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Tutti avevano paura di Elton e poi invece è stato Eros a parlare di famiglie e unioni
Cosa non si farebbe pur di non pagare il conto: “La sposa è morta” parola di mamma o forse no
Lo sappiamo a “guastare” la frenesia delle spese in vista del grande giorno c’è lui e sempre lui: il budget. Si desidera sentirsi principesse per un giorno e allora, bando al conto in banca, si tende a strafare per lasciare tutti a bocca aperta.
Abito hollywoodiano, banchetto da Mille e Una notte, ma al termina della festa ci si può ritrovare con decine di fatture da pagare.
E cosa si è inventata una signora di Savona per risparmiare sul vestito da sposa della figlia? Un trucchetto davvero di cattivo gusto che sta facendo parlare l’Italia intera.
Occhi lucidi, faccia sconvolta e lacrime in tasca la mamma della sposa si è recata nello show room di Savona dove aveva acquistato l’abito per la figlia e, affranta dal dolore, ha confessato alla proprietaria del negozio dell’avvenuta morte improvvisa di questa e del suo desiderio di darle sepoltura vestita da sposa.
La titolare del negozio, Francesca Virdò, sconvolta dalla notizia acconsente e, alla richiesta della donna di poter passare a pagare l’abito il giorno successivo per via delle tante spese del funerale, ha acconsentito commossa. Continua a leggere
Dal palco dell’Ariston qualche spunto a cui ispirarsi e qualche look da dimenticare, a partire dalla sposa
Primo day after di Sanremo e tutti parlano come sempre più di look che di canzoni. Perché del resto Sanremo è Sanremo anche e soprattutto per questo. Persino al bar questa mattina in pochi commentavano i pezzi in gara, ma tutti volevano dire la loro sugli abiti indossati. “Che bella ragazza la Smutniak, e che eleganza” ha detto la signora in fila per pagare il caffè. E di rimando da dietro il bancone: “Quella lì invece sembrava una melanzana“.
Noi italiani del resto siamo così, amiamo parlare di cose semplici quando ci troviamo di fronte ad una tazzina di caffè e non di massimi sistemi, unioni civili e diritti fondamentali. Lo prova il fatto che, dopo giorni e giorni di polemiche, ieri sera Elton John, bando a polemiche e prese di posizioni su due fronti opposti, è riuscito ad unire tutti grazie alla magia delle sue canzoni.
Come tutti i grandi eventi a far parlare sono infatti il dietro le quinte, i look e i pettegolezzi. Di prima mattina i commenti erano questi: “Quella lì non si poteva proprio guardare!“, e poi “Che fisico la Raffaele.“, infine “Troppo coperta la Pausini, ma con una voce così le perdoniamo tutto.”
Ma in tutta questa Babele di commenti spesso al veleno, qualcosa si può salvare, magari per ispirarsi proprio per il look di un evento importante o di un matrimonio.
Qualche spunto è arrivato sicuramente dalla bellissima Madalina Ghenea. Sì alle eleganti piume nere di Alberta Ferretti, ma da bocciare l’effetto animalier del primo abito (se si pensa ovviamente a delle nozze). Continua invece la moda Grande Gatsby e lo dimostra il suo ultimo cambio d’abito, ispirato agli anni ’30. Continua a leggere
Questo week end a Milano vanno in scena le Nozze d’Incanto di Angelo Garini
Due giorni dedicati alle nozze, ma non a quelle semplici, a quelle d’incanto, quelle che ti fanno restare a bocca aperta nel viverle in prima persona grazie alla maestria di uno dei grandi professionisti italiani del wedding.
Lui, Angelo Garini, l’architetto dei sogni come da tempo lo amano definirlo, è un event planner emozionale, legato alle tradizioni, e sempre rivolto al bello, all’eleganza e alla sobrietà.
Con lui non si rischia mai di avere l’effetto too much, ma sempre di essere catapultati in un sogno fatto di suggestioni e atmosfere fiabesche.
Tra un matrimonio, un evento privato e un workshop in giro per l’Italia questo febbraio ha trovato il tempo di organizzare un appuntamento che si prospetta unico nel suo genere, tanto da far già parlare di sé.
Le sue “Nozze d’Incanto” andranno infatti in scena questo fine settimana (il 6 e 7 febbraio) nel centralissimo Palazzo Bovara e promettono già di destare la curiosità di coppie di sposi, addetti al settore, stampa e colleghi.
Ha sorpreso tutti Angelo Garini nel destare in poche settimane l’interesse di tutti grazie ad una comunicazione elegante, come da sempre sono contraddistinti i suoi lavori.
Una Mostra-Evento dedicata alle ultime novità e proposte di aziende prestigiose del settore wedding e dell’alta moda italiana nel cuore di Milano insomma con un programma di eventi e di sorprese tutto da scoprire.
Angelo Garini, deus ex machina e direttore artistico dell’evento nel prestigioso palazzo di Corso Venezia, ha pensato proprio a tutto infatti. A partire dal giorno precedente l’apertura ufficiale della Mostra, con un appuntamento dedicato a giornalisti e blogger presentato al fianco di Giovanni Sparacio, firma di Elle Spose nonché profondo conoscitore del mondo bridal
“Abbiamo voluto con questo nuovo format“, ha detto Garini,” intercettare e raccogliere la richiesta delle coppie che da tempo sentono l’esigenza di incontri One – to- one “.
Nasce così la Wedding Agenda online all’interno del sito che permetterà di organizzare, pianificare l’appuntamento con l’espositore interessato nei due giorni dell’evento 6 e 7 febbraio 2016. Continua a leggere
“I tuoi sogni più belli masterclass” con Giorgia Matteucci: imparare il mestiere dalla wedding planner di Belen ora è possibile
Sono tanti i corsi di formazione per uno dei lavori più sognati del 21esimo secolo, quello di wedding planner: ci sono quelli per giovani talenti in erba, per chi vuole specializzarsi in destination wedding per un pubblico straniero e chi invece desidera diventare il punto di riferimento nell’organizzazione di matrimoni per vip.
Lo sappiamo queste nozze sono le più chiacchierate, le più fotografate, ma anche le più temute. Sì perché le star, che siano vere o presunte, nostrane o d’Oltre Oceano, sono difficili da accontentare. Servono doti e qualità rare, pazienza e preparazione, oltre a tanta riservatezza e calma.
Una delle wedding planner che più ha fatto parlare di sé perché organizzatrice del matrimonio più paparazzato degli ultimi 10 anni in Italia è senz’altro Giorgia Matteucci, l’event planner di Belen Rodriguez (seguita a ruota da Elisa Mocci, brava e talentuosa ragazza sarda che nel suo portfolio può annoverare nomi illustri come Elisabetta Canalis). Continua a leggere
Matrimonio, adozioni e famiglia: dopo le piazze, il Pirellone e i toni forti ora la parola va ai diretti interessati con un’intervista multipla da leggere tutta d’un fiato
Se come scrisse Shakespeare in Troppo rumore per nulla “Il silenzio è il più perfetto araldo della gioia” di chiasso in questi giorni se n’è fatto molto per parlare di qualcosa che dovrebbe riguardare l’amore e la felicità. Prima la criticata scritta sul Pirellone a sostegno del Family day, poi il selfie con dito medio e bacio tutt’altro che saffico ai piedi del palazzo incriminato, infine le piazze gremite con le sveglie in mano a rivendicare diritti per le coppie gay in nome del sentimento ma non solo.
Tutti hanno parlato chi con toni troppo accesi e chi sguaiatamente quando invece è con tutt’altri modi che l’umanità ha conquistato i propri diritti più importanti: non striscioni dai volgari insulti alle istituzioni, non lascivi comportamenti da adolescenti davanti alle istituzioni pubbliche e nemmeno boicottando aziende che rappresentano il fiore all’occhiello del nostro Paese per il solo fatto di essere pro Family Day.
Ognuno sembra avere ben chiara in testa un’opinione e come sempre in Italia sembra che essa sia o bianca o nera, senza nessuna possibilità di sfumature e mediazioni e questo a parer mio è assurdo soprattutto quando si parla di temi importanti come il matrimonio, l’amore o quando addirittura si chiamano in causa perfino i bambini.
Ho voluto così dar voce a quattro persone, quattro uomini gay che la pensano in modo diverso su queste tematiche per soffermarci a riflettere un attimo perché una cosa sono gli striscioni e gli slogan politici e ben altra la quotidianità fatta di pensieri, parole e fatti.
C’è Antonio, designer toscano dall’animo focoso, che da un lato si dice orgoglioso delle piazze di questo fine settimana, dall’altro trova inaccettabile il comportamento delle istituzioni; Massimo, dirigente d’azienda, che chiede semplicemente il diritto alla normalità in nome dell’amore; Angelo, hair stylist milanese, che ai diritti da chiedere affianca anche i doveri che troppo spesso vengono taciuti per comodo, e infine Max, stilista appassionato, che crede nella famiglia e che vorrebbe più tutele dallo Stato.
E voi cosa ne pensate? Intanto… buona lettura!
Cosa ne pensi dei fatti di questo fine settimana: la manifestazione “Svegliati Italia” nelle piazze del Paese da una parte e la scritta Family Day dall’altra? Quali sono state le tue emozioni in merito?
Antonio – La manifestazione svegliati Italia è stata una delle cose più belle degli ultimi anni. Una mobilitazione di massa e trasversale che ha unito gli italiani civili ,onesti, democratici, laici e non , nell’affermare quello che dovrebbe essere sempre stato: UGUALI DIRITTI PER TUTTI
La scritta sul pirellone…l’ennesima figuraccia planetaria di un gruppo di politici retrogradi e beceri che in realtà mettendosi così in ridicolo hanno rafforzato il messaggio di svegliati Italia . Dei geni della comunicazione.
Massimo – Sono molto felice per il gran numero di persone che ha voluto mostrare la parte buona, ottimista e serena della nostra società. Per le prese di posizione al Pirellone, alla fine riesco solo a sentire una gran pena: ci sono purtroppo persone che scelgono di ignorare i cambiamenti, che vivono il un mondo lontano dalla realtà e che non hanno gli strumenti (e probabilmente non li cercano) per rendersi migliori.
Angelo – Penso che entrambe abbiano il diritto di avere un loro spazio nella società moderna. Il mio pensiero è che le manifestazioni della comunità omosessuale, rischiano sempre di cadere nel ridicolo e nell’esagerazione. C’è bisogno di normative ma…….non dimentichiamo che tutti siamo nati da una famiglia tradizionale.
Max – Sarebbe veramente facile fare della polemica su quanto accaduto lo scorso fine settimana, perchè la scritta apparsa sul palazzo della Regione ha fatto fare una figura ridicola alla nostra meravigliosa città col resto del mondo. Ma vale invece la pena di fermarsi ad osservare in quanti sono scesi in piazza con decisa compostezza ad urlare “Sveglia”. Difficile far finta di niente, difficile non ascoltare quello che il popolo chiede. Eravamo veramente tanti, tantissimi. Un fortissimo segnale che non può non avere un lieto fine.
Diritto all’amore o diritto alla famiglia: di cosa credi ci sia più bisogno oggi. E di cosa tu senti la necessità?
Antonio – Non riesco nemmeno a concepire la domanda…diritto all’amore?
Sento la necessità di leggi che riconoscano pari diritti al 100% a qualsiasi tipo di unione, sento la necessità di leggi severe che puniscano omofobia , femminicidio, discriminazione razziale e bullismo. Sento la necessità di vivere in un paese civile e laico come la maggior parte del mondo.
Massimo – Non è una scelta tra opposti. C’è bisogno di tutt’e due. Fare famiglia dovrebbe essere semplicemente rendere visibile e concreto un amore. E questo è sempre necessario!
Angelo – Il diritto all’amore lo abbiamo tutti! Il diritto alla famiglia anche, ma non si parla mai di doveri?
Se mettiamo al primo posto il rispetto altrui come DOVERE, non credi che tanti problemi sarebbero risolti? Questo è ciò di cui c’è bisogno.
Io l’amore ce l’ho e non ho bisogno di avere consensi; il mio rapporto sentimentale è famiglia ( sebbene abbia bisogno di riconoscimenti legali).
Max – Il diritto all’amore credo non debba concedercelo una legge, chi ci crede riuscirà comunque ad amare. Il diritto a una famiglia, invece, ha bisogno di riconoscimenti e tutele. Effettivamente per tutte le coppie di fatto che vogliono costruire una famiglia oggi, non esistono tutele o riconoscimenti dal nostro governo, e lo trovo vergognoso, siamo ormai fra gli ultimi paesi al mondo a non aver preso ancora provvedimenti.
Senti di non avere diritti nel vivere la tua omosessualità? Se sì quali sono quelli che ancor oggi mancano?
Antonio – La mia sessualità la vivo ormai da tanti anni serenamente e senza nascondermi trovo tuttavia svilente e offensivo dovermi a volte classificare. I diritti ad oggi mancano tutti.
Massimo – Il diritto fondamentale che manca è quello alla normalità. Il diritto di essere “diverso” me lo conquisto quotidianamente, ma essere considerato uguale agli altri può venire solo dal riconoscimento sociale. Riconoscimento non di una minoranza, ma la “banale” considerazione che non c’è nessuna diversità.
Angelo – Il mio essere omosessuale ed il vivere questa condizione avrebbe bisogno solo del rispetto che io do agli altri e, sarò fortunato, ce l’ho.
Mancano solo i diritti alle coppie non convenzionali così come a quelle convenzionalmente riconosciute.
Max – Vedi, io non ragiono da omosessuale, ma da cittadino italiano. Finora non ho mai subito nessuna forma di discriminazione, ho vissuto la vita come volevo senza pormi mai grandi interrogativi. Ho sempre avuto dalla mia parte la mia famiglia, i miei genitori, mia sorella. Non ho mai avuto motivo di sentirmi diverso da altri. Ma ci sono tantissimi ragazzi che affrontano la vita da soli e se ci fossero dei diritti legalizzati, sicuramente si sentirebbero più sicuri, tutelati.