Qualche giorno fa le parole di Nigella Lawson, una delle cuoche più brave e seducenti a livello internazionale, capace di tenere incollati ad una delle sue trasmissioni non solo gli amanti del buon cibo, ma anche donne e uomini attratti dal suo modo di fare una marinata o impastare una torta, ha scandalizzato e attirato a sè non poche critiche.
“Donne tornate sui fornelli, le femministe ci hanno tolto il gusto di cucinare” ha dichiarato in un’intervista pubblicata sull’inserto enogastronomico dell’Observer, proseguendo poi: “Era sicuramente giusto che le donne nate come me negli anni Sessanta non volessero sentirsi legate ai fornelli, ma la conseguenza è che adesso cucinare incute timore. Questo non fa bene a nessuno“.
Come ci si poteva aspettare le critiche non si sono fatte attendere.
Contestata già nel 2000 per il titolo di uno dei suoi migliori best seller, “Come essere una dea domestica“, la Lawson ha nuovamente mandato su tutte le furie tutte quelle donne che disprezzano l’immagine un po’ anni ’50 della donna regina del focolare.
Lei, che in quell’inserto è citata tra i 10 migliori chef dell’ultima decade, in compagnia di altisonanti nomi come Blumenthal, Adrià, Redzepi e Ducasse, proprio non ci sta al nuovo modello femminile che vuole la donna tutta lavoro e carriera, e guai a perder tempo dietro ai fornelli magari proprio per cucinare una cenetta appetitosa al marito.
Proseguendo nell’intervista si capisce bene il pensiero di una donna certo emancipata con il suo lavoro che l’ha portata a condurre trasmissioni tv, scrivere libri e ad essere uno dei volti più noti in fatto di cucina, ma che tuttavia in privato trova ancora il tempo e la voglia per la sua passione culinaria.
Eletta da Vogue regina delle donne curvy, Nigella sembra averle proprio tutte: bella, sexy, affermata sul lavoro e pensate anche regina del focolare, senza aver dovuto rinunciare alla sua libertà di donna e alla sua emancipazione. Che sia questo il motivo di tanto astio da parte di alcune donne nei suoi confronti?
Ora sposine che state per fare il grande passo, sono certa che molte di voi non sapranno fare neanche un uovo al tegamino. Alcune forse avranno frequentato un bel corso di cake design, tanto di moda ora ma che certo sarebbe più utile cambiare in una lezione su come cucinare un buon piatto di spaghetti al pomodoro. Altre saranno invece fan di tutti i programmi tv con ammiccanti chef o giudici dalla forchetta spietata. Infine qualcuna, con tutta probabilità grazie ai modelli femminili che ha visto cucinare ogni domenica lasagne o tortellini in brodo sotto al proprio tetto, sarà un’abile cuoca, amante della buona cucina e dei manicaretti fatti in casa.
A tutte voi mi sento di dire che il bello dell’esser mogli è sì avere accanto il proprio uomo e metter su una bella famiglia, ma anche prendersi cura di chi si ama.
Cosa c’è quindi di più amorevole di un dolce fatto con le vostre mani, di un piatto di risotto, che avete girato con cura per venti minuti, o di un sugo di pomodoro che sapete far tanto felice il vostro compagno?
L’eguaglianza femminile non ne risentirà se tornate a casa vi metterete a cucinare, perchè l’esser donna è per tutte noi una vera e propria opportunità: l’occasione per essere affermate sul lavoro grazie alle nostre capacità, ma anche per mandare avanti una casa con tutta l’amorevole cura e dedizione che le nostre nonne mettevano in ogni loro piatto.
Gli anni ’50 ormai sono lontani ma perchè non prenderne il meglio, come consigliato da donne come Nigella Lawson e non solo?
Ora scusate ma ho una torta al cioccolato in forno e il brodo sul fuoco. Smessi i panni della giornalista mi lego in vita il grembiule e vado con orgoglio a cucinare per la mia famiglia, perchè, che ci crediate o no donne anche questa è la felicità. Vero Nigella?
Per conoscere le ricette di Nigella vi consiglio di scoprire i suo libri nell’edizione italiana.
Chiara Besana