Enzo Miccio: “Il settore eventi chiede a gran voce di poter ripartire e gli sposi devono tornare a sognare”

Matrimoni, questi sconosciuti. O almeno è quello che sembrerebbe stando alle ultime decisioni del Governo in tema di riapertura. Se infatti con il nuovo Ddl si è pensato a far ripartire la scuola, alcune attività sportive, i cinema e i teatri… ancora una volta si è taciuto in fatto di eventi e matrimoni.
Il settore, fermo da quattordici mesi e duramente colpito dalla pandemia con un calo del fatturato del 90 per cento, si aspettava risposte e indicazioni per poter tornare a fare il proprio lavoro, realizzando i sogni e i giorni più belli degli italiani. E invece anche questa volta nulla di fatto.
Organizzatori di eventi, liberi professionisti, imprenditori, artigiani che lavorano nel settore sono ormai allo stremo, con un preoccupante danno economico e un’assoluta incertezza sul breve e lungo termine.
Per chi, come i wedding planner, è abituato a programmare e pianificare non c’è futuro a oggi e l’unica cosa che si può fare è rimandare, posticipare, tenere i nervi (ormai davvero fragili) saldi e tranquillizzare sposi e clienti, ormai delusi da un continuo posporre, in un clima di assoluta incertezza.
A poche ore dalle ultime decisioni del Governo e dall’imbarazzante silenzio da parte di questo nei confronti di migliaia di aziende che in Italia lavorano di eventi, ho fatto una chiacchierata con chi ha fatto di questo mondo la propria passione più grande, il proprio lavoro e una vera e propria impresa. Sto parlando di Enzo Miccio, organizzatore di eventi da sogno, wedding planner di centinaia di spose ed esperto di costume, che qui con me fa un bilancio della situazione, sottolineando quanto a oggi non si sia fatto e quanto si senta abbandonato chi lavora in questo settore. Persone che chiedono semplicemente di tornare a fare il proprio lavoro, rispettosi delle regole e della sicurezza dei propri collaboratori e dei propri clienti, tanto da aver presentato al Governo un protocollo per tornare a sognare.

Cosa prevede il protocollo presentato al Governo e realizzato in collaborazione con la Feu?

Insieme alla Feu, associazione di cui faccio parte, abbiamo lavorato a un protocollo serio e dettagliato che sancisce le regole comportamentali da seguire durante un evento, in modo da fronteggiare e contenere l’emergenza sanitaria Covid- 19.
Ogni criterio è stato studiato in base al colore delle regioni – zona bianca, zona gialla, zona arancione e zona rossa – in modo da prevedere delle condizioni più stringenti quando il rischio di contagio è più alto. Questo permetterebbe alle persone di riunirsi per matrimoni ed eventi in sicurezza.

Si parla di ripresa di tanti settori ma non ancora di quello riguardante eventi e matrimoni. Perchè questo silenzio?

Vorremmo saperlo anche noi. Sono mesi che attendiamo delle risposte e, personalmente, continuo a battermi anche tramite i miei social network per tenere alta l’attenzione rispetto a questo argomento.
Il protocollo stilato con la Feu è un tassello ulteriore che mira a trovare una soluzione definitiva a questa situazione.

Quattordici mesi ormai di fermo per un settore che conta circa 80000 aziende. Come è possibile ripartire
secondo te?

È passato veramente tanto tempo e, purtroppo, molte attività non hanno retto alla pressione economica generata da questa pandemia. Ognuno di noi vive una realtà complicata: sono a conoscenza di molti colleghi, amici e fornitori che, come me, hanno subito danni gravissimi e continuano a lottare con tutte le loro forze per non veder fallire la propria attività.
Per ripartire abbiamo bisogno di certezze come, ad esempio, una data e delle regole ben precise. Non vogliamo fare promesse ai nostri sposi che non possiamo mantenere, quindi ci servono delle risposte veritiere dopodiché ci adegueremo alle misure di sicurezza al 100%.

In questi mesi perchè si è scelto di far andare avanti altri settori e non quello degli eventi. Cosa spaventa il Governo secondo te nel dare l’ok a matrimoni ed eventi?
Sono molto dispiaciuto nel constatare quanto il mio settore sia stato penalizzato da questa situazione. Sono convinto che la causa principale sia la paura degli assembramenti perché si tratta di un momento in cui il virus ha più possibilità di circolare.
Nell’immaginario del Governo, probabilmente, durante un evento non possono essere garantite delle regole per salvaguardare la salute degli ospiti, ma non è assolutamente così.

In un evento come il matrimonio secondo te ci sono maggiori rischi? Quali possono essere le criticità da tenere maggiormente d’occhio e quali invece i punti dove un evento è più sicuro rispetto ad altre situazioni quotidiane?

La filiera degli eventi è sempre stata molto attenta al rispetto delle regole.
Io credo che i rischi ci saranno come in qualsiasi altra situazione in cui avverranno assembramenti. Banalmente, il rischio esiste anche per un lavoratore che prende i mezzi ogni mattina.
Sicuramente sarà necessario organizzare ogni aspetto minuziosamente, studiando delle soluzioni permettano agli ospiti di godersi l’evento in totale sicurezza ma anche con serenità. Dovremo fare un grande lavoro in collaborazione con le location in modo da predisporre degli spazi adeguati ad accogliere le persone.

Nella tua carriera hai organizzato centinaia e centinaia di eventi dove la pianificazione e l’organizzazione sono stati la chiave per il loro successo. Quali accorgimenti in più dovrai seguire per tornare a lavorare in serenità?

Sono sempre molto attento e rigoroso quando svolgo il mio lavoro perché per me la serietà è un valore inestimabile. In questa situazione, lo sarò ancor di più. Seguiremo scrupolosamente le regole e le misure di sicurezza che verranno predisposte dal Governo. Sulla sicurezza delle persone non si transige.

Tornare a fare il tuo lavoro: ti riempie di gioia, ti spaventa, ti preoccupa?
Non sono assolutamente spaventato, provo una grande nostalgia ripensando ai matrimoni e agli eventi che ho organizzato in passato.
In questi mesi ho continuato a lavorare duramente e sono pronto a ripartire con tutti gli oneri e onori che il mio lavoro prevede, principalmente perché la mia professione mi gratifica ogni giorno.

Giustamente dopo 14 mesi di fermo il settore ha voglia di ricominciare e dice no all’assistenzialismo. Ci sono stati aiuti a professionisti e aziende che lavorano in questo settore? Sono stati sufficienti?

Reputo i ristori fondamentali per garantire un po’ di sollievo a tutte quelle realtà si stanno scontrando con gli effetti della pandemia ma, oggettivamente, non sono stati sufficienti a riparare gli enormi danni riscontrati. In alcuni casi, si parla addirittura di una perdita del 90% del fatturato.
Quando diciamo “No all’assistenzialismo” facciamo riferimento al fatto che, dopo più di un anno, gli aiuti sono fini a sé stessi se poi non ci è concesso di tornare a lavorare.
Siamo consapevoli che sono tantissime le realtà che hanno subito delle perdite importanti ma, in particolare, il settore degli eventi è stato letteralmente abbandonato.

Oltre un anno di pandemia. Ti senti cambiato? In cosa?

Assolutamente sì, come tutti credo. In una vita così frenetica come la mia, questa pandemia, mi ha costretto a
rapportarmi con l’attesa e l’incertezza, due cose che odio.
Sicuramente una cosa non è cambiata, la mia voglia di dedicarmi con tutto me stesso al mio lavoro e alle mie passioni. Anzi, sono carico per ripartire e dire addio a questo terribile anno.

Come credi sia cambiato e cambierà il settore dei matrimoni e degli eventi in italia nella post pandemia?

Il settore degli eventi seguirà un’evoluzione dettata dai cambiamenti che la società stessa sta vivendo. Sono convinto che tante cose subiranno un mutamento ma questo perché in primis siamo cambiati noi come individui dopo questa pandemia.
Nonostante ciò, torneremo a vivere i matrimoni con l’estrema gioia e allegria che li contraddistingue. I sentimenti tra le persone se sono realmente autentici non verranno scalfiti da questa brutta parentesi della nostra vita.

In qualità di grande professionista avrai sicuramente il polso della situazione, sentendo spesso fornitori, colleghi, professionisti che vivono di questo meraviglioso lavoro. Qual è il morale? Come si guarda al futuro?

Durante questo difficile periodo sono rimasto in contatto con tanti professionisti che collaborano ciclicamente con me durante la realizzazione degli eventi. Ci siamo supportati a vicenda. Tuttavia, devo dire che il morale, in alcuni momenti, era decisamente a terra. Non è stato facile e non lo è tutt’ora perché non abbiamo certezze in merito e questa situazione di incertezza non fa altro che alimentare sconforto e rabbia.
Io e tutti i miei colleghi di settore, però, non molliamo, anzi continuiamo a chiedere a gran voce delle risposte il prima possibile.

E gli sposi invece? Come hanno reagito e come stanno reagendo a questa situazione?
Gli sposi stanno vivendo una situazione davvero terribile perché, come tutti noi, vivono nella costante incertezza del futuro. Molti di loro hanno vissuto situazioni dolorose durante questi mesi: hanno perso familiari e amici ma hanno subito anche gravi danni a livello lavorativo.
Quello che più apprezzo delle coppie con cui ho avuto il piacere di interfacciarmi in questi mesi, è la loro grande forza. Me l’hanno dimostrata in tanti momenti. Mi batto per il mio settore ma anche e, soprattutto, per loro.

Il matrimonio in sé e il suo significato pensi verranno percepiti in maniera diversa dagli sposi rispetto ad un anno fa?

Io credo di no. A prescindere da questa difficile situazione, sono convinto che gli sposi continuino a vivere il matrimonio come un momento simbolico e carico di valore.
A livello pratico ed organizzativo, anche nei prossimi mesi, sicuramente ci saranno delle modifiche rispetto ai classici matrimoni a cui tutti noi siamo abituati. Questo per molte coppie è frustrante, lo capisco bene, ma è fondamentale che vengano rispettati i protocolli di sicurezza in modo che tutti siano tutelati.

In questo senso, essendo sempre attento alle tendenze del momento, credi si avrà come risposta una voglia di maggiore austerità o al contrario un estremo desiderio di sfarzo proprio per cancellare la pandemia?

Sicuramente i danni economici derivanti dalla pandemia hanno, inevitabilmente, modificato la realtà di tanti italiani. Nonostante ciò, sono completamente certo di una cosa: le persone dopo tanti mesi di ristrettezze e mancanze hanno voglia di vivere ed emozionarsi.
Oggi viviamo come rivoluzionari piccoli atti che una volta davamo totalmente per scontato, quindi penso che ognuno di noi abbia voglia di evadere dalla triste routine a cui ci ha abituato la pandemia.

A oggi la tua agenda com’è? Se dessero il via libera agli eventi quanti e che tipo di matrimoni avresti da organizzare?

In questo 2021 abbiamo in programma alcune cerimonie che erano previste lo scorso anno ma anche diversi nuovi matrimoni.
Si tratta di coppie fantastiche che hanno dimostrato molta caparbietà davanti a questa terribile situazione.
Ognuno di loro vuole festeggiare con i propri cari accanto, quindi, mi auguro di accontentare i loro desideri. A prescindere dalla grandezza dell’evento, tutto verrà realizzato seguendo il fil rouge della cerimonia. Ci adegueremo a tutte le regole che verranno comunicate ma non transigerò mai sulla qualità dei miei matrimoni.

Due giovani che decidono oggi di dirsi sì: cosa ti sentiresti di consigliar loro?
Il mio consiglio è quello di non lasciarsi trasportare dalle emozioni negative che irrimediabilmente pervadono tutti i futuri sposi di quest’anno. Sono conscio del fatto che, ad oggi, sia estremamente complicato organizzare un matrimonio ma è importante farlo incanalando tutte le proprie energie positive in un momento così unico.
Sono ricordi che rimarranno per sempre nella mente, è essenziale che, ripensando alle proprie nozze, si riviva un sentimento di gioia, nonostante tutto.