Matrimonio, adozioni e famiglia: dopo le piazze, il Pirellone e i toni forti ora la parola va ai diretti interessati con un’intervista multipla da leggere tutta d’un fiato

 

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Se come scrisse Shakespeare in Troppo rumore per nulla “Il silenzio è il più perfetto araldo della gioia” di chiasso in questi giorni se n’è fatto molto per parlare di qualcosa che dovrebbe riguardare l’amore e la felicità. Prima la criticata scritta sul Pirellone a sostegno del Family day, poi il selfie con dito medio e bacio tutt’altro che saffico ai piedi del palazzo incriminato, infine le piazze gremite con le sveglie in mano a rivendicare diritti per le coppie gay in nome del sentimento ma non solo.
Tutti hanno parlato chi con toni troppo accesi e chi sguaiatamente quando invece è con tutt’altri modi che l’umanità ha conquistato i propri diritti più importanti: non striscioni dai volgari insulti alle istituzioni, non lascivi comportamenti da adolescenti davanti alle istituzioni pubbliche e nemmeno boicottando aziende che rappresentano il fiore all’occhiello del nostro Paese per il solo fatto di essere pro Family Day.
Ognuno sembra avere ben chiara in testa un’opinione e come sempre in Italia sembra che essa sia o bianca o nera, senza nessuna possibilità di sfumature e mediazioni e questo a parer mio è assurdo soprattutto quando si parla di temi importanti come il matrimonio, l’amore o quando addirittura si chiamano in causa perfino i bambini.
Ho voluto così dar voce a quattro persone, quattro uomini gay che la pensano in modo diverso su queste tematiche per soffermarci a riflettere un attimo perché una cosa sono gli striscioni e gli slogan politici e ben altra la quotidianità fatta di pensieri, parole e fatti.
C’è Antonio, designer toscano dall’animo focoso, che da un lato si dice orgoglioso delle piazze di questo fine settimana, dall’altro trova inaccettabile il comportamento delle istituzioni; Massimo, dirigente d’azienda, che chiede semplicemente il diritto alla normalità in nome dell’amore; Angelo, hair stylist milanese, che ai diritti da chiedere affianca anche i doveri che troppo spesso vengono taciuti per comodo, e infine Max, stilista appassionato, che crede nella famiglia e che vorrebbe più tutele dallo Stato.
E voi cosa ne pensate? Intanto… buona lettura!


Cosa ne pensi dei fatti di questo fine settimana: la manifestazione “Svegliati Italia” nelle piazze del Paese da una parte e la scritta Family Day dall’altra? Quali sono state le tue emozioni in merito?
Antonio – La manifestazione svegliati Italia è stata una delle cose più belle degli ultimi anni. Una mobilitazione di massa e trasversale che ha unito gli italiani civili ,onesti, democratici, laici e non , nell’affermare quello che dovrebbe essere sempre stato: UGUALI DIRITTI PER TUTTI
La scritta sul pirellone…l’ennesima figuraccia planetaria di un gruppo di politici retrogradi e beceri che in realtà mettendosi così in ridicolo hanno rafforzato il messaggio di svegliati Italia . Dei geni della comunicazione.

Massimo – Sono molto felice per il gran numero di persone che ha voluto mostrare la parte buona, ottimista e serena della nostra società. Per le prese di posizione al Pirellone, alla fine riesco solo a sentire una gran pena: ci sono purtroppo persone che scelgono di ignorare i cambiamenti, che vivono il un mondo lontano dalla realtà e che non hanno gli strumenti (e probabilmente non li cercano) per rendersi migliori.

Angelo – Penso che entrambe abbiano il diritto di avere un loro spazio nella società moderna. Il mio pensiero è che le manifestazioni della comunità omosessuale, rischiano sempre di cadere nel ridicolo e nell’esagerazione. C’è bisogno di normative ma…….non dimentichiamo che tutti siamo nati da una famiglia tradizionale.

Max – Sarebbe veramente facile fare della polemica su quanto accaduto lo scorso fine settimana, perchè la scritta apparsa sul palazzo della Regione ha fatto fare una figura ridicola alla nostra meravigliosa città col resto del mondo. Ma vale invece la pena di fermarsi ad osservare in quanti sono scesi in piazza con decisa compostezza ad urlare “Sveglia”. Difficile far finta di niente, difficile non ascoltare quello che il popolo chiede. Eravamo veramente tanti, tantissimi. Un fortissimo segnale che non può non avere un lieto fine.

Diritto all’amore o diritto alla famiglia: di cosa credi ci sia più bisogno oggi. E di cosa tu senti la necessità?
Antonio – Non riesco nemmeno a concepire la domanda…diritto all’amore?
Sento la necessità di leggi che riconoscano pari diritti al 100% a qualsiasi tipo di unione, sento la necessità di leggi severe che puniscano omofobia , femminicidio, discriminazione razziale e bullismo. Sento la necessità di vivere in un paese civile e laico come la maggior parte del mondo.

Massimo – Non è una scelta tra opposti. C’è bisogno di tutt’e due. Fare famiglia dovrebbe essere semplicemente rendere visibile e concreto un amore. E questo è sempre necessario!

Angelo – Il diritto all’amore lo abbiamo tutti! Il diritto alla famiglia anche, ma non si parla mai di doveri?
Se mettiamo al primo posto il rispetto altrui come DOVERE, non credi che tanti problemi sarebbero risolti? Questo è ciò di cui c’è bisogno.
Io l’amore ce l’ho e non ho bisogno di avere consensi; il mio rapporto sentimentale è famiglia ( sebbene abbia bisogno di riconoscimenti legali).

Max – Il diritto all’amore credo non debba concedercelo una legge, chi ci crede riuscirà comunque ad amare. Il diritto a una famiglia, invece, ha bisogno di riconoscimenti e tutele. Effettivamente per tutte le coppie di fatto che vogliono costruire una famiglia oggi, non esistono tutele o riconoscimenti dal nostro governo, e lo trovo vergognoso, siamo ormai fra gli ultimi paesi al mondo a non aver preso ancora provvedimenti.

Senti di non avere diritti nel vivere la tua omosessualità? Se sì quali sono quelli che ancor oggi mancano?
Antonio – La mia sessualità la vivo ormai da tanti anni serenamente e senza nascondermi trovo tuttavia svilente e offensivo dovermi a volte classificare. I diritti ad oggi mancano tutti.

Massimo – Il diritto fondamentale che manca è quello alla normalità. Il diritto di essere “diverso” me lo conquisto quotidianamente, ma essere considerato uguale agli altri può venire solo dal riconoscimento sociale. Riconoscimento non di una minoranza, ma la “banale” considerazione che non c’è nessuna diversità.

Angelo – Il mio essere omosessuale ed il vivere questa condizione avrebbe bisogno solo del rispetto che io do agli altri e, sarò fortunato, ce l’ho.
Mancano solo i diritti alle coppie non convenzionali così come a quelle convenzionalmente riconosciute.

Max – Vedi, io non ragiono da omosessuale, ma da cittadino italiano. Finora non ho mai subito nessuna forma di discriminazione, ho vissuto la vita come volevo senza pormi mai grandi interrogativi. Ho sempre avuto dalla mia parte la mia famiglia, i miei genitori, mia sorella. Non ho mai avuto motivo di sentirmi diverso da altri. Ma ci sono tantissimi ragazzi che affrontano la vita da soli e se ci fossero dei diritti legalizzati, sicuramente si sentirebbero più sicuri, tutelati.

Matrimonio sì o no?
Antonio – Si, non con rito cattolico ovviamente, ma si perché è ora di svegliarsi ed accettare ciò che già sta succedendo da anni.

Massimo – Personalmente sono contrario all’istituzionalizzazione di un rapporto affettivo (etero o omo che sia…non mi sono nemmeno sposato con la madre di mio figlio, con cui ho vissuto molti anni). Certamente, per coloro che ne hanno il desiderio, matrimonio sì, per tutti.

Angelo – Matrimonio “forse”?

Max – Matrimonio inteso come unione civile si, assolutamente si. Sono un cittadino italiano, lavoro in Italia, pago le tasse in Italia, per quale motivo non dovrei veder riconosciuta la mia unione con un uomo dal mio Governo? Vorrei che qualcuno riuscisse a spiegarmi con estrema chiarezza e semplicità dove sta la differenza. Per lo stato che ad unirsi siano un uomo e una donna, due uomini o due donna cosa cambia? Non può certo essere una questione morale o religiosa, perchè lo Stato è laico, o sbaglio?

Adozione sì o no?
Antonio – Si, con le stesse regole e controlli adottati fin ora.
Massimo – Assolutamente sì. Vorrei che chi si mette sullo scranno a sentenziare il contrario in nome di assurde ed astratte ideologie, si prendesse la briga di parlare a cuore aperto con chi ha vissuto in orfanotrofio. Sull’adozione del figlio del partner, mi pare che sia più un dovere che un diritto.
Angelo – No.
Max – Per quanto riguarda le adozioni, beh la mia considerazione è molto semplice: mi sono fermato ad osservare tutte le persone che conosco, che frequento, e ho constatato gli effetti che hanno avuto i loro genitori su di loro. La maggior parte sono insicuri, spesso smarriti, con grosse difficoltà ad amare, a fare sacrifici per costruire qualcosa, con pochissima predisposizione ad aiutare il prossimo, spesso cinici e concentrati solo su se stessi, sempre stressati, 8 su dieci in terapia da uno psicologo. Questo è il risultato di persone cresciute dall’amore di un padre e una madre naturali. Genitori che hanno fatto del loro meglio per crescere i loro figli. Io credo che una coppia omosessuale parta con una marcia in più, perchè sa che l’impegno richiesto è immenso, ma ne ha una grande consapevolezza. Come potrebbero essere un domani i loro figli adottati? Beh non peggio di quelli di genitori eterosessuali, forse addirittura migliori, più aperti alla vita.

Le parole matrimonio ed adozione sono una reale necessità o uno slogan propagandistico? E’ questo quello che servirebbe o un equiparazione di diritti giuridici per ogni tipo di coppia?
Antonio – Io faccio fatica ad accettare mezze misure in fatto di libertà e uguaglianza. Occorre urgentemente equiparare e dare pari diritti a tutti i cittadini e le cittadine italiane al di là degli orientamenti sessuali, politici, religiosi o razziali . È urgente perché tutto questo esiste già, va regolamentato, le famiglie arcobaleno esistono, bambini con due babbi o due mamme esistono da anni . Non possiamo ignorare …diamo a questi bimbi uguali diritti.

Massimo – Probabilmente no. Ma sino a che c’è bisogno di un riconoscimento istituzionale per accedere ai diritti fondamentali, allora è giusto che questo diritto sia tale per tutti….come recita un passo famoso di un libro poco letto “Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, senza distinzione”…..ecc. ecc.

Angelo – Ho già risposto ma…..l’equiparazione mi pare la cosa più ragionevole.

Max – Nessuno slogan, si parla di diritti, quindi necessari.

Senti il desiderio di formare una famiglia?
Antonio – L’ho formata ma per lo Stato italiano non esiste.
Massimo – L’ho già fatto, ché se aspettavo il permesso di qualcuno finiva che morivo nell’attesa!
Angelo – Certo si ma, ci sono tante famiglie eterosessuali senza figli.
Max – Si, da sempre. Sono cresciuto in una bellissima famiglia e per me è fondamentale costruirne una con la persona che amo.

Se anche in Italia le coppie gay potessero sposarsi lo faresti? E se sì come lo immagini?
Antonio – Forse si, forse no… Ma esigo il diritto di poterlo fare. Lo immagino come tutti i matrimoni dovrebbero essere…il coronamento di un grande amore.
Massimo – Come dicevo, personalmente non ne sento il bisogno. Però non m’immagino nulla di diverso da un normale matrimonio. (Sono molto laico, per cui non sto considerando la cerimonia religiosa cattolica, che è tutt’altra storia).
Angelo- Magari si, mi sposerei. Ovviamente voglio farlo con l’abito bianco e nel castello del boss delle cerimonie….ahahahahaha
Seriamente; io, lui ed i testimoni.

Max – Non lo so. Probabilmente con la persona giusta e se lo sentissi come desiderio si. Mi immagino una giornata passata in campagna con familiari e amici.

Tra le tue conoscenze sono tante le coppie omosessuali che sentono realmente la necessità di sposarsi o di metter su famiglia?
Antonio – In realtà non tanti, forse anche per una questione di età , ma penso che tra i più giovani questi desideri siano più sentiti, speriamo che almeno a loro non venga tolta la libertà di amare come è stato fatto fino ad oggi.
Massimo – Sicuramente molte. E devo dire che vedere la negazione del diritto al matrimonio, soprattutto nelle coppie che stanno insieme da anni e che ne avrebbero desiderio, mi rattrista.
Angelo – Tra le mie conoscenze, no. Sarà che quasi tutte le mie amicizie sono eterosessuali.
Max – In realtà fra i miei amici no, non c’è questa esigenza.

Cos’è per te la famiglia?
Antonio – La famiglia è dove c’è amore.
Massimo – Il luogo della condivisione e della reciproca accettazione senza riserve.
Angelo – L’unione di due persone che hanno deciso di condividere tutto della loro vita, con dedizione e rispetto reciproci, compensando le mancanze dell’altro in tutti i sensi, anche sul piano materiale.
Max – La famiglia è forse la cosa più importante della vita.

Tre parole per definire la tua famiglia d’origine. Tre parole per definire la famiglia del domani (quella che vorresti ci fosse nel futuro del nostro Paese).
Antonio – Famiglia d’origine: Amore, contrasti, solidità. Famiglia di domani: Solidità , serenità, amore.
Massimo – Ieri: numerosa, matriarcale, borghese. Domani: aperta, anarchica, gioiosa.
Angelo – Ieri: Babbo, mamma, figli. Domani: ?, ?, ?.
Max – Amore, supporto, sicurezza.

Se ti dico “Family day” a cosa pensi?
Antonio – Mi fanno paura! Rappresentano una parte di Italia fatta di persone ignoranti (che ignorano) facilmente manovrabili. Burattini inconsapevoli di una brutta e antica tradizione politica italiana.
Massimo – A qualcuno talmente insicuro di sé e dei proprio valori, da non poter tollerare che altri abbiano sensibilità ed opinioni diverse.
Angelo – Al Natale.

Ti senti ben rappresentato dai portavoce che attualmente animano la scena politica italiana in fatto di diritti sulle unioni civili?
Antonio – Ci prendono in giro da anni, promesse mai mantenute , no non mi sento rappresentato.
Massimo – Ce ne sono?
Angelo- Direi proprio di no.

Hai letto di cosa tratta il ddl sulle unioni civili? Ne sei soddisfatto?
Antonio – Si ho letto attentamente e discusso ampiamente il ddl anche con amici. È una legge al ribasso, un contentino ma almeno è qualcosa.
Massimo – Sì lo conosco. No, non sono soddisfatto: è, come al solito, dimostrazione dell’incapacità politica di prendere delle posizioni vere su qualsiasi argomento.
Angelo – Non l’ho letto.

Cos’è per te l’amore?
Antonio – È il motore della vita.
Massimo – Avere voglia di esserci per l’altro.
Angelo- Dai su…….ne ho parlato ampiamente nelle altre 14 domande, no?