Poche esperienze sono uniche come un viaggio a Venezia: la Laguna, gli scorci nascosti che solo passeggiando tra le calli si scoprono lasciando a bocca aperta, le antiche botteghe, il romanticismo delle gondole, la maestosità di Piazza San Marco… C’è qualcosa però di ancora più speciale in Venezia ed è viverla nei giorni di festa del Carnevale. Per rendersene conto non basterà guardare qualche filmato in tv o qualche fotografia alle tante maschere che la animano. Per capire il Carnevale di Venezia è necessario viverlo. In prima persona, mettendoci la faccia, pardon la maschera.
Solo osservando questa straordinaria città, i suoi abitanti, le sue tradizioni e le sue atmosfere attraverso le fessure di una maschera si percepirà la magia. Non vi è nulla di simile al mondo ed è per questo che da ogni parte del globo arrivano qui in Laguna ogni anno turisti incuriositi e pronti a lasciarsi trasportare dalla festa, dai travestimenti, dalla storia.
A Venezia infatti il Carnevale è un salto nel passato, nelle usanze e nei costumi che di generazione in generazione i veneziani (non tutti ahimè) preservano con amore, dedizione e cura. Il Carnevale di Venezia dovrebbe essere considerato Patrimonio Culturale dell’Umanità, proprio come la sua città.
Come capire quello di cui vi sto parlando? Andando a Venezia.
Ecco quindi alcuni consigli su come immergervi in quella che senz’altro sarà un’esperienza unica, il cui ricordo rimarrà nei vostri cuori per sempre. E poi manca una settimana alla festa degli innamorati e quindi perché non unire entrambe le occasioni per trascorrere un week end magico?
Il tema del Carnevale 2018
Quest’anno il tema è il Circo e per l’occasione il direttore artistico Marco Maccapani ha fatto realizzare per piazza San Marco, cuore della manifestazione, un allestimento ispirato alle scenografie di Fellini. Ieri il volo dell’Angelo che ha aperto ufficialmente il Carnevale e un programma ricchissimo di eventi.
Dove alloggiare
Ogni giorno dell’anno Venezia richiama a sé migliaia e migliaia di turisti ed è ovvio quindi che non manchino gli alberghi. Ma quale scegliere?
Sina Centurion Palace
Ho avuto la fortuna di alloggiare in un’occasione in questo splendido albergo e me ne sono subito innamorata. Posizione strategica, cura in ogni minimo dettaglio, personale gentilissimo, camera spaziosa e una delle migliori colazioni vista Canal Grande di sempre.
Il Sina Centurion Palace è uno dei più prestigiosi hotel di lusso 5 stelle a Venezia con attracco privato per motoscafi e gondole. All’interno dell’hotel il ristorante Antinoo’s si contraddistingue per eccellenza grazie alle proposte gourmet dell’Executive chef Massimo Livan.
In occasione del Carnevale il Sina Centurion Palace ha pensato ad un pacchetto ad hoc comprensivo di prima colazione, tutto l’occorrente per vivere in prima persona l’atmosfera di questi giorni (maschera tipica, cappello e mantello), una speciale merenda con degustazione di tè e dolci della tradizione (frittelle e galani ) presso l’Antinoo’s Bar ed infine un pass valido per l’utilizzo del Vaporetto (48 h di validità).
Salute Palace Hotel
E a regalare un’esperienza del Carnevale unica in fatto di soggiorno è anche il Salute Palace Hotel, raffinato albergo del sestiere Dorsoduro, membro di ‘les Collectionneurs. E per offrire ai suoi ospiti una full immersion carnevalesca nel pacchetto proposto dall’hotel c’è la visita al Museo del Costume e del Tessuto di Palazzo Mocenigo dove è possibile ammirare collezioni tessili e antichi abiti provenienti soprattutto dalle raccolte Correr, Guggenheim, Cini, Grassi, nonché accedere alla biblioteca del Museo in cui sono raccolti oltre 13.000 figurini dal ‘700 al ‘900.
E dopo una giornata dedicata alla moda e al costume, l’appuntamento è al Bistrò da Cici con il menù ideato dallo Chef Stefano Bison per un viaggio nei sapori tipici della laguna. Si inizia con l’immancabile cicchetto, tradizionale benvenuto veneziano, a seguire spaghettoni aglio, olio e peperoncino con amorini (broccolo romano) e garusoi (lumache di mare), e grigliatina di pesce con broccolo fiolaro. E per finire in dolcezza, un tris di frittelle, le fritole con uvetta e pinoli, le piccole castagnole e i fragranti galani, accompagnate da un bicchiere di prosecco!
Cosa fare
Il Ballo del Doge di Antonia Sautter
Se è stato annoverato tra le 100 cose da fare nella vita un motivo ci sarà. Io so che c’è. Qualche scettico storcerà il naso, ma il Ballo del Doge è qualcosa di unico e magico. Non è una semplice serata, non è solo una festa, ma è uno spettacolo, un viaggio, un sogno. Si entra a Palazzo Pisani Moretta e grazie a lei, la deus ex machina di tutto, Antonia Sautter, si inizia a sognare. Si perde il senso del tempo, dello spazio, di chi si è e ci si immerge in un’atmosfera d’incanto dove ciascuno può essere quello che ha sempre sognato, dove la bellezza è sublimata al massimo, dove il piacere, il gioco, il divertimento prendono il sopravvento.
Alla conferenza stampa di questa edizione Antonia Sautter ha detto: “E’ quando osservo lo sguardo dei miei ospiti e la loro gioia che capisco che la magia è compiuta”.
Lei, l’ideatrice del ballo, è una donna straordinaria, una donna tanto pratica nell’organizzare una macchina perfetta che di anno in anno deve preservare regole, tempi, progetti, quanto visionaria, mossa da un amore viscerale per Venezia, per il Ballo e per i suoi ospiti.
“Io, il mio sogno l’ho realizzato” ha affermato davanti ai giornalisti. Venticinque anni di un evento unico, che non ha paragoni con nient’altro, 1500 abiti realizzati in prima persona per dar vita alla serata a cui la Sautter lavora un anno intero, migliaia di persone coinvolte tra artisti, ballerini, cantanti, chef, camerieri…
Quest’anno il ballo compirà 25 anni e a pochi giorni dal grande evento tutti lavorano senza sosta: dall’ideatrice che in una mano ha ago e filo per completare i costumi dei suoi ospiti e dall’altra il programma serrato di cose da fare, fino allo chef stellato Luca Marchini intento a mettere a punto il menù per gli ospiti. A realizzare la torta il bravissimo cake designer Renato Ardovino.
Anche quest’anno partner ufficiale dell’evento sarà lo Champagne Vranken – Pommery.
(<strong>A questo link potete vedere il reportage di una delle passate edizioni).
Un tè al Caffè Florian
E’ uno dei luoghi simbolo di Venezia e per me non c’è vacanza al Lido senza far tappa qui. E’ nelle sue sale e nei suoi sapori che io ritrovo la vera essenza di questa città, la sua storia, le sue persone.
Fino al 13 febbraio (giornata di fine Carnevale) lo chef del Caffè Florian propone un piatto speciale composto da deliziose frittelle e galani della tradizione veneziana.
Inoltre, all’interno del Caffè sarà possibile vedere un’esposizione di quadri e fotografie di due artisti diversi che catturano nelle loro opere lo spirito del vero Carnevale di Venezia.
Prima di andarsene vi consiglio però di portarvi un pezzetto di Florian a casa. La proposta di souvenir e cadeaux del caffè è amplissima e si contraddistingue per la sua qualità e raffinatezza.
Sicuramente una confezione del Tè alla Rosa Veneziana, una coccola per il palato e per l’anima.
(Photo: Archivio Caffè Florian)