Era il 2013 quando una giovane ragazza sarda si affacciava nel panorama della moda lanciando il suo brand, Viola by Pullover, e di strada da allora ne ha fatta tanta. Del resto basta guardare negli occhi Viola Palmieri per capire quanto siano grandi e profondi i suoi sogni. In oltre dieci anni di carriera Viola ha vestito tantissime donne con il suo stile inconfondibile, femminile, elegante e colorato. Le sue fantasie che abbiamo amato su abiti e gonne sono sempre state un inno alla vita, con quelle sfumature donanti, le tonalità accese, i fiori spesso protagonisti.
Oggi Viola Palmieri ha deciso di scrivere un nuovo capitolo del suo brand, unendo amore per il Made in Italy, sostenibilità e innovazione. Sì perchè lo sguardo della sua nuova collezione punta lontano, andando a toccare nuove possibilità che tanto hanno da dare a chi vive di creatività come lei.
Del resto la sua attenzione per la sostenibilità per esempio era già emersa qualche mese fa, quando aveva lanciato il servizio di noleggio dei suoi abiti. Una piattaforma di noleggio dove ogni capo ha indicazioni sulle diverse taglie, le sue particolarità e loro alta vestibilità. Una proposta in linea con le esigenze del mercato di oggi e infatti il successo è arrivato non solo in Sardegna ma anche nel Nord Italia.
Ora però Viola si è spinta oltre, presentando a Milano Look Beyond, un progetto innovativo portato avanti in questi mesi grazie al supporto di Sardegna Ricerche. Di cosa si tratta? Viola Palmieri ha fondato una startup innovativa, VBP, capace di integrare nanotecnologie e intelligenza artificiale nel mondo della moda. La nanotecnologia verrà applicata ai tessuti per proteggerli senza alterarne le caratteristiche, rendendo gli abiti più adatti al noleggio, e quindi in un’ottica di resa ottimale, durabilità e sostenibilità. Ma non si è fermata qui perché parallelamente ha creato un avatar virtuale di sè chiamata Violetta, un assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale. Violetta avrà il compito di guidare le clienti online nella scelta degli abiti in base alle loro esigenze fisiche, all’evento e alle misure. L’intento è quello di replicare in parte l’approccio che la stessa Viola Palmieri ha con le clienti nel suo atelier e dare un servizio ulteriore a chi acquista online. Ma per scoprirne di più è proprio Viola che mi ha raccontato nel dettaglio questo nuovo capitolo del suo brand Made in Italy, Viola by Pullover.
Per chi poi nei prossimi giorni si troverà in Sardegna segnalo la sua sfilata il 30 aprile presso la Rinascente di Cagliari. Una splendida occasione per vedere dal vivo le sue creazioni e soprattutto conoscere la passione, l’entusiasmo e la creatività di questa giovane designer.
Pochi giorni fa hai presentato a Milano il tuo nuovo progetto Look Beyond. Di cosa si tratta?
Look Beyond è un progetto che unisce moda, artigianato e tecnologia, enfatizzando l’importanza della sostenibilità ambientale. Si tratta di una sinergia tra il saper fare tradizionale e le innovazioni come l’intelligenza artificiale e le nanotecnologie.
Questo evento segna un nuovo capitolo per te. Come mai hai sentito la necessità di proporre oggi questa nuova sfida?
La necessità di affrontare questa nuova sfida nasce dall’urgenza di trovare soluzioni etiche e sostenibili nel settore della moda, che sta affrontando gravi problemi legati al fast fashion e alla sostenibilità.
Hai da sempre perseguito il concetto di Made in Italy, che hai respirato in famiglia sin da bambina con l’attività di famiglia. Cos’è per te oggi il Made in Italy e come lo persegui?
Per me, il Made in Italy rappresenta un patrimonio culturale e artigianale che deve essere preservato e innovato. Lo perseguo attraverso la qualità dei materiali, l’eleganza e l’attenzione ai dettagli che caratterizzano i miei abiti.
Uno dei valori che porti avanti è senz’altro l’inclusività. I tuoi abiti sono pensati per ogni tipo di donna?
Sì, i miei abiti sono creati per ogni tipo di donna, per rendere tutte le donne ancora più belle e a proprio agio, promuovendo l’inclusività come valore fondamentale del mio brand.
L’anno scorso hai lanciato il servizio di noleggio. Come mai sei arrivata a questo servizio e qual è stata la risposta?
Il servizio di noleggio è nato per offrire un’alternativa sostenibile al fast fashion, permettendo alle clienti di accedere a capi di alta qualità noleggiandoli o acquistandoli in second life. La risposta è stata positiva. C’è tanta curiosità ma anche paura. Bisogna educare le clienti a una nuova moda sostenibile.
Il tuo brand guarda sempre avanti e ora al futuro coniugando moda, nanotecnologie e intelligenza artificiale. Come e come dialogano tra loro queste realtà?
Moda, nanotecnologie e intelligenza artificiale dialogano creando un ecosistema che migliora la qualità e la durata dei capi, rendendoli più sostenibili e responsabili.
Anche la consulenza guarda al futuro con quello che è un vero e proprio avatar, dal nome Violetta. Chi è Violetta e come sarà utile nell’esperienza di acquisto?
Violetta è il mio avatar digitale che offre consulenza personalizzata durante l’esperienza di noleggio/acquisto, guidando le clienti nella scelta dei capi più adatti a loro.
L’artigianato di cui sei portavoce può quindi affrontare le sfide del futuro e trovare nella tecnologia nuovi strumenti e possibilità?
Sì, l’artigianato può affrontare le sfide future integrando nuove tecnologie e approcci innovativi, mantenendo la qualità e l’autenticità del Made in Italy.
Il progetto so che è stato sostenuto da Sardegna Ricerche. La tua origine sarda quanto torna nei tuoi abiti e come secondo te l’artigianato sardo di qualità può guardare al futuro per essere al passo coi tempi?
La mia origine sarda si riflette nei miei abiti attraverso l’uso di tecniche artigianali locali e materiali di qualità. L’artigianato sardo può guardare al futuro adattandosi alle nuove tecnologie e sviluppando modelli sostenibili che rispettino l’ambiente.