Qual è lo stato di salute della moda dopo due anni di pandemia? Come sta vivendo il Made in Italy questa nuova stagione? E quali saranno le richieste e le tendenze in vista dell’estate?
Per avere delle risposte chiare, specchio della realtà del mercato e dei suoi cambiamenti, serve il punto di vista di chi conosce davvero la moda, chi ha contatti con le aziende italiane e non solo, chi si confronta con altri mercati e ha una visione consapevole, attenta e competente della situazione.
Per questo ho voluto fortemente questa intervista a Sara Zucchini, non una semplice imprenditrice nel settore moda e accessori, ma una che ne sa e soprattutto che non ha paura di dire come stanno le cose.
A poche settimane ormai dall’inizio della stagione estiva, un periodo che già di per sé è interessante per i negozianti e le aziende, ma ancora di più dopo due anni di pandemia, Sara è pronta con il suo store Via Fratelli Lombardi 1 a conquistare le proprie clienti con una vastissima proposta di brand personalmente selezionati da lei.
E’ partito tutto tre anni fa dal negozio di Brescia, che si è subito distinto per la proposta mai scontata, di qualità e da intenditori, poi è stata la volta qualche mese fa di Forte dei Marmi, punto strategico delle estati italiane, e da lì Sara sta portando avanti con passione la sua idea di moda, la sua concezione di Made in Italy e di scelta consapevole di come vestirsi.
Ecco allora che tra tendenze, iniziative e qualche chicca da appuntarsi, Sara ha analizzato con il suo piglio deciso, attento e puntuale la situazione italiana oggi tra domanda, offerta, un Made in Italy da salvare e la scelta quotidiana di dire no al fast fashion, ad una moda di consumo e non di emozione.
Che primavera è per la moda italiana?
Ancora una volta una primavera piena di incognite ma indubbiamente con voglia di riscatto, bellezza, punti fermi e certezze.
E questo si respira sia nelle proposte dei brand che nelle scelte dei consumatori. Stavolta perfettamente allineate per quello che ho potuto notare.
E che estate prevedi?
Prevedo un’estate che avrà bisogno di carburare un po’ … il pubblico è disorientato. La gente pensa ai beni rifugio … e nella moda paradossalmente, il pubblico si rifugia nei grandi brand e dietro ai loghi altisonanti. Ma è solo l’inizio, non appena le interazioni sociali aumenteranno, complici le vacanze e la bella stagione, la voglia di unicità ribalterà la situazione e imporrà dei diktat e delle scelte completamente differenti.
Non solo, il pubblico delle grandi città approfitterà delle vacanze per uno shopping di qualità ma lontano dai soliti brand dalla proposta globalizzata e uniforme ovunque. Andranno alla ricerca della chicca, del pezzo unico che poi gli ricordi la vacanza, che porti con sé una storia, che sia un pezzo speciale che racconti e che possa essere raccontato.
Il Made in Italy sembra essere “tornato di moda”e sta vivendo una nuova stagione. Quali sono i plus e le sfide che secondo te deve affrontare?
Ammesso che il Made In Italy sia mai passato di moda, cosa che non mi risulta, se un calo c’è stato, c’è stato in Italia ma non all’estero. Gli stranieri, con disponibilità, che viaggiano, che conoscono il bello, ancora apprezzano, cercano e scelgono i prodotti Made in Italy.
In Italia, le ultime generazioni, hanno risentito di una moda del fast fashion (che non fa dizione tra low cost e prezzi alti che apparentemente fanno credere che sia lusso) che ha sradicato in poco tempo una cultura del ben vestire che ora dobbiamo ricostruire. Questa è la sfida, ricordare alle nuove generazioni gli insegnamenti dei nonni, che promuovevano una policy del “poco ma buono” e farlo sfruttando la maggior consapevolezza dei giovani verso l’ambiente e le sue problematiche. Il senso di responsabilità collettiva che provano i giovani verso uno stile di vita più sostenibile potrebbe essere la chiave di volta per una nuova rinascita del Made In Italy, anche in patria.
Attraverso il tuo lavoro, soprattutto sui social, cerchi non solo di selezionare e vendere , ma anche di informare sul perchè scegliere Made in Italy e non fast fashion. Ci riassumi qui il tuo pensiero?
Il mio pensiero è sempre stato, comprare meno ma meglio!
Ho improntato tutta la mia attività su questo. Il mio esercizio commerciale è nato appunto come salotto iconico dove divulgare una nuova cultura del fashion. Scegliere un prodotto ideato e realizzato in Italia significa compiere una scelta sia estetica che etica.
Estetica perchè i nostri tessuti e la nostra manifattura sono la base per creazioni uniche che tutti ci invidiano. Etica perchè acquistare italiano significa finanziare realtà che tutelano i diritti delle proprie risorse umane e che rispettano la loro individualità e capacità, e che utilizzano procedure di lavorazione altamente e minuziosamente regolamentate dalla legislazione italiana. Quindi “Scegliete il Made in Italy sempre, se non volete farlo per il vostro guardaroba, fatelo per il pianeta.”
Cosa cerca oggi la cliente dei negozi italiani di moda?
Sicuramente cerca un’esperienza! Non si fa shopping per coprirsi … lo shopping è sempre più simile a un’attività espressiva e multisensoriale, come andare a una mostra, a teatro o al ristorante. Quello che si cerca è sempre la medesima sensazione di appagamento che viene dal bello, dal buono, in cui sentirci stimolati e, allo stesso tempo, liberi di esprimere la nostra individualità. Importantissima quindi la presentazione, impeccabile, moderna e funzionale e il servizio rivolto alle clienti: professionale, critico, sincero e garbato.
Questa la base cui, a noi, piace regalare sempre quel twist in più che poi ti fidelizza la cliente.
Tre tendenze moda per questa primavera estate?
Minigonne per uno stile preppy, stivali estivi e poi sicuramente i colori pastello!
E tre tendenze accessori?
Gioielli micro macro, maxi borse in rafia e sandali con gioiello.
Quanto coraggio, fatica, pazienza e passione occorre oggi per essere un imprenditore in Italia?
Purtroppo tanta … e lo dico con rammarico. La legislazione, i costi, la mentalità … tutto rema contro ogni tipo di iniziativa imprenditoriale.
Anche gli incentivi, le agevolazioni e i fondi … tutto è inarrivabile senza il supporto di professionisti qualificati che, giustamente, vanno pagati e questo talvolta vanifica la richiesta dell’incentivo stesso.
Anche la fatica è tanta, sia fisica che mentale. Purtroppo la pressione è tanta e oneri e onori non si condividono.
Come sta andando l’avventura a Forte dei Marmi? Come è stato accolto il tuo arrivo in Versilia?
Troppo presto per fare un bilancio. La Versilia si sta risvegliando piano piano, ma vive solo nei week end … non posso basare il mio giudizio su quattro sabati.
Sicuramente c’è curiosità, interesse e osservazione. La clientela che al momento anima la Versilia è per lo più italiana e, per convenzione abitudinaria, non impulsiva! Non entrerà mai nel negozio nuovo gridando al miracolo. Più facile che commenti la nuova apertura nel negozio storico, a fianco, con la commessa di sempre … ma c’è tempo, conquisteremo anche loro. Con l’arrivo del turismo estero, poi, si prospetta un bel cambio di rotta. Rifammi questa domanda a inizio luglio!
Oltre ai prodotti, nel tuo negozio, spesso proponi veri e propri servizi dedicati e personalizzati. Ce ne puoi raccontare qualcuno?
Crediamo molto nella personalizzazione e nel custom made. Da noi, ad esempio, puoi realizzare il tuo capo partendo dalla scelta del filato, personalizzare capi con cifre ricamate e applicazioni, rimettere a modello pellicce vintage e donare loro nuova vita grazie ai nostri laboratori specializzati.
Ma offriamo anche consulenze personalizzate ed esperienze di shopping a domicilio con “Stylist at your door“: il nostro progetto di shopping delivery punta ad agevolare le procedure d’acquisto integrando l’expérience digitale, tramite sito, social e chat, con un momento fisico di prova dei capi e di confronto interpersonale con una personal stylist, comodamente a casa o in qualunque location gradita al cliente.
Progetti per i mesi futuri?
Stiamo appunto pensando a sviluppare Stylist at Your Door in versione estiva … ma il progetto è ancora top secret!
Come scegli i brand da inserire in VFL1?
Faccio tantissima ricerca, utilizzando sia i canali tradizionali che quelli digitali. Presenzio a fiere di settore e frequento abitualmente sia i principali showrom di vendita che quelli più piccoli e di nicchia. Utilissimi i canali social! Dalle pagine IG ottengo sempre informazioni molto rilevanti sia sulla produzione che sulla rete commerciale, in più capisco come si muove il brand a livello di marketing e comunicazione e, dal feedback del suo pubblico, ottengo preziose considerazioni sul suo potenziale.
Importantissimo poi vedere come si relaziona il designer con i suoi follower e con i follower del suo brand: ci sono quelli che tengono separate le due realtà e scindono completamente le due immagini e le due relazioni e quelli che diventano un tutt’uno con il loro brand, fino ad essere identificati con lui.
I social sono stati veramente una grande rivelazione, uno strumento importantissimo con cui, sempre più spesso, sono i brand stessi a contattare noi e non più viceversa.