Arriva lo “Stile all’Italienne” raccontato da Sissiottostyle

Quando pensiamo alla moda spesso cadiamo nel tranello di farci guidare da tendenze preconfezionate, da dettami rigidi e da quelli che sono i brand più pubblicati. La moda invece è divertimento, gioco, libertà, espressione di sè.
Lo sa bene Simona Bertolotto, a tutti nota come Sissiottostyle, che sui social è amata e seguita proprio per il suo stile unico, diverso, originale.
Uno stile che fa tendenza e che ormai è inconfondibile. Ecco allora che per mettere nero su bianco cosa significhi lo stile Sissiotto e per dare consigli utili a chi vuole vivere la moda bene, senza costrizioni, e in maniera consapevole Simona Bertolotto ha pubblicato per Vallardi il libro “Stile all’Italienne“.

Simona si propone così di guidarci alla riscoperta del nostro guardaroba: impareremo a guardare i nostri abiti con occhi diversi e a creare abbinamenti inaspettati, scardinando odiosi luoghi comuni – quelli che ci dicono che è sbagliato mixare le righe con i pois, oppure abbinare il marrone con il nero, o l’animalier con i colori fluo. Un manuale imperdibile ricco di tanti esercizi di stile per padroneggiare l’accostamento di colori, stampe e texture, e rispondere alla temibile domanda «come mi vesto oggi?» con naturalezza e originalità. E una volta scelti i
vestiti, basterà un attimo per selezionare accessori, borse e scarpe e reinventarli, dando libero stogo alla fantasia e all’arte che ci sono in ognuna di noi.
Un manuale da leggere e rileggere, da consultare ogni volta che vogliamo mettere alla prova il nostro guardaroba e il nostro stile e soprattutto una guida per guardare a noi stesse con amore, consapevolezza e libertà.

Partiamo dal titolo “Stile all’italienne”. Come mai questo titolo e cosa significa esattamente?
Italienne, in francese, perchè il mio pubblico è per lo più straniero, circa il 75% mi segue infatti dall’estero. E’ lo stile che da lì rivedono nella donna italiana. Io mi rifaccio molto al vintage e forse è questa eleganza ad essere amata.

Com’è nato questo libro?
Dall’esigenza di riportare nero su bianco i meccanismi che mi portano a fare nella vita di tutti i giorni i miei abbinamenti, i mix and match, le tips che do, le mie particolarità, come tirar fuori le maniche, la borsa sotto il braccio, gli elastici per i pantaloni che devono essere accorciati, il fiore sul blazer o il bracciale. Ecco spiegare un po’ il mio mondo e parlare di moda senza avere alcuna presunzione. Far conoscere così il mio mondo che è giocoso, fuori dalle regole come quelle dell’armocromia, in un certo senso unico perchè lontano dalle omologazioni di oggi.

Il libro è il risultato di un tuo percorso professionale che è nato cinque anni fa.
Sì è nato tutto per caso cinque anni fa per caso, aprendo una pagina su Instagram dove pubblicavo foto prese da Pinterest con uno stile che mi rispecchiava, poi mi sono messa in gioco io, pubblicando come mi vestivo tutti i giorni.
La vita mi ha portato probabilmente in un momento giusto in un posto giusto a rappresentare qualcosa che al momento non c’era che era proprio questo mix, il brand di ricerca e non il logo, il vintage mescolato al fast fashion. Questo probabilmente ha trovato una nicchia scoperta. Di lì nel giro di pochi hanno iniziato a seguirmi e di conseguenza sono arrivate le richieste di collaborazioni che non sapevo minimamente cosa fossero e che non erano state inizialmente cercate da me.

Oltre allo stile, alla tua idea di moda, in questo libro emerge l’attitudine del tuo spirito e della tua persona nei confronti prima di tutto della vita e di sé stessi. Anche questo è stato frutto di un percorso?
No in realtà sono sempre stata così. Non è una sicurezza. E’ un’accettazione. In fondo non ho alcuna voglia di tornare ai miei vent’anni. Io mi accetto così e se gli altri non lo fanno pace. Di lì un po’ il mio “buona la prima”, senza filtri e come viene. Sono partita in un momento in cui tutte le influencer avevano il fotografo ed era tutto impostato. Accettando chi sono, la mia età, le mie rughe, non ha generato invidia nelle donne, che anzi hanno iniziato a seguirmi in tantissime.

C’è di fondo una grande personalità.
Sì assolutamente. Io do anche qualche tips per sentirsi più sicure: spalle indietro, un passo sinuoso, la borsa sotto il braccio, i polsi che svolazzano e voilà! Se non sei ancora sicura così, metti le cuffie e ascolta della musica che ti faccia sentire bella e che carichi la tua autostima.
L’abito in fondo bisogna condirlo, l’accessorio è il condimento, e poi soprattutto animarlo. E’ il come lo porti che fa l’abito. Su due persone diverse lo stesso abito può avere due risultati completamente diversi.

Il rapporto con le persone che ti seguono immagino sia molto stretto. Cosa ti dicono?
Mi dicono che le ho aiutate in molti casi ad uscire dal nero. Tra le tips che do sul libro c’è per esempio quella di scegliere ogni mattina un colore. Si può iniziare dalle piccole cose, una sciarpa o una calza, e poi via!
Quando mi vesto di nero c’è sempre un motivo. Come ti vesti rispecchia te stessa e il tuo io. Succedeva lo stesso con la fotografia che rispecchiava il mio animo.

Quanto il mondo della fotografia torna nel tuo mondo di oggi?
Moltissimo! Quello che ho portato di qua, nella creazione dell’outfit, è senz’altro l’armonia.

L’aver creato uno stile Sissiotto credi sia dato da una tua coerenza nel modo di approcciarti alla moda?
Senz’altro. Io non mi vendo, resto coerente a me stessa, al mio gusto e al mio stile. Prima dei soldi c’è sempre il valore della libertà per me.

Cosa ti ha dato scrivere questo libro?
E’ stata la cosa più difficile della mia vita! Avevo paura perchè uscire dal telefono e mettere nero su bianco i propri pensieri non è semplice. Le stories durano 24 ore, il libro è per sempre! Sono stata molto severa con me stessa.

Il libro è corredato da alcuni esercizi di stile per mettere in pratica i tuoi consigli.
Sì è la parte un po’ giocosa del libro. Per esempio consiglio un gioco che ho sempre fatto da ragazza: quando non so cosa mettere al mattino, chiudo gli occhi e prendo tre pezzi dal mio armadio. A quel punto mi dico “Uno dei tre devi metterlo”. E da lì parte il mio outfit per quel giorno. A volte tieni nel guardaroba dei capi che non metteresti mai eppure lo faccio. E’ un gioco, bisogna assolutamente divertirsi!

Oltre a questi il libro è corredato di moltissimi qrcode. Di cosa si tratta?
Volevo che ci fosse un trait d’union tra la vita reale, il libro, e quella virtuale, cioè social. La foto puoi salvarla sul telefonino e averla con te sempre, invece di fare l’orecchia alla pagina del libro.

Come ti vedi rispetto alla moda di oggi?
Io vado per la mia strada. Anche il fatto del vintage e del Second hand oggi è di moda, ma quando ho iniziato io ad attingervi per il mio stile era malvisto.
Oggi invece c’è questa sensibilità e questa attenzione ed è la direzione giusta!
E poi devo essere onesta: seguo pochissimo la moda, molto meno che in passato, perchè non voglio essere “inquinata”, influenzata. Voglio essere libera di scegliere! Poi arriva ovviamente. Oggi vado per la mia strada e così sono sempre diversa.

Qualche aneddoto o momento speciale che porti sempre con te di questi cinque anni di Sissiotto?
Sicuramente il lockdown, quello è stato un momento intenso. Mi è nato dal cuore il fatto di riempire un tempo vuoto, alleggerendo quei momenti. Tantissime persone che mi seguono hanno iniziato a farlo proprio in quel periodo. Mi porto dietro quindi sempre la vicinanza delle persone e le tante, tantissime cose che ho fatto in quel periodo.

Hai un sogno nel cassetto?
Una mostra delle mie fotografie.
E poi… va beh lo dico perché bisogna puntare in alto: un format televisivo con delle sfide. Faccio un esempio. Al matrimonio di mia sorella mi sono vestita con 53 euro. Andare in un vintage store, in un mercato e trovare il look giusto, spendendo pochissimo.

E’ partito il tour di presentazioni del tuo libro. Ricordiamo qualche data?
La prima è stata a Torino naturalmente, da Marco Polo.
In Sicilia sarò da Cettina Bucca. A Lecce sarò da Closet Lecce.
A Milano invece da Orangorilla.
A Napoli sto organizzando insieme a Chiara di Minoja. A Salerno da Chimar.

I lettori avranno così capito che non farai le classiche presentazioni in libreria, ma in negozi e piccole botteghe. Come mai?
Perchè io sono questo. Non sono una scrittrice.
Voglio andare dov’è il mio mondo e voglio ringraziare chi all’inizio mi ha dato fiducia. Per arrivare ad un successo c’è sempre bisogno di qualcosa e qualcuno. E’ il mio modo per dire: grazie!