Un abito, anzi no dieci in uno. E’ la creazione di due donne che amano lo stile e la sostenibilità

Sarah Maj è una fashion designer marocchina che vive tra Milano, Parigi e Marrakesh, in viaggio continuo tra queste città, i suoi negozi e un Riad da sogno a 30 Km dalla Medina. Proprio qui è nata l’idea insieme a Daniela Zuccotti, interiore designer e Founder di Fregole, di dar vita a qualcosa di speciale.

Si tratta della loro prima collezione di abiti limited edition: le Tuniche.

Non semplici abiti, ma un’idea creativa, sostenibile, divertente. Sì perchè ogni tunica non è un semplice abito ma dieci assieme. Eh sì perchè bisogna guardare oltre alla tunica e scoprire come è possibile indossarla non in due, non in tre ma in ben 10 modi differenti. Ecco qui l’idea di proporre un capo bello, versatile, femminile, chic, adatto a ogni tipo di donna e fisicità, capace però anche di trasformarsi a seconda dell’occasione, del momento, dell’umore…

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Alla Milano Fashion week il blazer, must have di ogni guardaroba, diventa unico, irripetibile e sostenibile


E’ un capo iconico, senza tempo e un vero e proprio must have da avere nel guardaroba e da indossare in tante situazioni e outfit diversi. E’ il blazer. Perfetto per tutti i giorni, così come per le occasioni speciali.
A renderlo ancora più speciale però ci hanno pensato due brand che fanno dell’originalità la loro cifra stilistica: Nasco Unico e Kristina Ti.
Il primo è una chicca del Made in Italy di oggi che propone prodotti on-demand di alta qualità con giacche su misura e interamente personalizzabili. La seconda è la visione femminile, speciale e priva di fronzoli di un Made in Italy portato avanti con passione dal suo cuore pulsante, Cristina Tardito.
I due brand e le due donne si sono trovate e hanno condiviso una visione comune di come dovrebbe essere oggi un capo così senzatempo e iconico come il blazer.
In occasione della settimana della moda di Milano, Kristina Ti ha infatti presentato in anteprima KTI loves Nasco Unico, una collezione di pezzi unici, realizzati accostando tessuti e fantasie iconiche delle storiche collezioni Kristina Ti con le linee e il concept originali delle giacche Nasco Unico. Continua a leggere



La moda di quest’estate? Ce la racconta Sara Zucchini di Via Fratelli Lombardi 1

Qual è lo stato di salute della moda dopo due anni di pandemia? Come sta vivendo il Made in Italy questa nuova stagione? E quali saranno le richieste e le tendenze in vista dell’estate?
Per avere delle risposte chiare, specchio della realtà del mercato e dei suoi cambiamenti, serve il punto di vista di chi conosce davvero la moda, chi ha contatti con le aziende italiane e non solo, chi si confronta con altri mercati e ha una visione consapevole, attenta e competente della situazione.
Per questo ho voluto fortemente questa intervista a Sara Zucchini, non una semplice imprenditrice nel settore moda e accessori, ma una che ne sa e soprattutto che non ha paura di dire come stanno le cose.
A poche settimane ormai dall’inizio della stagione estiva, un periodo che già di per sé è interessante per i negozianti e le aziende, ma ancora di più dopo due anni di pandemia, Sara è pronta con il suo store Via Fratelli Lombardi 1 a conquistare le proprie clienti con una vastissima proposta di brand personalmente selezionati da lei.
E’ partito tutto tre anni fa dal negozio di Brescia, che si è subito distinto per la proposta mai scontata, di qualità e da intenditori, poi è stata la volta qualche mese fa di Forte dei Marmi, punto strategico delle estati italiane, e da lì Sara sta portando avanti con passione la sua idea di moda, la sua concezione di Made in Italy e di scelta consapevole di come vestirsi.
Ecco allora che tra tendenze, iniziative e qualche chicca da appuntarsi, Sara ha analizzato con il suo piglio deciso, attento e puntuale la situazione italiana oggi tra domanda, offerta, un Made in Italy da salvare e la scelta quotidiana di dire no al fast fashion, ad una moda di consumo e non di emozione.


Che primavera è per la moda italiana?

Ancora una volta una primavera piena di incognite ma indubbiamente con voglia di riscatto, bellezza, punti fermi e certezze.
E questo si respira sia nelle proposte dei brand che nelle scelte dei consumatori. Stavolta perfettamente allineate per quello che ho potuto notare.
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Atelier Maratana: dal giovane talento di Miriam Gentile prendono vita abiti da sogno

Il mondo della moda italiana è vitale, pieno di energia e di nuovi talenti. Uno tra questi è sicuramente Miriam Gentile, giovane fashion designer, che da gennaio 2019 è a capo dell’Atelier Maratana. Qui Miriam ha dato vita alla sua linea di abiti da sposa e da cerimonia.
Capi unici, interamente prodotti in Italia con tessuti di upcycling. Sì perchè Miriam crede profondamente in una moda che guarda al futuro, sostenibile, etica e che parte dalla ricerca dei materiali. Svolge infatti un grande lavoro di recupero di materiali di scarto da grandi aziende, dando così vita nuova ai filati, evitando lo spreco tessile e creando abiti esclusivi e non riproducibili in serie.

Ma Miriam è mossa da un vero e proprio sogno: donare nuova vita al concetto di sposa, immaginando l’abito non in esclusiva per il grande giorno ma che possa essere protagonista in altre occasioni della vita di una donna: l’idea di upcycling torna così anche in questa veste.
Un concetto etico a cui la moda sta sempre più guardando, di seconda vita dei capi, in questo caso anche di quelli per il giorno del sì che tradizionalmente sono sempre stati indossati per l’evento e poi riposti per sempre nell’armadio.

Talento, cura sartoriale, qualità si accompagnano così a qualcosa di più: una visione attenta, sensibile e consapevole. Ecco che il Made in Italy non è mai stato più interessante! Continua a leggere



Second Life by Pronovias e Nicole Milano: quando la moda sposa è circolare e l’abito diventa sostenibile

Il mondo della moda ormai da qualche anno si interroga su come rendere la propria produzione maggiormente sostenibile. Soprattutto post pandemia poi è stata registrata una crescente sensibilità da parte dei consumatori in merito all’ecosostenibilità nei diversi settori della vita di tutti i giorni e per questo la moda non resta a guardare.
Anche nel mondo della sposa questa sensibilità sta muovendo le scelte in fatto di produzione e realizzazione delle collezioni.
Ne è la prova la nuovissima iniziativa “Second Life” di Pronovias e Nicole Milano.

Si tratta di un progetto inedito di moda circolare e nuova sostenibilità nel mercato della moda sposa a livello internazionale, che si inserisce nel già avviato impegno del Gruppo Pronovias (leader nel settore del luxury bridal) per una moda sempre più sostenibile nel giorno del matrimonio.

Alessandra Rinaudo, Chief Creative Director di Pronovias, e Nicole Cavallo, Creative Director di Nicole Milano, si sono infatti interrogate su come si potesse rendere sostenibile e circolare l’abito da sposa, un abito che per sua natura normalmente viene indossato una sola volta nella vita.
Da qui l’idea di dare all’abito da sposa una seconda vita, trasformandolo dopo il matrimonio, così da poter essere indossato in altre occasioni speciali dopo il grande “sì”. Continua a leggere



Giulia Torelli, la closet organizer d’Italia, arriva in libreria: “La nuova te inizia dall’armadio”

Per chi la conosce sul web è stata prima di tutto Rock’N’Fiocc con il suo blog dedicato alla moda, poi però in breve tempo la sua personalità spiccata, il suo piglio deciso e quel carattere fuori dal comune per certi versi l’hanno fatta conoscere per quella che è, Giulia Torelli. Una ragazza che colpisce per il suo allure senza bisogno di fronzoli alla Audrey Hepburn, ma dallo sguardo deciso di chi sa cosa vuole e soprattutto che non ha peli sulla lingua per dire ciò che pensa, senza avere il bisogno di compiacere nessuno.
Esperta di moda, ma davvero, nel senso che di storia della moda e del costume ne sa eccome, e sempre alla ricerca di nuovi brand da consigliare con uno sguardo attento alla sostenibilità, al Made in Italy, ma anche a selezione capi di qualità all’interno dei brand più noti (perchè a volte bisognerebbe partire da un’etichetta per giudicare un abito), Giulia ha conquistato gli italiani grazie alla sua passione per gli armadi, diventando la prima e più famosa closet Organizer d’Italia.
Che cos’è una closet Organizer? Letteralmente una organizzatrice di armadi. Una missione per nulla semplice nell’era del consumismo e della fast fashion e così Giulia Torelli si è creata un lavoro andando a riordinare i guardaroba prima di amiche e poi di sempre più clienti. Non pensate però che il suo lavoro si limiti solo a mettere sulle grucce gli abiti in disordine e a riporre nelle scatole i capi della stagione passata. Perchè spesso, molto spesso, prima di compiere tutto questo è necessario capire cosa davvero ci occorre, cosa indossiamo e cosa invece ci ostiniamo a tenere con la scusa del “tornerà di moda” o “forse un giorno riuscirò a rimettere i jeans di quando avevo 18 anni”.

Ora Giulia da qualche settimana è uscita in libreria con il suo primo libro “ La nuova te inizia dall’armadio” edito da Vallardi, una guida utilissima per fare ordine sì, ma anche un viaggio nella moda di oggi, tra brand sostenibili e fast fashion, tra Second hand e capi che davvero non devono mancare in nessun guardaroba.
Una lettura piacevolissima che legge tutta d’un fiato, leggera e interessante, che ci fa capire quanto dietro al nostro armadio ci sia molto di noi. E che a volte togliere il superfluo ci può davvero far rinascere. Continua a leggere



Anche le spose scelgono la moda sostenibile: Pronovias lancia We do eco, la prima linea di wedding dress green

In occasione della Fashion Revolution Week ci tenevo a raccontarvi di un bellissimo progetto nato all’interno di quella che oggi è la società leader mondiale nel settore bridal di lusso più innovativa e all’avanguardia. Sto parlando naturalmente del gruppo Pronovias, che da tempo dimostra la sua capacità di intercettare l’esigenze del mercato sia in fatto di estetica ma anche di sensibilità rispetto a tanti temi come ad esempio proprio quello della sostenibilità. A questo proposito il brand recentemente ha lanciato #WeDoEco, la sua prima collezione di abiti sostenibili.

La collezione è composta da quindici vestiti sostenibili sotto tutti i punti di vista, dai tessuti alle cerniere, dalle decorazioni agli appendini, e identificati con un’etichetta speciale 360o Eco, e ventiquattro eco- friendly, per i quali la maggior parte dei componenti sono ecologici.

Fra le proposte di #WeDoEco è possibile trovare abiti dalla taglia 32 alla 64 dei vari brand che compongono il portafoglio di Pronovias Group: Atelier Pronovias, Nicole, House of St. Patrick e White One. Nel corso del 2021 saranno disponibili anche modelli di Pronovias e Ladybird, per offrire così delle alternative responsabili e attente all’ambiente per tutti i brand. Continua a leggere



Fashion Revolution Week e il nostro armadio: i consigli per un guardaroba più sostenibile

Da ieri è iniziata l’ottava edizione della Fashion Revolution Week, la settimana dedicata alla sensibilizzazione dei consumatori e delle aziende su una moda più consapevole, sostenibile ed etica.
Il movimento è nato nel 2013, a seguito del tragico crollo dell’edificio Rana Plaza, in Bangladesh. Uno degli episodi più drammatici del mondo della moda, che ha causato la morte di 1.138 operai e ne ha feriti altri 2.500.
Una moda più equa ed etica è ciò che chiedono i promotori e i sostenitori della Fashion Revolution Week, che di anno in anno sta conquistando il consenso di sempre più persone. Durante questa settimana eventi, iniziative, talk, tavole rotonde per discutere dei cambiamenti che sono necessari per cambiare il settore della moda, diventando così più inclusivo e più rispettoso dell’ambiente e delle persone.
Nei prossimi articoli vi racconterò alcuni dei brand italiani (e non solo) che portano avanti con il proprio lavoro il concetto di moda sostenibile, aiutando noi consumatori a comprendere quanto sia importante cambiare e capire che dietro alla scelta di una maglietta c’è molto, molto di più di una tendenza da seguire o di un brand popolare.
Quello che è possibile fare però è iniziare a cambiare le nostre abitudini, su come scegliere i capi sì, ma anche come conservarli, come curarli e come liberarcene se non li vogliamo più.
Un anno di pandemia ha accelerato molto questo nuovo modo di concepire il settore dell’abbigliamento e i nostri acquisti, primo fra tutti l’importanza di scegliere materiali di qualità e prodotti il più possibile Made in Italy, lasciando da parte tutti quegli acquisti che ognuna di noi ha fatto nei negozi di fast fashion, che ci hanno riempito gli armadi, hanno fatto enormi danni al pianeta, costringendo tante persone a lavorare in condizioni disumane. Continua a leggere