Carlo Pignatelli e Iulm: la case history della maison al centro di un progetto che mette in palio uno stage in azienda

Da un lato una delle case di moda di maggior successo in Italia dall’altro l’ateneo milanese che forma i talenti di domani in fatto di comunicazione e creatività. Carlo Pignatelli e Iulm infatti stringono una collaborazione che guarda al futuro e che pone al centro il Made in Italy, la formazione e la moda.

Conferma così ancora una volta il suo impegno nei confronti dei futuri protagonisti del mondo del lavoro, Carlo Pignatelli, inaugurando la sua collaborazione con l’Università IULM, polo italiano di eccellenza per la formazione nei settori di Comunicazione, Lingue, Turismo e valorizzazione dei Beni culturali.

A partire dal prossimo 9 aprile, infatti, la maison coinvolgerà gli studenti del corso di Comunicazione della moda e del design nell’analisi della sua case history in un’esercitazione che prevede la preparazione di un piano per il lancio della nuova collezione maschile Carlo Pignatelli Cerimonia, che sarà parte del programma d’esame. Tra i materiali prodotti dai gruppi di lavoro saranno selezionati i migliori e, successivamente, la maison sceglierà l’allieva/o più meritevole che avrà diritto a uno stage di tre mesi presso Carlo Pignatelli.

A coordinare gli studenti Eugenio Gallavotti, docente e giornalista, che per anni si è occupato proprio di moda e sposa in Italia, e che da qualche giorno è in libreria con il suo nuovo libro, “La teoria dei colori. Stile & società a contrasto. Quando siamo poveri la moda è ricca. E viceversa“, edito da Franco Angeli.

La maison tiene molto a questo programma di mentorship, che le permetterà di interagire attivamente con gli studenti dell’Università IULM per favorirne lo sviluppo professionale e accrescere, al contempo, la sua brand awareness.
Dobbiamo continuare a rendere fruibile la cultura del savoir faire Made in Italy alle nuove generazioni e trasmetterne i valori connotanti per garantire la continuità”, ha dichiarato Carlo Pignatelli. “Nello stesso tempo è fondamentale per noi l’apporto dei giovani che, essendo digitally- born, vedono le cose in maniera diversa e rappresentano ciò che sarà il domani”.