In un marzo come gli altri io e Anna Prandoni, divulgatrice enogastronomica dalla grande professionalità e preparazione, ci saremmo incontrate ad un evento sulle eccellenze italiane, come l’immancabile appuntamento con Identità Golose, o all’apertura di un nuovo ristorante, ma non questo marzo. Oggi ognuna di noi vive la quarantena nella propria abitazione e Instagram fa da finestra verso il mondo dell’una e dell’altra, regalando sprazzi di quotidianità fuori dall’ordinario.
Così l’altra sera ci siamo scritte e mi ha informata dell’uscita del suo nuovo libro. Un libro certo non programmato, ma venuto fuori di getto, dalla situazione che ognuno di noi sta vivendo, da una quotidianità tra le quattro mura di casa in cui il cibo più di ogni altra cosa acquisisce un significato diverso: necessità, preoccupazione, tema centrale nei discorsi e nei titoli dei giornali, ma anche conforto, sfogo e calmante.
“La cucina può essere un vero e proprio balsamo per l’anima e per il corpo, quando tutte le altre certezze crollano” si è detta Anna e così ha preso forma un libro, che uscirà domani, frutto del suo lavoro e di quello della fotografa Gaia Menchicchi. Inoltre il libro sarà un modo per stare vicino a chi ne ha più bisogno ora e l’intero ricavato andrà in beneficenza. Continua a leggere
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Covid-19 e solidarietà: la moda non sta a guardare
Tra i pregi del nostro Paese è sempre stata riconosciuta la generosità e la volontà di scendere in campo per gli altri, si tratti di piccole o grandi cause. Non poteva essere altrimenti quindi anche per l’emergenza che stiamo vivendo in questi giorni e che sta dimostrando ancora una volta che gli italiani hanno un grande cuore. Notizia di queste ore è per esempio la donazione da parte del presidente Silvio Berlusconi di 10 milioni di euro per costruire l’ospedale all’interno della Fiera di Milano. Medesimo gesto di generosità da parte di Giuseppe Caprotti e dalla Famiglia Agnelli.
L’imprenditoria italiana quindi offre una mano alla sanità di questo Paese e ai suoi cittadini. Ma la moda non è da meno infatti sono tantissime le aziende che in questi giorni hanno dimostrato la propria generosità in modi diversi.
Il primo a farlo è stato Giorgio Armani che, oltre a sfilare a porte chiuse, dando un segnale forte di responsabilità, quando ancora in molti sembravano scettici, ha donato oltre 1 milione di euro a favore degli ospedali San Raffaele e Sacco di Milano, Spallanzani di Roma e della Protezione Civile. Continua a leggere