Al cinema il nuovo film con Elsa e Anna ed è subito Frozen mania

L’attesa è finita. Esce oggi nelle sale cinematografiche italiane Frozen 2: Il segreto di Arendelle. Tornano sul grande schermo gli amati protagonisti Elsa, Anna, Olaf e Kristoff, alle prese questa volta con un viaggio pericoloso ma straordinario verso l’ignoto che li porterà in una foresta incantata, un luogo pieno di magia, per scoprire una verità nascosta. Un secondo capitolo, che nulla ha da invidiare al primo, sia per trama che per le canzoni, grandi protagoniste della storia.

Dopo pochi minuti dall’inizio del film sarete innamorati delle nuove atmosfere (riprodotte fino ad oggi a Milano in un suggestivo allestimento sul Ponte Alda Merini in Alzaia Naviglio Pavese) e dei protagonisti di questa storia, ancor più caratterizzati e irresistibili. Ma questa Frozen mania fidatevi che non riguarderà solo la pellicola perché quest’anno non c’è abito, accessorio, oggetto che non si ispiri alla Regina dei ghiacchi e alle sue atmosfere. Ecco qualche assaggio allora. Continua a leggere

Atelier Kore porta in passerella la magia di un volo di libellule

La libellula ha spiccato il volo e da quello stagno incantato di un anno fa è ora librata in un giardino segreto, fatto di luci, bagliori e incanto. E’ così che è tornata in passerella Chiara Vitale, stilista milanese a capo di Atelier KoreAtelier KoreAtelier Kore. Così come per magia ha infatti sorpreso tutti con la sua nuova collezione sposa e cerimonia 2020. In scena sì i grandi classici dell’atelier, come i tessuti dipinti a mano, i mikado e i riferimenti al mondo della danza, ma anche stupendo per una tavolozza di colori piena di allegria e carattere.


Magnifici gli abiti in tulle sui toni del fucsia e dell’azzurro, maestose le maniche a sbuffo che sembrano uscir fuori dalle pellicole hollywoodiane delle dive del cinema come Grace Kelly, Lauren Bacall e Debora Kerr.


E’ una raffinata eleganza quella di Chiara Vitale, una moda garbata e sofisticata di una donna che vuole sentirsi femminile ma con classe, celando più che mostrando, esaltando dando luce alla propria personalità.


Ad aprire la sfilata l’abito Regina, presentato a Roma qualche mese fa, per poi cedere il passo a spose eleganti che scelgono linee pulite e tessuti pregiati, con una cura del dettaglio meticolosa e un’esaltazione dell’artigianalità dei pizzi, degli accessori e delle lavorazioni.


A completare la collezione una chicca: tre abiti della collezione bambina. Un sogno ad occhi aperti fatto di strati di tulle, broccati e punti luce.


Una argentea polvere di fata cade sulla passerella e l’incanto è compiuto: ancora una volta Chiara Vitale fa sognare e lo fa con i suoi abiti, creazioni di un’artista che con la grazia di una ballerina e con l’eleganza di un couturier veste le donne più eleganti di sempre.


A curare l’allestimento sono state Elena e Alice di Petali e Bonbons

Velvet mania: è il velluto il protagonista dell’inverno

Per essere chic quest’inverno c’è solo una parola d’ordine: velluto. Tessuto senza tempo, dai mille colori e declinazioni, non c’è collezione questa stagione che non lo esalti con un capo iconico o un accessorio must have.
Soprattutto ora che si sta per avvicinare il Natale, tra serate, eventi e party, è lui il grande protagonista della moda.
Morbido, liscio e dalla texture setosa, facile da indossare comunque ci si senta: dalle versioni più classiche per un look sofisticato a quelle più estrose per chi ha un carattere deciso.
Aprite il vostro armadio allora e se non trovate almeno un capo che risponda alla velvet mania correte ad acquistarlo: sarà il passepartout delle vostre serate di festa, che si tratti di un abito minimal chic in velluto nero, o un kimono da indossare sopra i jeans o una deliziosa pochette gioiello. Ecco qui qualche idea per i vostri outfit di velluto. Continua a leggere

L’albero di Natale? Ora c’è chi ve lo porta a casa (già pronto)

I più tradizionalisti aspetteranno il 7 dicembre ma c’è chi già è alle prese con l’albero di Natale. Complici infatti i negozi già addobbati e gli usi americani che vogliono invece l’allestimento intorno al giorno del Thanksgiving (che cadrà esattamente questo giovedì) c’è chi ha già preparato l’albero o lo farà proprio questo week end. C’è poi chi ha già il soggiorno di casa illuminato dalle luci calde e suggestive di un albero di Natale, ma senza averlo fatto. Com’è possibile? Perché oggi c’è un nuovissimo servizio che certo incontrerà il favore di moltissimi tra uomini d’affari, persone che amano le comodità e… qualcuno un po’ più pigro.
Infatti è possibile ora farsi consegnare direttamente a casa l’albero di Natale già prono. Basterà scegliere il tipo di abete, le decorazioni, le luci, farselo portare e posizionare nella stanza che più vi piace. A gennaio poi nessuna interminabile giornata dove richiudere il tutto negli scatoloni da portare in cantina, ma basterà richiamare e qualcuno verrà a riprendersi il meraviglioso albero.
A fare tutto questo è Marco Gaggio, che proviene da una famiglia che da ben tre generazioni si occupa di decorazioni, proprietaria dell’Emporio di Turate, lo spazio delle meraviglie in fatto di addobbi.
A lui il merito di questa idea moderna e sicuramente comoda, che ha già conquistato moltissimi tra cui alcuni influencer seguitissimi, che in questi giorni hanno postato le foto e le stories di questo servizio. Tra questi Paolo Stella e Giulia Gaudino. Ma come funziona? Ecco qui qualche info in più. Continua a leggere

Sfila a Milano Atelier Kore: Chiara Vitale è pronta a incantare tutti con un battito d’ali

E’ passato poco più di un anno dall’ultimo grande evento milanese firmato da Chiara Vitale, stilista a capo di Atelier Kore. Ora tra meno di una settimana torna in passerella con la sua nuova collezione e promette di lasciare tutti senza fiato. Perché? Per via di una collezione che ha al suo interno sì i grandi capisaldi del brand ma che guarda al futuro, osando e trasformandosi. E per una meravigliosa libellula che è pronta a spiccare il volo e a spargere magia tra i presenti. Ecco allora qualche piccola anticipazione di quello che vedremo il 26 novembre alle Fonderie Napoleoniche. Di certo in passerella saliranno eleganza, raffinatezza ed emozioni.

Mancano pochissimi giorni alla sfilata del 26 novembre. Cosa dobbiamo aspettarci?
Martedì prossimo daremo vita ad un sogno che per mesi in Atelier Kore abbiamo pensato, studiato, coccolato. Non è un punto di arrivo, ma di partenza perché a partire dal 26 novembre, momento in cui ci sarà la presentazione della prima parte della collezione sposa e cerimonia 2020-2021 , segna di fatto l’inizio di una serie di novità che poco per volta verranno svelate nel corso dei prossimi mesi. All’interno di un ambiente tipicamente milanese, quali sono le Fonderie Napoleoniche, uno spazio che trasuda di storicità, verrà presentata questa nuova collezione che passa dai sapori tipici di Atelier Kore verso una nuova vita.

Cosa è cambiato dall’ultima sfilata?
Non c’è un vero e proprio cambiamento, ma è come se il sogno e la fiaba dell’anno scorso continuassero. Le luci dello stagno che avevano dato vita alla collezione 2019 si sono soltanto addormentate e da questo stagno un essere leggiadro ed etereo come la libellula prende di notte il volo e decide di partire per un viaggio. La libellula è un simbolo di trasformazione, di metamorfosi, di cambiamento (in tante culture è anche un simbolo di fortuna). Per me ha poi un significato particolare perché è un essere danzante. Nella notte quindi parte dallo stagno e libra verso altri cieli. A dare il via a questo sogno sei stata proprio tu, quando nell’intervista dello scorso anno, ad un certo punto mi hai detto: “Quali sono i prossimi progetti?” E devo dire che spontaneamente ho risposto: “Non lo so ancora. So solo che la libellula spiccherà il volo”. La sfilata sarà molto particolare. Ci sarà un passaggio tra quelli che sono stati e continuano ad essere dei capisaldi dell’Atelier Kore (quindi la classicità, la grecità, il legame forte col mondo greco-romano, i tessuti dipinti, il rapporto fortissimo con la danza che cerco di portare ogni volta con l’eleganza e la femminilità degli abiti) per poi arrivare all’esplosione della libellula nel vero senso della parola.

Cosa vedremo in passerella e cosa ti ha ispirata?
Ci saranno quattro capsule ben distinte. Ci sarà un passaggio nell’utilizzo di tessuti totalmente diversi, ci sarà una tavolozza variegata, dai toni più accesi a quelli più delicati e poi l’utilizzo di diverse tecniche artigianali, che è sempre stato il plus dell’atelier. E poi qualche nota assolutamente azzardata di novità che è forse trasgressiva per l’atelier ma si inserisce assolutamente all’interno proprio di questo battito d’ali.

La libellula ha spiccato il volo… Che significato ha per te questo animale e in cosa ti assomiglia?
Non posso negare che in questo anno la libellula ha assunto per me un significato davvero importante. E’ come se dal momento in cui è partita questa idea ci fosse stato quasi un indicarmi una strada, piena di trasformazioni e passaggi. E’ un piccolo essere, delicatissimo, che sta accompagnando questi mesi della mia vita non soltanto dal punto di vista creativo per la collezione ma anche personalmente, svelandomi nuove prospettive future e progetti che pian piano svelerò nel corso del 2020.
Poi in questi giorni mi è accaduta una cosa strana. Mi è tornato alla mente che in casa da sempre mi hanno chaimata Trilli. E in effetti non è altro che una libellula. Da parte mia c’è sempre stata questa voglia di delicatezza, ma al tempo stesso di brio, cercando di donare con una sorta di bacchetta magica un sorriso, un pizzico di felicità. In effetti per me i miei abiti non sono semplici capi, ma un tocco di magia per far sentire una donna speciale e unica. La libellula poi può rappresentare anche il significato del cambiamento, per una donna nel vedere la sua bellezza esplosa, e per una sposa è quel passaggio che la fa diventare qualcosa di nuovo, parte di un progetto e di una coppia.

Csaba dalla Zorza e la magia del Natale: in libreria arriva Christmas Baking

Sono una donna molto tradizionalista e per me il Natale è il periodo più bello dell’anno. Ovviamente il Natale fatto di riti, di usanze, di ricordi che vengono tramandati, di oggetti, sapori e profumi che non devono mancare per nulla al mondo. Quindi così come il panettone deve avere lo zabaione accanto, i ravioli devono essere preparati rigorosamente in casa e le note dello Schiaccianoci devono risuonare nell’aria, sulla credenza non può mancare il libro Merry Christmas, scritto da un’amica e una grande professionista come Csaba dalla Zorza.
Lo so quasi a memoria, ma non c’è anno che non lo rilegga. E quindi potete immaginare la mia gioia nel sapere che questo Natale in libreria torna Csaba e lo fa con un nuovo volume dedicato al Natale “Christmas Baking” edito da Guido Tommasi Editore. Sono passati diversi anni da un libro all’altro e così è cambiato anche il modo di vivere il Natale di uno dei volti più noti in Italia in fatto di lifestyle, bon ton e buona cucina. Quello che non è cambiato è il suo garbo, la sua raffinatezza e quell’amore per il cibo, le tradizioni e la famiglia che in ogni pagina si respira. Ho incontrato Csaba a pochi giorni dall’uscita del suo libro in uno dei luoghi che entrambe amiamo in città, il ristorante dell’amico e chef Filippo La Mantia, e lì tra un cappuccino caldo e un cannolo siciliano mi ha raccontato il suo Natale, i suoi ricordi e le sue emozioni. E naturalmente con noi c’era anche un ospite speciale, una persona che per entrambe ha un fascino irresistibile sin da quando eravamo bambine, e che ancora oggi ci fa battere il cuore. Chi? Babbo Natale! Perchè questo libro, così come la sua autrice, è colmo di amore e di incanto!

Di cosa parla?

Di Babbo Natale. Era tanto tempo che volevo fare un libro dedicato al Natale perché il mio primo , Merry Christmas, (che è stato quello ha avuto più successo in assoluto), era uscito nel 2008. In un certo senso a quell’epoca era stato il primo libro sul Natale in italiano. C’erano sì quelli di Martha Stewart ma erano in inglese. Quindi a distanza di più di dieci anni volevo proporre di nuovo un volume sul Natale, ma senza fare una copia del primo. Ho pensato allora di fare un libro sui biscotti e mentre lo facevo, a metà circa, ho pensato che non avrei non potuto inserire alcuni dolci per me immancabili a Natale, ecco allora che da Christmas Cookies è diventato Christmas Baking. Ho inserito tanti biscotti, un po’ di salato, il pane di Natale… insomma tutto quello che viene cucinato nel forno di casa mia. L’idea è stata accolta subito molto bene. Quando ho pubblicato sul mio blog l’introduzione al primo capitolo ho visto che tante delle mie lettrici ne sentivano il bisogno. E’ un po’ una coperta di Linus: chiunque abbia voglia di cucinare a Natale non sa rinunciare ai dolci e devono essere dolci di un certo tipo. Poi da gennaio si va più sul good food.

Qual è il tuo primo ricordo di un dolce di Natale?
Non sono stata una bambina che è cresciuta con delle tradizioni così fisse, però il primo ricordo è a casa di mia zia, che è svedese, che faceva la casetta di Pan di zenzero, proprio quella delle favole, e poi i dolci di Santa Lucia con lo zafferano. Avevo sette anni. E poi ricordo che per mia zia era assolutamente normale che io, mia sorella e i miei cugini potessimo conciare la sua cucina come il pavimento di un mugnaio. Avevamo libero accesso a tutte quelle cose che i bambini sognano come tutti gli stampini natalizi che lei aveva e che qui in Italia non era ancora così facile trovare. Sono stati dei pomeriggi indimenticabili!

Quando hai iniziato a pensare alla tavola di Natale?
Intorno ai 23-24 anni, quando ho iniziato ad avere una mia casa, con una persona con cui condividerla. Prima erano tavole di Natale molto diverse da quella che è la mia idea, seppur con mia mamma e mia nonna ci fosse tutto, dall’albero al presepe… Avevo però voglia di un Natale più all’americana, più raccontato. All’inizio mi sono cimentata facendo da sola, ma la grande svolta è stata quando ho visto il lavoro di Martha Stewart. Nel 1995 ho avuto la fortuna di partecipare ad un suo workshop dedicato alla stampa straniera, quando lei aveva appena aperto la casa editrice a New York. Quando ho visto la sua stanza dei props mi son detta: “Io da grande voglio fare questo!” Era un Natale più raccontato, forse più pacchiano, ma meraviglioso. Da lì è stato un crescendo. Io oggi ci impiego due giorni a fare l’albero e ad addobbare tutta la casa, perché ogni dettaglio è sempre più curata. La mia svolta è stata questa!

Che tipo di Natale è il Natale di Csaba dalla Zorza?
Un po’ nordico e un po’ mediterraneo. Sul panettone ad esempio ad anni alterni ci metto il marzapane siciliano in stile Dolce e Gabbana oppure minimalista tutto bianco. Il libro infatti non è rosso (classico come era invece Merry Christmas), ma è più minimal, più sobrio.

Come sei cambiata da Merry Christmas a Christmas Baking?
E’ un Natale sicuramente più adulto. Nonostante io creda ancora a Babbo Natale, lo faccio ancora come all’epoca, ma la tavola è un po’ più rigorosa e meno affollata. Mi concedo anche degli spazi vuoti, di cui prima invece avevo paura. E’ cambiato sicuramente tanto il menù perché, a parte il Filetto alla Wellington che per me è immancabile, ora ho meno l’ansia da prestazione di fare tanto, come mi succedeva prima. I dolci sono sempre tanti e come dice mia figlia Ludovica “non è Natale senza cioccolatini, Panettone…”. Mi è passata la voglia di strafare.

Secondo te cosa stai trasmettendo ai tuoi figli?
Bella domanda! Non so mica se sto facendo bene o male perché loro credono come me a Babbo Natale. Ricevono ancora il sacco di iuta con dentro i doni che hanno chiesto. Magari non tutti, o magari cose diverse! Babbo Natale lo senti col cuore, come l’amore, e quindi anche se non lo vedi, puoi comunque crederci. Un giorno magari racconteranno le stesse cose ai loro figli, o forse diranno che ho fatto male a farlo, però c’è tanta gente che ci crede! Tu ci credi vero Chiara? (Assolutamente sì!)

Fai ancora i biscotti con i tuoi bambini?
Sì sempre! Quelli che abbiamo fatto per il libro li ho preparati con Ludovica che ormai è in grado di farli da sola. Poi ogni tanto mi porta a casa qualche sua amica che vuole imparare a farli e facciamo scuola di cucina casalinga. Con lei ed Edoardo devo dire che cucino spesso. Loro si appassionano! Christmas Baking è un po’ anche per i bambini perché facendo un po’ di impasti, biscotti e tanto altro si ritrova un po’ quel tempo che diciamo sempre di non avere.

Che valore ha l’atto di cucinare nella tua vita e nella tua quotidianità?
Molto importante perché secondo me è quello che ti permette di tramandare le tue radici (quando ad esempio faccio con mia figlia la torta di mele che mi ha insegnato mia mamma so che le sto regalando un pezzo di passato, in cui io faccio da ponte, da tramite), poi in generale per me è forse l’unico modo che ho per esternare l’amore. Credo che ognuno abbia un modo tutto suo di amare, c’è chi lo dice, chi si sacrifica, chi spende tanti soldi, io lo esprimo nella cucina. Uno dei primi post che ho scritto sul mio blog quando l’ho aperto è stato “Io che amo con il mestolo”. Lì tante donne si sono riconosciute.

Il libro è corredato da foto meravigliose. Dove sono state scattate?
Moltissime da Raw – cabinet de curiosites, un negozio a cui sono molto affezionata, che si trova in Corso Magenta a Milano. Un capitolo invece è stato interamente scattato in un posto bellissimo che è La Stazione a Paratico sul Lago d’Iseo e di proprietà di due persone speciali, Alberto Marini e sua moglie Ulrika. Le ricette le ho invece tutte cucinate a casa con il mio forno. Le fotografie sono state scattate da Stefania Giorgi.

La ricetta a cui sei più legata?
La Pavlova di Natale ovviamente non poteva mancare. Però in realtà la mia preferita di quelle inserite è quella dei Kanelbullar, che sono dei dolci svedesi incredibilmente buoni. E’ meglio non farli perché una volta fatti non ci si riesce a fermare nel mangiarli. C’è tanto di tutto ed è per quello che sono così buoni.

In cosa ti assomiglia la Pavlova, visto che è un po’ il tuo dolce?
E’ un po’ una leggenda metropolitana, nel senso che io ho fatto la prima Pavlova quando nessuno sapeva che cosa fosse. E’ stato all’epoca anche un po’ frustrante. All’epoca la proposi al direttore di una rivista per cui scrivevo e lui mi rispose: “Ma no è un dolce australiano, chi se ne importa! E’ solo una meringa con la panna”. Io l’avevo inserita nel mio libro e ne ero molto fiera. Ho iniziato a farla e chiaramente la moda è arrivata. In televisione l’ho fatta nel 2008 e ha iniziata a prendere piede. Fu così che a Elle mi nominarono “la Signora della Pavlova”, ma non perché io la facessi meglio di tutti. In fondo comunque è un dolce facile. E’ diventata il mio dolce perché questa leggenda è cresciuta più di me. La faccio a Natale, ai compleanno… ma in fondo è solo perché sono stata la prima a farla in televisione.

Che Natale sarà il tuo quest’anno?
Sarà sui toni del blu e del verde. Ci sarà ovviamente il Filetto alla Wellington e altre due cose immancabili per me: i tartufi al cioccolato e le friandises. Penso sarà un Natale in cui sarò molto stanca ma molto felice. Ma senz’altro intimo. Il botto lo faremo a Capodanno.
Quello che ogni Natale mi manca è che non ci sia più mio nonno e quando c’era lui era diverso.

Ecco qui le date delle prossime presentazioni:

ERBUSCO (BS) | domenica 1 dicembre POSTI ESAURITI
dalle 11.00 alle 12.30
L’Albereta Relais & Chateaux
Via Vittorio Emanuele 23, Erbusco

Domenica durante il bellissimo Souk a L’Albereta, oltre a poter fare i vostri acquisti per i regali di Natale, potrete partecipare alla presentazione del libro in quello che è per me davvero un luogo del cuore. Venite a L’Albereta per immergervi dal vivo nel profumo del Natale. La presentazione è gratuita – si potrà acquistare il libro con dedica e autografo.
Entrata gratuita su prenotazione. I posti sono limitati, per accedere alla sala è necessario prenotare chiamando il numero 030 7760550 (oppure scrivendo a: eventi@csabadallazorza.com)

FIRENZE | sabato 7 dicembre POSTI ESAURITI
Villa Cora
Viale Machiavelli 18 – Firenze

Una Villa incastonata come un gioiello nella bellissima Firenze – ma anche un hotel molto speciale, che ci aprirà le sue magiche porte per un pomeriggio dedicato a due appuntamenti distinti: un intimo tea time e la presentazione di Christmas Baking.

dalle 19:00 alle 20:00 CHRISTMAS BAKING
La presentazione del libro ha entrata gratuita (chi lo desidera potrà acquistare le copie e ricevere autografo e dedica personalizzata). L’ingresso è solo su prenotazione perchè i posti sono limitati: prenotatevi telefonando in hotel allo 055 228790 (oppure scrivendo a eventi@csabadallazorza.com).
dalle 16:30 alle 18:30 TEA TIME
Il Tea Time è organizzato in collaborazione con La Via del Té e Richard Ginori. Sarà un appuntamento di 2 ore, durante le quali approfondiremo insieme il mondo dei thé neri in blend e assaggeremo alcune preparazioni realizzate dal pastry chef di Villa Cora. L’entrata è riservata a 20 persone al costo di 40€ (pagabile in hotel al momento del vostro arrivo). Solo su prenotazione telefonando in hotel allo 055 228790

Trends for Events: un grande successo tra sorprese e nuove tendenze

Sono passati pochi giorni ormai dalla conclusione della nuova edizione di Trends for EventsTrends for EventsTrends for Events, la tre giorni dedicata alle tendenze e alle novità del mondo degli eventi organizzata e ideata dalla event planner Diana Da Ros.
Ecco allora dalla sua voce cosa è successo. Continua a leggere

Quando una vecchia pelliccia può tornare di moda in maniera sostenibile ed ecologica

Chi di noi non ha nel proprio guardaroba almeno una pelliccia, magari della propria mamma o nonna, che però da anni è lì in un angolo. Troppo impegnativa per i trend di oggi, troppo demodè per il modello, troppo eccentrica per una sensibilità che oggi è più sostenibile ed etica.
Tuttavia non ce ne vogliamo liberare per il valore o ancora per il ricordo che quel capo porta con sé.
Ecco allora che c’è chi rende quella pelliccia qualcosa di attuale, di tendenza e anche di maggior portabilità.
Perché se è vero che le pellicce ecologiche oggi hanno preso il sopravvento e che ormai hanno raggiunto livelli qualitativi altissimi è anche vero che riutilizzare qualcosa che già si ha nel guardaroba può risultare un gesto positivo, al passo con i tempi ed ecologico. Una delle realtà che persegue questa filosofia è Remod. Ecco qui qualche informazione per saperne di più, perché da un restyling può nascere qualcosa di meraviglioso da indossare e che fa persino bene al pianeta. Continua a leggere