I luoghi del cuore: l’Osteria della Briga a Finale Ligure

A 3km dal mare, là dove l’entroterra si fa verde regalando scorci ombreggiati dalle piante secolari e dove c’è una Liguria che non tutti conoscono, nota a pochi col nome di Manie, c’è un luogo romantico e pieno di fascino. L’Osteria La Briga è qui che dal 2016 Jacopo e Alice portano avanti un’idea di ristorazione genuina, piacevole, autentica, quella che fa stare bene sia la pancia che il cuore.

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La cucina ai tempi del Coronavirus diventa un libro grazie ad Anna Prandoni e Gaia Menchicchi

In un marzo come gli altri io e Anna Prandoni, divulgatrice enogastronomica dalla grande professionalità e preparazione, ci saremmo incontrate ad un evento sulle eccellenze italiane, come l’immancabile appuntamento con Identità Golose, o all’apertura di un nuovo ristorante, ma non questo marzo. Oggi ognuna di noi vive la quarantena nella propria abitazione e Instagram fa da finestra verso il mondo dell’una e dell’altra, regalando sprazzi di quotidianità fuori dall’ordinario.
Così l’altra sera ci siamo scritte e mi ha informata dell’uscita del suo nuovo libro. Un libro certo non programmato, ma venuto fuori di getto, dalla situazione che ognuno di noi sta vivendo, da una quotidianità tra le quattro mura di casa in cui il cibo più di ogni altra cosa acquisisce un significato diverso: necessità, preoccupazione, tema centrale nei discorsi e nei titoli dei giornali, ma anche conforto, sfogo e calmante.
La cucina può essere un vero e proprio balsamo per l’anima e per il corpo, quando tutte le altre certezze crollano” si è detta Anna e così ha preso forma un libro, che uscirà domani, frutto del suo lavoro e di quello della fotografa Gaia Menchicchi. Inoltre il libro sarà un modo per stare vicino a chi ne ha più bisogno ora e l’intero ricavato andrà in beneficenza. Continua a leggere

Csaba dalla Zorza e la magia del Natale: in libreria arriva Christmas Baking

Sono una donna molto tradizionalista e per me il Natale è il periodo più bello dell’anno. Ovviamente il Natale fatto di riti, di usanze, di ricordi che vengono tramandati, di oggetti, sapori e profumi che non devono mancare per nulla al mondo. Quindi così come il panettone deve avere lo zabaione accanto, i ravioli devono essere preparati rigorosamente in casa e le note dello Schiaccianoci devono risuonare nell’aria, sulla credenza non può mancare il libro Merry Christmas, scritto da un’amica e una grande professionista come Csaba dalla Zorza.
Lo so quasi a memoria, ma non c’è anno che non lo rilegga. E quindi potete immaginare la mia gioia nel sapere che questo Natale in libreria torna Csaba e lo fa con un nuovo volume dedicato al Natale “Christmas Baking” edito da Guido Tommasi Editore. Sono passati diversi anni da un libro all’altro e così è cambiato anche il modo di vivere il Natale di uno dei volti più noti in Italia in fatto di lifestyle, bon ton e buona cucina. Quello che non è cambiato è il suo garbo, la sua raffinatezza e quell’amore per il cibo, le tradizioni e la famiglia che in ogni pagina si respira. Ho incontrato Csaba a pochi giorni dall’uscita del suo libro in uno dei luoghi che entrambe amiamo in città, il ristorante dell’amico e chef Filippo La Mantia, e lì tra un cappuccino caldo e un cannolo siciliano mi ha raccontato il suo Natale, i suoi ricordi e le sue emozioni. E naturalmente con noi c’era anche un ospite speciale, una persona che per entrambe ha un fascino irresistibile sin da quando eravamo bambine, e che ancora oggi ci fa battere il cuore. Chi? Babbo Natale! Perchè questo libro, così come la sua autrice, è colmo di amore e di incanto!

Di cosa parla?

Di Babbo Natale. Era tanto tempo che volevo fare un libro dedicato al Natale perché il mio primo , Merry Christmas, (che è stato quello ha avuto più successo in assoluto), era uscito nel 2008. In un certo senso a quell’epoca era stato il primo libro sul Natale in italiano. C’erano sì quelli di Martha Stewart ma erano in inglese. Quindi a distanza di più di dieci anni volevo proporre di nuovo un volume sul Natale, ma senza fare una copia del primo. Ho pensato allora di fare un libro sui biscotti e mentre lo facevo, a metà circa, ho pensato che non avrei non potuto inserire alcuni dolci per me immancabili a Natale, ecco allora che da Christmas Cookies è diventato Christmas Baking. Ho inserito tanti biscotti, un po’ di salato, il pane di Natale… insomma tutto quello che viene cucinato nel forno di casa mia. L’idea è stata accolta subito molto bene. Quando ho pubblicato sul mio blog l’introduzione al primo capitolo ho visto che tante delle mie lettrici ne sentivano il bisogno. E’ un po’ una coperta di Linus: chiunque abbia voglia di cucinare a Natale non sa rinunciare ai dolci e devono essere dolci di un certo tipo. Poi da gennaio si va più sul good food.

Qual è il tuo primo ricordo di un dolce di Natale?
Non sono stata una bambina che è cresciuta con delle tradizioni così fisse, però il primo ricordo è a casa di mia zia, che è svedese, che faceva la casetta di Pan di zenzero, proprio quella delle favole, e poi i dolci di Santa Lucia con lo zafferano. Avevo sette anni. E poi ricordo che per mia zia era assolutamente normale che io, mia sorella e i miei cugini potessimo conciare la sua cucina come il pavimento di un mugnaio. Avevamo libero accesso a tutte quelle cose che i bambini sognano come tutti gli stampini natalizi che lei aveva e che qui in Italia non era ancora così facile trovare. Sono stati dei pomeriggi indimenticabili!

Quando hai iniziato a pensare alla tavola di Natale?
Intorno ai 23-24 anni, quando ho iniziato ad avere una mia casa, con una persona con cui condividerla. Prima erano tavole di Natale molto diverse da quella che è la mia idea, seppur con mia mamma e mia nonna ci fosse tutto, dall’albero al presepe… Avevo però voglia di un Natale più all’americana, più raccontato. All’inizio mi sono cimentata facendo da sola, ma la grande svolta è stata quando ho visto il lavoro di Martha Stewart. Nel 1995 ho avuto la fortuna di partecipare ad un suo workshop dedicato alla stampa straniera, quando lei aveva appena aperto la casa editrice a New York. Quando ho visto la sua stanza dei props mi son detta: “Io da grande voglio fare questo!” Era un Natale più raccontato, forse più pacchiano, ma meraviglioso. Da lì è stato un crescendo. Io oggi ci impiego due giorni a fare l’albero e ad addobbare tutta la casa, perché ogni dettaglio è sempre più curata. La mia svolta è stata questa!

Che tipo di Natale è il Natale di Csaba dalla Zorza?
Un po’ nordico e un po’ mediterraneo. Sul panettone ad esempio ad anni alterni ci metto il marzapane siciliano in stile Dolce e Gabbana oppure minimalista tutto bianco. Il libro infatti non è rosso (classico come era invece Merry Christmas), ma è più minimal, più sobrio.

Come sei cambiata da Merry Christmas a Christmas Baking?
E’ un Natale sicuramente più adulto. Nonostante io creda ancora a Babbo Natale, lo faccio ancora come all’epoca, ma la tavola è un po’ più rigorosa e meno affollata. Mi concedo anche degli spazi vuoti, di cui prima invece avevo paura. E’ cambiato sicuramente tanto il menù perché, a parte il Filetto alla Wellington che per me è immancabile, ora ho meno l’ansia da prestazione di fare tanto, come mi succedeva prima. I dolci sono sempre tanti e come dice mia figlia Ludovica “non è Natale senza cioccolatini, Panettone…”. Mi è passata la voglia di strafare.

Secondo te cosa stai trasmettendo ai tuoi figli?
Bella domanda! Non so mica se sto facendo bene o male perché loro credono come me a Babbo Natale. Ricevono ancora il sacco di iuta con dentro i doni che hanno chiesto. Magari non tutti, o magari cose diverse! Babbo Natale lo senti col cuore, come l’amore, e quindi anche se non lo vedi, puoi comunque crederci. Un giorno magari racconteranno le stesse cose ai loro figli, o forse diranno che ho fatto male a farlo, però c’è tanta gente che ci crede! Tu ci credi vero Chiara? (Assolutamente sì!)

Fai ancora i biscotti con i tuoi bambini?
Sì sempre! Quelli che abbiamo fatto per il libro li ho preparati con Ludovica che ormai è in grado di farli da sola. Poi ogni tanto mi porta a casa qualche sua amica che vuole imparare a farli e facciamo scuola di cucina casalinga. Con lei ed Edoardo devo dire che cucino spesso. Loro si appassionano! Christmas Baking è un po’ anche per i bambini perché facendo un po’ di impasti, biscotti e tanto altro si ritrova un po’ quel tempo che diciamo sempre di non avere.

Che valore ha l’atto di cucinare nella tua vita e nella tua quotidianità?
Molto importante perché secondo me è quello che ti permette di tramandare le tue radici (quando ad esempio faccio con mia figlia la torta di mele che mi ha insegnato mia mamma so che le sto regalando un pezzo di passato, in cui io faccio da ponte, da tramite), poi in generale per me è forse l’unico modo che ho per esternare l’amore. Credo che ognuno abbia un modo tutto suo di amare, c’è chi lo dice, chi si sacrifica, chi spende tanti soldi, io lo esprimo nella cucina. Uno dei primi post che ho scritto sul mio blog quando l’ho aperto è stato “Io che amo con il mestolo”. Lì tante donne si sono riconosciute.

Il libro è corredato da foto meravigliose. Dove sono state scattate?
Moltissime da Raw – cabinet de curiosites, un negozio a cui sono molto affezionata, che si trova in Corso Magenta a Milano. Un capitolo invece è stato interamente scattato in un posto bellissimo che è La Stazione a Paratico sul Lago d’Iseo e di proprietà di due persone speciali, Alberto Marini e sua moglie Ulrika. Le ricette le ho invece tutte cucinate a casa con il mio forno. Le fotografie sono state scattate da Stefania Giorgi.

La ricetta a cui sei più legata?
La Pavlova di Natale ovviamente non poteva mancare. Però in realtà la mia preferita di quelle inserite è quella dei Kanelbullar, che sono dei dolci svedesi incredibilmente buoni. E’ meglio non farli perché una volta fatti non ci si riesce a fermare nel mangiarli. C’è tanto di tutto ed è per quello che sono così buoni.

In cosa ti assomiglia la Pavlova, visto che è un po’ il tuo dolce?
E’ un po’ una leggenda metropolitana, nel senso che io ho fatto la prima Pavlova quando nessuno sapeva che cosa fosse. E’ stato all’epoca anche un po’ frustrante. All’epoca la proposi al direttore di una rivista per cui scrivevo e lui mi rispose: “Ma no è un dolce australiano, chi se ne importa! E’ solo una meringa con la panna”. Io l’avevo inserita nel mio libro e ne ero molto fiera. Ho iniziato a farla e chiaramente la moda è arrivata. In televisione l’ho fatta nel 2008 e ha iniziata a prendere piede. Fu così che a Elle mi nominarono “la Signora della Pavlova”, ma non perché io la facessi meglio di tutti. In fondo comunque è un dolce facile. E’ diventata il mio dolce perché questa leggenda è cresciuta più di me. La faccio a Natale, ai compleanno… ma in fondo è solo perché sono stata la prima a farla in televisione.

Che Natale sarà il tuo quest’anno?
Sarà sui toni del blu e del verde. Ci sarà ovviamente il Filetto alla Wellington e altre due cose immancabili per me: i tartufi al cioccolato e le friandises. Penso sarà un Natale in cui sarò molto stanca ma molto felice. Ma senz’altro intimo. Il botto lo faremo a Capodanno.
Quello che ogni Natale mi manca è che non ci sia più mio nonno e quando c’era lui era diverso.

Ecco qui le date delle prossime presentazioni:

ERBUSCO (BS) | domenica 1 dicembre POSTI ESAURITI
dalle 11.00 alle 12.30
L’Albereta Relais & Chateaux
Via Vittorio Emanuele 23, Erbusco

Domenica durante il bellissimo Souk a L’Albereta, oltre a poter fare i vostri acquisti per i regali di Natale, potrete partecipare alla presentazione del libro in quello che è per me davvero un luogo del cuore. Venite a L’Albereta per immergervi dal vivo nel profumo del Natale. La presentazione è gratuita – si potrà acquistare il libro con dedica e autografo.
Entrata gratuita su prenotazione. I posti sono limitati, per accedere alla sala è necessario prenotare chiamando il numero 030 7760550 (oppure scrivendo a: eventi@csabadallazorza.com)

FIRENZE | sabato 7 dicembre POSTI ESAURITI
Villa Cora
Viale Machiavelli 18 – Firenze

Una Villa incastonata come un gioiello nella bellissima Firenze – ma anche un hotel molto speciale, che ci aprirà le sue magiche porte per un pomeriggio dedicato a due appuntamenti distinti: un intimo tea time e la presentazione di Christmas Baking.

dalle 19:00 alle 20:00 CHRISTMAS BAKING
La presentazione del libro ha entrata gratuita (chi lo desidera potrà acquistare le copie e ricevere autografo e dedica personalizzata). L’ingresso è solo su prenotazione perchè i posti sono limitati: prenotatevi telefonando in hotel allo 055 228790 (oppure scrivendo a eventi@csabadallazorza.com).
dalle 16:30 alle 18:30 TEA TIME
Il Tea Time è organizzato in collaborazione con La Via del Té e Richard Ginori. Sarà un appuntamento di 2 ore, durante le quali approfondiremo insieme il mondo dei thé neri in blend e assaggeremo alcune preparazioni realizzate dal pastry chef di Villa Cora. L’entrata è riservata a 20 persone al costo di 40€ (pagabile in hotel al momento del vostro arrivo). Solo su prenotazione telefonando in hotel allo 055 228790

Pane, amore e… lo chef Carlo Cracco: al Forte Village la cucina è qualcosa di più

Ci sono luoghi, come il Forte Village di Pula nel Sud della Sardegna, che sanno regalare esperienze uniche. Sarà per le spiagge bianche della costa, per la capacità di questo resort di rinnovarsi di anno in anno, capendo prima di tutti quali saranno i desideri dei propri clienti e come potranno essere in grado di soddisfarli, o forse saranno le persone che li abitano, li vivono e li respirano. Non solo ospiti infatti all’interno del resort da Mille e una Notte diretto da Lorenzo Giannuzzi ma anche tanti professionisti, esperti, campioni dello sport e chef stellati, che qui si mettono in gioco, regalando momenti unici e speciali da condividere grazie a masterclass, gare, lezioni e tanto altro. Un ricordo indelebile che accompagnerà l’ospite per il resto della propria vita!

Una di queste esperienze è senz’altro rappresentata dalle lezioni di cucina da fare insieme al proprio partner o ai propri figli per imparare a muovere qualche passo in più tra i fornelli. Il divertimento è assicurato!
A rendere il tutto davvero unico uno chef d’eccezione, Carlo Cracco, qui al Forte Village per il sesto anno consecutivo. “E’ una collaborazione che sta andando molto bene. Forte Village ogni anno si rinnova, dalle ville alle cucine, dai ristoranti alle tante, tantissime attività che propone al suo interno.Continua a leggere

Gli uomini bisogna prenderli per la gola? Per un buon matrimonio sì


Non è vero che gli uomini si accontentano di un uovo al tegamino e di una pasta riscaldata o almeno non alla lunga. Per far sì che un matrimonio sia duraturo e solido nessun segreto se non dietro ai fornelli. Sembrano averlo capito Andrea Virgilio, proprietario del ristorante “La Barca“, e Don Fabio Turba, parroco di Cornaredo, comune limitrofo di Milano, che hanno deciso di promuovere un’insolita e controcorrente iniziativa: svolgere il corso prematrimoniale nella cucina di un ristorante. Continua a leggere

L’addio al nubilato ora si fa dietro ai fornelli con Sandra Salerno


L’avevo già accennato tempo fa che l’aria stava cambiando in fatto di addii al nubilato, proponendovi incontri didattici e divertenti di burlesque o rilassanti week end in lussuosissime SPA, ma ora è la cucina a far gola alle future spose. L’ultimo trend in Italia sembra infatti essere quello di organizzare una serata poco prima delle nozze in compagnia di amiche e di uno chef famoso per un mini corso di cucina.
A scegliere questo nuovo modo di dire addio alla vita da single non sono solo le giovani inesperte casalinghe che non sanno cucinare nemmeno un uovo al tegamino, ma anche appassionate gourmand che vogliono trascorrere una serata diversa fatta di risate, gusto e… fornelli. Continua a leggere