Il Covid cambia il mercato immobiliare: tra tendenze e nuove esigenze, aumenta la richiesta delle seconde case soprattutto in montagna

In poco più di un anno noi italiani abbiamo visto cambiare moltissimo delle nostre vite per via della pandemia: lavoro, relazioni, abitudini, acquisti… e così anche la nostra casa, il luogo dove abbiamo senza ombra di dubbio trascorso maggior tempo tra lockdown e restrizioni.
Ecco quindi che la casa, uno spazio che forse nessuno di noi aveva vissuto così tanto, capendone pregi e difetti, limiti e potenzialità poco sfruttate, è diventata il centro del nostro mondo.
C’è chi dopo il lockdown ha deciso di cambiare gli spazi domestici, chi ha acquistato mobili o attrezzato spazi esterni… poi c’è chi ha deciso di cambiare addirittura casa, rendendosi conto di avere nuove esigenze, prediligendo maggior spazio o perfino scegliendo di lasciare la città. Infine c’è chi, e sono molti, ha pensato e sta pensando di acquistare una seconda casa, non tanto per un investimento ma per avere un rifugio, un luogo da vivere con la propria famiglia, ripensando spesso alla propria idea di vacanze o di week end.
Tra le zone maggiormente richieste in questo momento c’è senz’altro la montagna, che già negli ultimi anni aveva registrato un crescente interesse da parte degli italiani. Ecco quindi che ora chi ha la possibilità sceglie l’alta quota per le sue bellezze naturali, gli spazi ampi, le tante attività Outdoor da praticare con i propri figli e i propri amici a quattro zampe.
Per analizzare meglio la situazione ho intervistato Stefano Guerini del Gruppo Alpina, una realtà che da oltre quarant’anni si occupa di immobili a Ponte di Legno, località sciistica in provincia di Brescia tra le più apprezzate dell’arco alpino, e dintorni. Con la sua esperienza in fatto di ospitalità e di edilizia mi ha raccontato cosa in questo momento sta succedendo nel mercato immobiliare, tra tendenze e richieste. Prima fra tutte: la seconda casa. Che si tratti di acquisto o di affitto tutti sembrano aver riscoperto il piacere di una casa sulle montagne italiane. Continua a leggere



Ezia e Luna creano l’Easter box: “la Pasqua, una splendida occasione per vestire la tavola in festa”

Mentre il settore degli eventi continua a vacillare, in attesa di indicazioni chiare per poter ripartire, ci sono tuttavia meravigliose idee che nascono proprio in questo periodo strano del nostro Paese.
Sì perchè chi vive di creatività, anche se si trova nell’impossibilità di lavorare come è abituato a fare, riesce a dar vita a nuovi progetti e splendide idee.
Un esempio di tutto questo sono senz’altro Ezia Modafferi Baronio e Luna Di Vanna, due donne vulcaniche e di grande talento, esperte di pr e event planner. Continua a leggere



Debrilla Catering: quando la pandemia non spegne la passione e la determinazione

Tra i settori più colpiti dalla pandemia c’è sicuramente quello degli eventi, fermo da più di un anno, come in più occasioni vi ho raccontato, dando voce ai suoi protagonisti. Nelle settimane scorse infatti avete letto di iniziative tese a far ripartire il settore eventi, un’esigenza improrogabile ormai per migliaia di professionisti e imprese italiane che sono messe a dura prova da questo stop forzato dei matrimoni, così come degli eventi privati e aziendali.
Oltre a wedding planner, event planner, flower designer ecc anche le società di catering sono ferme e attendono indicazioni chiare e precise per poter ripartire.
Per farci raccontare qual è la situazione oggi e come sono stati i mesi passati ho intervistato per voi Debora Cipriani, Lara Cipriani e Brigida Boglio, a capo di Debrilla Catering, una società di catering lombarda che offre ai propri clienti tantissimi servizi, dal banqueting agli eventi aziendali, dagli chef a domicilio sino all’allestimento di speciali food experience per eventi privati di ogni tipo.
Il loro racconto è uno spaccato interessante e attento di ciò che in quest’anno è successo all’interno delle imprese italiane che lavorano con i matrimoni e gli eventi. Oltre però alla società di catering, Lara e Debora hanno una società di ristorazione, anch’essa fortemente colpita dalla situazione attuale.
Dalle loro parole esce fuori tutta la passione e la determinazione di chi porta avanti un’impresa giorno per giorno, anche oggi che lo scenario economico e sociale del Paese è molto diverso da quello del passato.
Ah prima di immergervi nella lettura vi consiglio di provare personalmente il loro servizio. In occasione di Natale e di feste come San Valentino infatti le Debrilla girls hanno proposto squisiti menù delivery, deliziosi e còratissimi nel packaging. Per Pasqua preparatevi perché ci sorprenderanno! Continua a leggere



Nuove tendenze: la moda sartoriale arriva a casa tua e nasce l’atelier a domicilio

In un anno le nostre abitudini personali, sociali e culturali sono state stravolte dalla pandemia e dalle restrizioni che essa ha portato con sè. Abbiamo imparato a fare la spesa online dai supermercati così come dai piccoli produttori, abbiamo riscoperto la nostra casa, vivendola molte più ore del solito, e adattandola così alle nostre nuove esigenze, ma abbiamo anche scelto di acquistare prodotti di bellezza, giochi, libri, e persino abiti e accessori online attraverso gli store online dei nostri negozi preferiti, che si sono attrezzati per avere sul web i propri articoli, non potendoci accogliere di persona.
La capacità di modificarsi, cambiare e innovarsi è stata centrale in questi mesi per tante, tantissime aziende che altrimenti avrebbero dovuto fare i conti con grande difficoltà a questo periodo.
Basti pensare a come le grandi case di moda hanno dovuto ripensare le proprie sfilate, il proprio modo di raccontare le collezioni e di arrivare al pubblico di sempre.
C’è chi però ha fatto di più, intercettando nuovi trend nel mondo della moda per arrivare ai propri clienti con le proprie collezioni, il proprio stile e la propria filosofia. Una di queste realtà è senz’altro Atelier Kore, che grazie alla sua fashion designer Chiara Vitale, ha analizzato la situazione attuale, arrivando a proporre un modo nuovo di intendere oggi la shopping experience. Continua a leggere



#Savetheweddingindustry: il grido del mondo del wedding che, a un anno dall’inizio della pandemia, rischia di spegnersi

Un anno di pandemia, un anno in cui gli italiani e l’intero Paese sono stati sconvolti dall’emergenza sanitaria e immediatamente dopo da quella sociale ed economica. Nessuno è stato esente dall’essere investito da una profonda crisi lavorativa che ha portato a ripensare il proprio modo di lavorare e di vedere la realtà; nei primi mesi di lockdown tante attività produttive sono state bloccate, interrotte, sospese, altre ripensate, con l’organizzazione a distanza del lavoro e con lo smart working…
Tuttavia ci sono settori in Italia che da un anno sono del tutto fermi e che chiedono a gran voce risposte per poter ripartire.
Uno di questi è senz’altro quello degli eventi, un fiore all’occhiello in Italia, che vanta migliaia di professionisti di talento, aziende di settore, artigiani specializzati e ricercati proprio per le proprie capacità e peculiarità.
Tanti sono stati fino ad ora gli appelli dei professionisti che fanno dei matrimoni, così come degli eventi il proprio lavoro e la propria passione. Purtroppo però ad oggi nulla è stato fatto e mancano risposte concrete per chi vive di eventi. Niente ristori, nessuna pianificazione, nessun tipo di progettualità e di indicazioni verso un protocollo indispensabile per far ripartire il settore.
Così è nata la campagna #savetheweddingindustry lanciata da tre event planner di talento, Elisa Mocci, Manuela Speroni e Lucia Boriosi.
Un messaggio forte e chiaro partito da queste tre donne che però in breve tempo ne sono certa farà eco in tutto il settore, riscuotendo il consenso di tutti coloro che lavorano nel mondo degli eventi e che con determinazione, passione e tenacia non hanno mai smesso di amare il proprio mestiere, che da un anno si vedono strappato dalle mani, con continue posticipazioni, rinvii e cancellazioni.
Ecco allora perchè a un anno di distanza diventa fondamentale un messaggio come questo per far ripartire un comparto importante del Paese, che coinvolge migliaia di talenti e di professionalità in cerca solo di risposte e che da mesi invece si sente abbandonato.
Se anche tu fai parte di questo settore aderisci alla campagna #savetheweddingindustry per far arrivare forte e chiaro questo messaggio a chi può e deve fare qualcosa. Ora. Subito. Continua a leggere