario, scommette nelle persone e nel talento di chi ha di fronte. Continua a leggere

La cucina ai tempi del Coronavirus diventa un libro grazie ad Anna Prandoni e Gaia Menchicchi

In un marzo come gli altri io e Anna Prandoni, divulgatrice enogastronomica dalla grande professionalità e preparazione, ci saremmo incontrate ad un evento sulle eccellenze italiane, come l’immancabile appuntamento con Identità Golose, o all’apertura di un nuovo ristorante, ma non questo marzo. Oggi ognuna di noi vive la quarantena nella propria abitazione e Instagram fa da finestra verso il mondo dell’una e dell’altra, regalando sprazzi di quotidianità fuori dall’ordinario.
Così l’altra sera ci siamo scritte e mi ha informata dell’uscita del suo nuovo libro. Un libro certo non programmato, ma venuto fuori di getto, dalla situazione che ognuno di noi sta vivendo, da una quotidianità tra le quattro mura di casa in cui il cibo più di ogni altra cosa acquisisce un significato diverso: necessità, preoccupazione, tema centrale nei discorsi e nei titoli dei giornali, ma anche conforto, sfogo e calmante.
La cucina può essere un vero e proprio balsamo per l’anima e per il corpo, quando tutte le altre certezze crollano” si è detta Anna e così ha preso forma un libro, che uscirà domani, frutto del suo lavoro e di quello della fotografa Gaia Menchicchi. Inoltre il libro sarà un modo per stare vicino a chi ne ha più bisogno ora e l’intero ricavato andrà in beneficenza. Continua a leggere

Csaba dalla Zorza e la magia del Natale: in libreria arriva Christmas Baking

Sono una donna molto tradizionalista e per me il Natale è il periodo più bello dell’anno. Ovviamente il Natale fatto di riti, di usanze, di ricordi che vengono tramandati, di oggetti, sapori e profumi che non devono mancare per nulla al mondo. Quindi così come il panettone deve avere lo zabaione accanto, i ravioli devono essere preparati rigorosamente in casa e le note dello Schiaccianoci devono risuonare nell’aria, sulla credenza non può mancare il libro Merry Christmas, scritto da un’amica e una grande professionista come Csaba dalla Zorza.
Lo so quasi a memoria, ma non c’è anno che non lo rilegga. E quindi potete immaginare la mia gioia nel sapere che questo Natale in libreria torna Csaba e lo fa con un nuovo volume dedicato al Natale “Christmas Baking” edito da Guido Tommasi Editore. Sono passati diversi anni da un libro all’altro e così è cambiato anche il modo di vivere il Natale di uno dei volti più noti in Italia in fatto di lifestyle, bon ton e buona cucina. Quello che non è cambiato è il suo garbo, la sua raffinatezza e quell’amore per il cibo, le tradizioni e la famiglia che in ogni pagina si respira. Ho incontrato Csaba a pochi giorni dall’uscita del suo libro in uno dei luoghi che entrambe amiamo in città, il ristorante dell’amico e chef Filippo La Mantia, e lì tra un cappuccino caldo e un cannolo siciliano mi ha raccontato il suo Natale, i suoi ricordi e le sue emozioni. E naturalmente con noi c’era anche un ospite speciale, una persona che per entrambe ha un fascino irresistibile sin da quando eravamo bambine, e che ancora oggi ci fa battere il cuore. Chi? Babbo Natale! Perchè questo libro, così come la sua autrice, è colmo di amore e di incanto!

Di cosa parla?

Di Babbo Natale. Era tanto tempo che volevo fare un libro dedicato al Natale perché il mio primo , Merry Christmas, (che è stato quello ha avuto più successo in assoluto), era uscito nel 2008. In un certo senso a quell’epoca era stato il primo libro sul Natale in italiano. C’erano sì quelli di Martha Stewart ma erano in inglese. Quindi a distanza di più di dieci anni volevo proporre di nuovo un volume sul Natale, ma senza fare una copia del primo. Ho pensato allora di fare un libro sui biscotti e mentre lo facevo, a metà circa, ho pensato che non avrei non potuto inserire alcuni dolci per me immancabili a Natale, ecco allora che da Christmas Cookies è diventato Christmas Baking. Ho inserito tanti biscotti, un po’ di salato, il pane di Natale… insomma tutto quello che viene cucinato nel forno di casa mia. L’idea è stata accolta subito molto bene. Quando ho pubblicato sul mio blog l’introduzione al primo capitolo ho visto che tante delle mie lettrici ne sentivano il bisogno. E’ un po’ una coperta di Linus: chiunque abbia voglia di cucinare a Natale non sa rinunciare ai dolci e devono essere dolci di un certo tipo. Poi da gennaio si va più sul good food.

Qual è il tuo primo ricordo di un dolce di Natale?
Non sono stata una bambina che è cresciuta con delle tradizioni così fisse, però il primo ricordo è a casa di mia zia, che è svedese, che faceva la casetta di Pan di zenzero, proprio quella delle favole, e poi i dolci di Santa Lucia con lo zafferano. Avevo sette anni. E poi ricordo che per mia zia era assolutamente normale che io, mia sorella e i miei cugini potessimo conciare la sua cucina come il pavimento di un mugnaio. Avevamo libero accesso a tutte quelle cose che i bambini sognano come tutti gli stampini natalizi che lei aveva e che qui in Italia non era ancora così facile trovare. Sono stati dei pomeriggi indimenticabili!

Quando hai iniziato a pensare alla tavola di Natale?
Intorno ai 23-24 anni, quando ho iniziato ad avere una mia casa, con una persona con cui condividerla. Prima erano tavole di Natale molto diverse da quella che è la mia idea, seppur con mia mamma e mia nonna ci fosse tutto, dall’albero al presepe… Avevo però voglia di un Natale più all’americana, più raccontato. All’inizio mi sono cimentata facendo da sola, ma la grande svolta è stata quando ho visto il lavoro di Martha Stewart. Nel 1995 ho avuto la fortuna di partecipare ad un suo workshop dedicato alla stampa straniera, quando lei aveva appena aperto la casa editrice a New York. Quando ho visto la sua stanza dei props mi son detta: “Io da grande voglio fare questo!” Era un Natale più raccontato, forse più pacchiano, ma meraviglioso. Da lì è stato un crescendo. Io oggi ci impiego due giorni a fare l’albero e ad addobbare tutta la casa, perché ogni dettaglio è sempre più curata. La mia svolta è stata questa!

Che tipo di Natale è il Natale di Csaba dalla Zorza?
Un po’ nordico e un po’ mediterraneo. Sul panettone ad esempio ad anni alterni ci metto il marzapane siciliano in stile Dolce e Gabbana oppure minimalista tutto bianco. Il libro infatti non è rosso (classico come era invece Merry Christmas), ma è più minimal, più sobrio.

Come sei cambiata da Merry Christmas a Christmas Baking?
E’ un Natale sicuramente più adulto. Nonostante io creda ancora a Babbo Natale, lo faccio ancora come all’epoca, ma la tavola è un po’ più rigorosa e meno affollata. Mi concedo anche degli spazi vuoti, di cui prima invece avevo paura. E’ cambiato sicuramente tanto il menù perché, a parte il Filetto alla Wellington che per me è immancabile, ora ho meno l’ansia da prestazione di fare tanto, come mi succedeva prima. I dolci sono sempre tanti e come dice mia figlia Ludovica “non è Natale senza cioccolatini, Panettone…”. Mi è passata la voglia di strafare.

Secondo te cosa stai trasmettendo ai tuoi figli?
Bella domanda! Non so mica se sto facendo bene o male perché loro credono come me a Babbo Natale. Ricevono ancora il sacco di iuta con dentro i doni che hanno chiesto. Magari non tutti, o magari cose diverse! Babbo Natale lo senti col cuore, come l’amore, e quindi anche se non lo vedi, puoi comunque crederci. Un giorno magari racconteranno le stesse cose ai loro figli, o forse diranno che ho fatto male a farlo, però c’è tanta gente che ci crede! Tu ci credi vero Chiara? (Assolutamente sì!)

Fai ancora i biscotti con i tuoi bambini?
Sì sempre! Quelli che abbiamo fatto per il libro li ho preparati con Ludovica che ormai è in grado di farli da sola. Poi ogni tanto mi porta a casa qualche sua amica che vuole imparare a farli e facciamo scuola di cucina casalinga. Con lei ed Edoardo devo dire che cucino spesso. Loro si appassionano! Christmas Baking è un po’ anche per i bambini perché facendo un po’ di impasti, biscotti e tanto altro si ritrova un po’ quel tempo che diciamo sempre di non avere.

Che valore ha l’atto di cucinare nella tua vita e nella tua quotidianità?
Molto importante perché secondo me è quello che ti permette di tramandare le tue radici (quando ad esempio faccio con mia figlia la torta di mele che mi ha insegnato mia mamma so che le sto regalando un pezzo di passato, in cui io faccio da ponte, da tramite), poi in generale per me è forse l’unico modo che ho per esternare l’amore. Credo che ognuno abbia un modo tutto suo di amare, c’è chi lo dice, chi si sacrifica, chi spende tanti soldi, io lo esprimo nella cucina. Uno dei primi post che ho scritto sul mio blog quando l’ho aperto è stato “Io che amo con il mestolo”. Lì tante donne si sono riconosciute.

Il libro è corredato da foto meravigliose. Dove sono state scattate?
Moltissime da Raw – cabinet de curiosites, un negozio a cui sono molto affezionata, che si trova in Corso Magenta a Milano. Un capitolo invece è stato interamente scattato in un posto bellissimo che è La Stazione a Paratico sul Lago d’Iseo e di proprietà di due persone speciali, Alberto Marini e sua moglie Ulrika. Le ricette le ho invece tutte cucinate a casa con il mio forno. Le fotografie sono state scattate da Stefania Giorgi.

La ricetta a cui sei più legata?
La Pavlova di Natale ovviamente non poteva mancare. Però in realtà la mia preferita di quelle inserite è quella dei Kanelbullar, che sono dei dolci svedesi incredibilmente buoni. E’ meglio non farli perché una volta fatti non ci si riesce a fermare nel mangiarli. C’è tanto di tutto ed è per quello che sono così buoni.

In cosa ti assomiglia la Pavlova, visto che è un po’ il tuo dolce?
E’ un po’ una leggenda metropolitana, nel senso che io ho fatto la prima Pavlova quando nessuno sapeva che cosa fosse. E’ stato all’epoca anche un po’ frustrante. All’epoca la proposi al direttore di una rivista per cui scrivevo e lui mi rispose: “Ma no è un dolce australiano, chi se ne importa! E’ solo una meringa con la panna”. Io l’avevo inserita nel mio libro e ne ero molto fiera. Ho iniziato a farla e chiaramente la moda è arrivata. In televisione l’ho fatta nel 2008 e ha iniziata a prendere piede. Fu così che a Elle mi nominarono “la Signora della Pavlova”, ma non perché io la facessi meglio di tutti. In fondo comunque è un dolce facile. E’ diventata il mio dolce perché questa leggenda è cresciuta più di me. La faccio a Natale, ai compleanno… ma in fondo è solo perché sono stata la prima a farla in televisione.

Che Natale sarà il tuo quest’anno?
Sarà sui toni del blu e del verde. Ci sarà ovviamente il Filetto alla Wellington e altre due cose immancabili per me: i tartufi al cioccolato e le friandises. Penso sarà un Natale in cui sarò molto stanca ma molto felice. Ma senz’altro intimo. Il botto lo faremo a Capodanno.
Quello che ogni Natale mi manca è che non ci sia più mio nonno e quando c’era lui era diverso.

Ecco qui le date delle prossime presentazioni:

ERBUSCO (BS) | domenica 1 dicembre POSTI ESAURITI
dalle 11.00 alle 12.30
L’Albereta Relais & Chateaux
Via Vittorio Emanuele 23, Erbusco

Domenica durante il bellissimo Souk a L’Albereta, oltre a poter fare i vostri acquisti per i regali di Natale, potrete partecipare alla presentazione del libro in quello che è per me davvero un luogo del cuore. Venite a L’Albereta per immergervi dal vivo nel profumo del Natale. La presentazione è gratuita – si potrà acquistare il libro con dedica e autografo.
Entrata gratuita su prenotazione. I posti sono limitati, per accedere alla sala è necessario prenotare chiamando il numero 030 7760550 (oppure scrivendo a: eventi@csabadallazorza.com)

FIRENZE | sabato 7 dicembre POSTI ESAURITI
Villa Cora
Viale Machiavelli 18 – Firenze

Una Villa incastonata come un gioiello nella bellissima Firenze – ma anche un hotel molto speciale, che ci aprirà le sue magiche porte per un pomeriggio dedicato a due appuntamenti distinti: un intimo tea time e la presentazione di Christmas Baking.

dalle 19:00 alle 20:00 CHRISTMAS BAKING
La presentazione del libro ha entrata gratuita (chi lo desidera potrà acquistare le copie e ricevere autografo e dedica personalizzata). L’ingresso è solo su prenotazione perchè i posti sono limitati: prenotatevi telefonando in hotel allo 055 228790 (oppure scrivendo a eventi@csabadallazorza.com).
dalle 16:30 alle 18:30 TEA TIME
Il Tea Time è organizzato in collaborazione con La Via del Té e Richard Ginori. Sarà un appuntamento di 2 ore, durante le quali approfondiremo insieme il mondo dei thé neri in blend e assaggeremo alcune preparazioni realizzate dal pastry chef di Villa Cora. L’entrata è riservata a 20 persone al costo di 40€ (pagabile in hotel al momento del vostro arrivo). Solo su prenotazione telefonando in hotel allo 055 228790

Il bon ton? Un’attitudine per vivere meglio. Domenica se ne parla a Garda d’Autore

C’è chi a sentir parlare di galateo nel 2017 storce il naso pensando che si tratti di qualcosa di desueto, di vecchio, di fuori moda. Eppure il bon ton è qualcosa senza tempo, un evergreen della società o almeno dovrebbe esserlo.
Sì perché, nonostante siano lontani i tempi di Monsignor Della Casa o di Donna Letizia, è il modo di comportarsi con sé stessi e con gli altri che fa la differenza.
Si parlerà anche di bon ton, perché è dalle buone maniere e da un’attitudine positiva alla vita che può cambiare la società, in uno degli appuntamenti più attesi dell’estate sulle rive dal Lago di Garda.
Sto parlando di Garda d’Autore, rassegna dedicata alla politica, alla cultura, al confronto organizzata e pensata da Barbara Castorina e Valentina Fontana a capo di Visverbi.
Ieri sera la kermesse ha preso il via con i dibattiti sulla politica e sull’attualità del nostro Paese in cui sono intervenuti Luigi Di Maio intervistato da Gianluigi Nuzzi e a seguire Giancarlo Giorgetti che ha risposto alle domande del nostro direttore Paolo Liguori.

Si proseguirà oggi con due importanti dibattiti sulla diseguaglianza, per poi proseguire sabato con l’imperdibile appuntamento con lo scrittore Mauro Corona e Andrea Scanzi. A seguire sul palco di Garda d’Autore saliranno Gianluigi Paragone, che parlerà del suo Gangbank, Peter Gomez, Giovanni Toti e Claudio Brachino.

Il fil rouge della manifestazione è il Rinascimento, epoca d’eccellenza per l’Italia che ha portato lustro in tutte le arti facendoci conoscere nel mondo e facendoci essere i portatori di ideali e valori ancor oggi presi ad esempio.
E’ proprio il Rinascimento ciò che i protagonisti di Garda d’Autore si auspicano per il Paese che dopo anni in cui si sono dovute affrontare sfide difficili ha ora bisogno più che mai di rinascita partendo proprio dal dialogo, dalla politica fatta pensando davvero alla res pubblica e al cittadino, dalla cultura, dalla bellezza. E anche dal bon ton, da quell’attitudine verso il prossimo e verso di noi fatto di rispetto, di valori veri e di verità.
Sarà dedicato al bon ton il pomeriggio di domenica in cui a salire sul palco ci sarò io, Paolo Cavallone e il Conte Galè, speaker di 102.5 e autori del volume “Amore e bon ton” edito da Mursia e Mario Benedetto, autore del libro “Fenomenologia della segretaria”. A moderare l’incontro in cui si parlerà del perché nell’era dei social ha ancora senso parlare di buone maniere quando si tratta di coppia, di amore, di matrimonio o persino di lavoro, ci sarà Francesca Cheyenne.

A conclusione di quattro giorni imperdibili arriverà infine Vittorio Sgarbi, estimatore per eccellenza e voce forte dedita proprio a quel concetto di bellezza e di rinascita di cui ha fame il nostro Paese.
Con lui si alterneranno Davide Bendinelli, Andrea Andreoli, Giuseppe Cruciani, Elenoire Casalegno, Veronica Gentili, Malena. Ciliegina sulla torta le note emozionanti e travolgenti di Piero Salvatori.
Vi aspettiamo a Garda, perché come diceva Dostoevskij: “La bellezza salverà il mondo”.

Enzo Miccio: una collezione ispirata alle icone del passato per i suoi nuovi abiti da sposa

Da poche ore si è conclusa a Milano la Bridal Week,la settimana più attesa dagli operatori del settore wedding e dalle future spose per conoscere le collezioni sposa, sposo e cerimonia 2018.
Cuore pulsante di questa settimana naturalmente la manifestazione Sì Sposaitalia, arrivata alla sua 40esima edizione e che ha visto anche per quest’anno una partecipazione all’interno di Fieramilano city di migliaia di buyer, stampa specializzata e curiosi.
Ad essere sbarcato anche per la prima volta in fiera il wedding planner più famoso d’Italia, Enzo Miccio, che ha presentato al mercato italiano ed estero la sua nuova Bridal Collection.
Una collezione di abiti da sposa da sogno per il re dei matrimoni che ha voluto ispirarsi per il 2018 a tre icone di stile ed eleganza, diverse per carattere ma unite dal comune senso della bellezza e della femminilità, mai volgare e sempre composta. Sono infatti Grace Kelly, Rita Hayworth e Marlene Dietrich le muse ispiratrici di Enzo Miccio, che mi ha raccontato in anteprima questa nuova collezione da sogno.

Credit video: Michele Dell’Utri Studio
Non perdete i prossimi post con le altre interviste della Bridal Week milanese.